maurizio leo giancarlo giorgetti giorgia meloni enrico zanetti

MANOVRE SULLA MANOVRA – IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI, HA “SFIDUCIATO” IL SUO VICE, IL TURBO-MELONIANO MAURIZIO LEO: DA QUALCHE GIORNO L’HA COMMISSARIATO PRENDENDO COME CONSULENTE L’EX SOTTOSEGRETARIO MONTIANO, ENRICO ZANETTI. NON PROPRIO UN INDIZIO DI FIDUCIA NEI CONFRONTI DELL’UOMO DEI CONTI DI “FRATELLI D’ITALIA” – GLI SCAZZI CONTINUI CON FORZA ITALIA E IL PASTICCICCIACCIO (BY SISTO) DELLA NORMA SULLA DEPENALIZZAZIONE DEI REATI FISCALI…

Alessandro Barbera e Francesco Olivo per “La Stampa”

 

MAURIZIO LEO

Fratelli d’Italia contro Forza Italia. Parlamento contro governo. Ministri contro viceministri. La prima Finanziaria dell’era Meloni sarà approvata prima dello spumante di mezzanotte del 31 dicembre ma lascerà una scia di veleni nella maggioranza.

 

Ieri il clima a Montecitorio era pessimo. In mattinata il ritardo accumulato in commissione Bilancio era tale da far paventare il voto dell’aula della Camera fino a sabato, giorno della Vigilia. Per molti parlamentari, soprattutto quelli che vivono lontano da Roma, significherebbe non essere a casa per la cena di Natale.

 

GIANCARLO GIORGETTI ALLA CAMERA

Per evitare fughe incontrollate prima della fine delle votazioni, i capigruppo di maggioranza sono corsi ai ripari. E così, all’ora di cena si è deciso di mettere in calendario il voto di fiducia a partire dalle undici di venerdì mattina.

 

La premier sapeva sin dall’inizio che approvare la legge di Bilancio in pochissime settimane dall’insediamento a Palazzo Chigi sarebbe stato complicato, ma non fino al punto di costringere pezzi della maggioranza allo scaricabarile. L’ultimo in ordine di tempo è di ieri pomeriggio sulla depenalizzazione dei reati fiscali.

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

Il capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti esce dalla sala del Mappamondo e attacca: «Si tratta della proposta di un singolo, non condivisa. L’emendamento non è mai stato depositato». Il «singolo» a cui allude Foti è il viceministro forzista alla Giustizia Francesco Paolo Sisto. Ma la verità è un’altra: l’ipotesi di un colpo di spugna penale che accompagnasse la «tregua fiscale» per gli evasori era stata studiata in via XX settembre già un mese fa da Maurizio Leo, viceministro alle Finanze del partito di Meloni.

 

FRANCESCO PAOLO SISTO

E l’ipotesi aveva una ratio molto precisa: senza quelle norme, i grandi evasori non avrebbero aderito al meccanismo grazie al quale restituire le tasse non pagate a prezzo di sconto. In quei giorni a impedire che le norme entrassero in Finanziaria è il Quirinale, mentre Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti sono a Bali per il vertice G20.

 

Fino ad allora Giorgetti - poco esperto di fisco - aveva lasciato piena autonomia a Leo. Da qualche giorno il ministro leghista ha voluto come consulente al ministero l’ex sottosegretario di Scelta Civica, il tributarista Enrico Zanetti, un indizio di scarsa fiducia nei confronti del collega meloniano.

ENRICO ZANETTI

 

Giorgetti non ha nessuna voglia di fare da parafulmine dei problemi della maggioranza. Nella notte di domenica, appena avuta notizia della richiesta degli uffici di Montecitorio di spacchettare gli emendamenti governativi per materia, ha sbottato: «È la prima volta che accade, prendiamo atto di tanto zelo».

 

Il plurale comprende Meloni, lo zelo è riferito al compagno di partito, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, reo di non aver fatto nulla per aiutarlo. Ieri, il ministro ha rincarato la dose, stavolta contro le intemperanze di Forza Italia che insisteva per ulteriori modifiche.

 

A metà pomeriggio, di fronte all’ennesimo stallo, una fonte del ministero del Tesoro rilascia una dichiarazione eloquente: «Le Camere ritengono di non modificare la legge di Bilancio? Può essere approvato il testo originale del governo».

 

maurizio leo giorgia meloni

Se l’opposizione volesse cavalcare fino in fondo le difficoltà della maggioranza potrebbe fare ostruzionismo. Non sta accadendo per almeno due ragioni: non dare alibi al governo, e perché ammansita con alcune concessioni.

 

Il Pd si è intestato il rifinanziamento del bonus psicologico, i Cinque Stelle molti altri emendamenti, uno dei quali dedicato alla lotta al dissesto idrogeologico. Per il Terzo polo è stata l’occasione di distinguersi: per protestare contro i pasticci della maggioranza i parlamentari centristi hanno lasciato i lavori della commissione e rinunciato ai 15 milioni di euro stanziati per accogliere le loro proposte di modifica.

 

Se tutto andrà come previsto, il Senato si riunirà il 27 dicembre per votare un testo inemendabile, con buona pace del bicameralismo perfetto e il sollievo della premier, che ha fissato per il 29 la consueta conferenza stampa di fine anno.

MAURIZIO LEO GIORGIA MELONI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONA – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO