MISSILI NISSENI PER MESSINEO - IL PROCURATORE DI PALERMO È INDAGATO PER VIOLAZIONE DI SEGRETO ISTRUTTORIO: AVREBBE CONFIDATO ALL’EX DIRETTORE DI BANCA NUOVA, ACCUSATO DI USURA, I DETTAGLI DELL’INCHIESTA - SOLO CHE IL BANCHIERE ERA INTERCETTATO, E INGROIA PRIMA DI PARTIRE PER IL GUATEMALA HA INVIATO GLI ATTI ALLA PROCURA DI CALTANISSETTA. CHE È PROPRIO QUELLA RETTA DA SCARPINATO, RIVALE DI MESSINEO PER IL POSTO DI PG A PALERMO…

1- STATO-MAFIA: VIETTI, GARANTIRE CLIMA NORMALITA' A PALERMO
(ANSA) - "Garantire il regolare funzionamento della giustizia ma anche un clima di normalità, non turbato da contrapposizioni e personalismi" alla procura di Palermo: così Michele Vietti, vicepresidente del Csm, rispondendo oggi ai giornalisti, a Torino, a una domanda sulla vicenda che vede al centro il procuratore Francesco Messineo. "Il caso - ha precisato - non è all'ordine del giorno della Commissione, ma il Consiglio segue con attenzione gli sviluppi degli uffici palermitani e certamente dovrà occuparsene".

2- FUGA DI NOTIZIE: MESSINEO È INDAGATO
Giuseppe Lo Biano e Sandra Rizza per "il Fatto Quotidiano"

Il procuratore di Palermo Francesco Messineo è indagato dalla Procura di Caltanissetta per violazione di notizie riservate. Il capo dei pm è sotto inchiesta per una presunta fuga di notizie n ell'ambito di un'indagine per usura bancaria a carico di Banca Nuova. Al centro delle verifiche della magistratura nissena un'intercettazione dindiretta, in cui sarebbe rimasta impressa per caso la voce del procuratore. Il capo dei pm è stato indirettamente intercettato il 12 giugno scorso dai suoi sostituti che indagavano su un presunto caso di usura bancaria, mentre parlava al telefono con l'ex direttore generale di Banca Nuova Francesco Maiolini.

Quest'ultimo non sapeva di essere sotto controllo per un'altra indagine - di riciclaggio aggravato condotta dalla Dda - e chiese a Messineo spiegazioni su un avviso di identificazione ricevuto e relativo all'indagine sull'usura. Per cinque ore, interrotte solo da una breve pausa per un caffè, Messineo si è dovuto difendere, ieri, davanti ai colleghi di Caltanissetta che lo hanno interrogato. Sul contenuto del lungo interrogatorio c'è il massimo riserbo. Nessun commento dalla Procura di Caltanissetta, né dal legale che ha accompagnato Messineo.

La trasferta nissena di ieri non chiude una partita che si gioca su più fronti: quello giudiziario, ancora tutto aperto, e quello interno all'ufficio inquirente del capoluogo che rischia di procurare a Messineo, almeno nel breve periodo, i fastidi maggiori. Per lunedì, infatti, è stata convocata l'assemblea generale della Procura. Inizialmente senza ordine del giorno, dopo le pressioni di un gruppo di sostituti, con la discussione dell'imbarazzante caso della fuga di notizie tra gli argomenti in discussione.

La vicenda risale a giugno scorso quando l'allora direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, telefona a Messineo chiedendogli spiegazioni su un avviso di identificazione su un'indagine in corso che gli è stato appena notificato. L'inchiesta riguardava un'ipotesi di usura bancaria. Il telefono del manager è sotto controllo, ma nell'ambito di un'altra indagine, questa volta per riciclaggio aggravato, coordinata dall'allora aggiunto Antonio Ingroia. E la conversazione tra i due viene intercettata.

Dopo la telefonata Messineo e Maiolini si incontrano. Successivamente l'ex manager, sempre ignorando di essere intercettato, telefona al legale della sede centrale dell'istituto di credito mostrando di essere a conoscenza di particolari precisi sull'inchiesta di usura: dal tipo di fascicolo aperto - un procedimento a carico di ignoti, il cosiddetto modello 44 -, al periodo specifico al quale gli accertamenti si riferiscono, gli anni 2009-2010. Chi ha svelato a Maiolini notizie riservate tanto precise?

Su questo indagano i pm di Caltanissetta ai quali a settembre, tre mesi dopo la telefonata, Ingroia ha mandato le carte. La Procura nissena ha sentito nelle scorse settimane i sostituti palermitani che coordinano l'indagine sull'usura: a uno di loro in particolare Messineo aveva chiesto lumi prima di parlare con Maiolini. Al di là dei contorni giudiziari, la vicenda ha creato molti imbarazzi in Procura, un ufficio da tempo spaccato sulla gestione di indagini importanti come quella sulla trattativa tra lo Stato e la mafia.

Lunedì per Messineo, che da mesi ha fatto domanda per la guida della Procura generale, sarà il giorno più lungo: non sarà solo l'assemblea dei suoi sostituti ad occuparsi di lui, ma anche la prima commissione del Csm, quella competente per i trasferimenti per incompatibilità ambientale, che sarebbe pronta ad aprire una pratica sul caso.

 

 

FRANCESCO MESSINEO PROCURATORE CAPO DI PALERMO jpegMichele Vietti Vp Csm Antonio Ingroia LA SEDE DELLA PROCURA DI PALERMO

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLE DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DI AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”