giorgia meloni javier milei

“INSIEME A GIORGIA SCONFIGGIAMO IL COMUNISMO” – RICEVUTO DALLA MELONI A PALAZZO CHIGI, JAVIER MILEI SI LASCIA ANDARE A BACI, ABBRACCI E IMPROBABILI PROCLAMI: “NON CI HANNO VISTO ARRIVARE” (CITAZIONE INVOLONTARIA DI ELLY SCHLEIN) – LA STRANA CONVERGENZA TRA IL NEOPRESIDENTE ARGENTINO ULTRA-LIBERISTA E LA DUCETTA, ARROCCATA NELLA DIFESA DI CATEGORIE CARE ALLA DESTRA (VEDI I TRATTORI) – LA PREMIER EVITA IL DISCORSO SUL MERCOSUR, IL MERCATO COMUNE TRA UE E SUDAMERICA, TEMA CHE SPACCA IL CENTRODESTRA

Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “La Stampa”

 

JAVIER MILEI GIORGIA MELONI

Appena varcato il portone di Palazzo Chigi Javier Milei strabuzza gli occhi, è un po' spaesato dall'accoglienza. Sogna di vendere in patria questa giornata come il suo accreditamento internazionale: prima la visita dal Papa, che lo accoglierà con benevolenza gesuitica e poi da quella che è diventata il punto di riferimento della destra dura dell'occidente: «Insieme a Giorgia sconfiggiamo il comunismo», dirà con il linguaggio che spiazza, ma che in fondo non dispiace agli inquilini di piazza Colonna.

 

javier milei giorgia meloni 27

Il presidente è scapigliato come sempre e quasi abbraccia Meloni. Il personaggio è eccentrico e il cerimoniale segretamente teme qualche fuori programma. Quando finisce di passare in rassegna il picchetto d'onore in effetti c'è la prima prova: il presidente argentino allarga le gambe davanti ai fotografi mentre stringe la mano alla padrona di casa. Poi salendo le scale la saluta così: «Non ci hanno visto arrivare».

 

In spagnolo è una frase idiomatica piuttosto comune, ma la traduzione (politica) in italiano suona come una citazione, sicuramente involontaria, della principale oppositrice della premier, Elly Schlein che lo ha reso lo slogan della sua vittoria alle primarie. Altre storie. Meloni sorride, «sì, non hanno visto neanche me».

 

Come noto l'immagine dell'underdog è quella scelta dalla premier per raccontare la sua ascesa. Eppure, le biografie dei due interlocutori non potrebbero essere più diverse, uno che con la motosega vuole fare strage della "casta" e l'altra che ha rivendicato l'importanza della politica, «come unica possibile soluzione ai problemi», come ha scritto nel libro delle dediche della mostra su Enrico Berlinguer, visitata venerdì scorso.

 

javier milei giorgia meloni 19

Altra differenza che salta all'occhio è il modello economico di riferimento, l'ultraliberismo di Milei e la lotta al "mondialismo" e la difesa strenua di alcune categorie della destra italiana, a cominciare dagli agricoltori che hanno spaccato la coalizione di governo.

 

I testimoni dell'incontro di ieri raccontano che tra i due la sintonia è stata immediata, quasi naturale. E subito è partito l'invito al quale Meloni ha risposto positivamente: dopo il vertice dei leader del G7 in Puglia, forse già a luglio, la premier viaggerà a Buenos Aires.

 

javier milei giorgia meloni 25

L'entusiasmo dell'economista diventato presidente era palpabile, come testimoniato non solo dal linguaggio del corpo, ma anche le centinaia di tweet postati prima di riprendere l'aereo per Buenos Aires. A corredo di una foto che ritrae i due capi di governo si legge: «Questa è l'ultima immagine che i comunisti vedranno prima di essere distrutti». E a seguire frasi di questo genere.

 

Milei ha scelto Roma come sua prima visita ufficiale, per affinità ideologica con il governo più a destra d'Europa, ma soprattutto per sanare quello che per lui era (ed è) un problema enorme: il rapporto con il Papa argentino, insultato nel passato (anche recente) e poi abbracciato platealmente, con tante scuse.

 

[…]  La premier, però, ha ascoltato le indicazioni dei diplomatici che hanno invitato alla prudenza, visto il destino (almeno apparentemente) precario del personaggio, che si trova un Parlamento contro e deve affrontare una situazione finanziaria e sociale drammatica. Meloni ha promesso il sostegno italiano nel negoziato con il Fondo monetario, con la richiesta, implicita, di evitare eccessi nella repressione dei movimenti di protesta che possano pregiudicare l'immagine del Paese.

javier milei giorgia meloni 17

 

Il significato dato all'incontro è diverso. Per Milei sbarcare a Roma è servito per accreditarsi da un punto di vista internazionale e negare quell'isolamento denunciato dall'opposizione, al vertice il leader argentino ha voluto dare anche una chiave fortemente ideologica, come dimostrano i messaggi postati al termine: «Facciamo tremare il comunismo mondiale».

 

Per Meloni, invece, lo scopo principale della relazione privilegiata instaurata ieri è cercare di sottrarre l'Argentina alla vicinanza, con i Brics+, il gruppo dei Paesi alternativi all'occidente e più in generale un contrasto all'egemonia cinese sul subcontinente sudamericano.

 

javier milei giorgia meloni

[…] Nella conversazione proseguita per circa un'ora, si è parlato, come recita il comunicato finale di «cooperazione economica in settori strategici quali l'energia, le infrastrutture e l'agricoltura». Dall'elenco dei temi trattati c'è un grande assente: il Mercosur, il mercato comune tra Unione europea e Sudamerica, paralizzato dal veto di Francia e Brasile. La destra italiana è storicamente contraria a questo tipo di accordi commerciali e lo stesso Milei ne ha chiesto l'eliminazione. Ma l'esperienza del Ceta (il trattato tra Ue e Canada) insegna che all'export italiano, specie all'agroalimentare, spesso conviene. E così, per il momento evita di esporsi.

 

Un imbarazzo notato anche da Matteo Salvini, che aggiunge questo ai vari fronti aperti con la leader di Fratelli d'Italia: «L'intesa rappresenterebbe un pericolo per i produttori italiani». Al leader della Lega ha risposto Antonio Tajani: «Io sono sempre a favore del libero scambio». Meloni per il momento resta in mezzo, coinvolta nella nuova internazionale contro il comunismo.

javier milei giorgia meloni 22javier milei giorgia meloni 23javier milei giorgia meloni 1javier milei giorgia meloni 3javier milei giorgia meloni 2javier milei giorgia meloni 6javier milei giorgia meloni 5javier milei giorgia meloni 4javier milei giorgia meloni 24javier milei giorgia meloni 18javier milei giorgia meloni 21javier milei giorgia meloni 8

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…