IL MERCATO DELLE MEZZE TACCHE – DOPO LE ACCUSE DI FORZISTI E GRILLINI, IL PIDDINO D’ATTORRE AMMETTE: “È EVIDENTE CHE CI SONO CONTATTI CON SINGOLI SENATORI PER UN INGRESSO IN MAGGIORANZA” – IERI CAMBIO DI CASACCA NUMERO 111 AL SENATO: AMORUSO DA FI A VERDINI

Fabrizio De Feo per “il Giornale

 

Renzi senatoRenzi senato

I cambi di casacca non fanno più notizia. L'indignazione per le «sliding doors» del Senato, per le conversioni improvvise sulla via delle riforme, per quel valzer infinito che ai tempi di Silvio Berlusconi veniva tacciato, nel migliore dei casi, come tradimento del mandato popolare e oggi viene presentato come scelta di responsabilità e di coscienza, fa fatica ad emergere e trovare adeguata rappresentazione sui media.


Sotto traccia, però, la «grande trattativa» continua. Le voci si rincorrono e ogni giorno nei corridoi di Palazzo Madama circolano nuovi nomi di senatori volenterosi pronti a sposare la causa del ddl Boschi e consentire la prosecuzione della legislatura in cambio di promesse di lunga vita parlamentare e magari di una candidatura nelle liste del Pd.

 

 Maurizio Gasparri promette «nomi e cognomi di questi turpi traffici», ma nel frattempo l' onda trasformista continua a propagarsi, per la rassegnazione e lo stupore degli elettori.

maria elena boschi in senatomaria elena boschi in senato


Una prima ammissione della «compravendita» in corso arriva anche dalle file del Pd e in particolare dalla minoranza del partito. Un piccolo salto in avanti visto che finora erano stati solo il centrodestra e il Movimento 5 Stelle a tentare di accendere i riflettori sulle improvvise adesioni al partito renziano, non sempre dettate da nobili motivi. È Alfredo D' Attorre a dire la sua su quel che sta accadendo a Palazzo Madama, tra promesse e telefoni roventi.


«Siamo dentro un grande paradosso. Discutiamo con il governo una riforma che attiene al Parlamento. Renzi dice che ha i numeri? Evidentemente si stanno facendo delle interlocuzioni con singoli senatori che esulano dal dibattito tra forze politiche. Qualche senatore sta prospettando un ingresso in maggioranza senza entrare neanche nel merito della riforma».

Verdini DenisVerdini Denis


D' Attore rincara le accuse quando gli si chiede se c' è una compravendita in corso. «C' è un pezzo del Pd che allo stato non è favorevole alla riforma e c' e l' opposizione che dice di essere contraria alla riforma. A fronte di questo, la maggioranza dice che i numeri ci sono. E c' è chi considera una fetenzia questa riforma e che, malgrado questo, dice di volere votare questo ddl per sostenere il governo Renzi», aggiunge D' Attorre. Quello dell' esecutivo, sul tema delle riforme e del reclutamento dei senatori di altri gruppi, è «un atteggiamento profondamente sbagliato» continua D' Attorre.

 

 Alfredo DAttorre Alfredo DAttorre

 «Il governo, su materie costituzionali - spiega l' esponente dem - dovrebbe avere rispetto del ruolo del Parlamento. Dicono di avere i voti eppure parecchi nella maggioranza hanno espresso perplessità sulla riforma. E si cerca di ovviare a questo andando a cercare i voti di senatori del centrodestra. Le opposizioni lamentano una vera e propria compravendita di senatori? Io - prosegue D' Attorre - mi limito a verificare e constatare che ci sono contatti in corso. Naturalmente non so quale sia il contenuto di questi contatti, immagino che venga prospettato a questi senatori un ingresso nella maggioranza con tutto ciò che ne consegue a livello di incarichi, coinvolgimento, visibilità e quant' altro».

maurizio gasparri con la senatrice rizzotti maria e la figlia maria letiziamaurizio gasparri con la senatrice rizzotti maria e la figlia maria letizia


La replica è affidata a Emanuele Fiano: «Non abbiamo bisogno di altri voti, abbiamo quelli del Pd», dice prima della Direzione. Poche ore dopo il senatore di Forza Italia Francesco Amoruso lascia il gruppo e passa con i verdiniani, annunciando di voler votare le riforme.

 

Con lui il numero dei senatori che hanno cambiato casacca tocca quota 111, ampiamente oltre un terzo degli eletti a Palazzo Madama. Numeri impressionanti visto che in tutta la scorsa legislatura al Senato furono complessivamente in 60 a passare da un gruppo a un altro. Una cifra che potrebbe essere presto addirittura doppiato da questa irrefrenabile diaspora parlamentare.

il senatore Francesco Amoruso da Forza Italia a Verdiniil senatore Francesco Amoruso da Forza Italia a Verdini

 

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)