CERCASI PUTIN DISPERATAMENTE - MALATO O STRESSATO? È “SPARITO” DA 7 GIORNI, DISERTA ANCHE IL VERTICE DEI SERVIZI - UN EX CONSIGLIERE DEL PRESIDENTE: I FALCHI DEL CREMLINO VOGLIONO IL GOLPE

vladimir putinvladimir putin

Nicola Lombardozzi per “la Repubblica”

 

Che succede a Vladimir Putin? Da più di sette giorni il presidente russo non compare più in pubblico, rinvia visite di Stato, diserta importanti riunioni. Ultimo testimone, il premier italiano Matteo Renzi, ricevuto al Cremlino il 5 marzo. Poi, solo un vuoto che scatena fantasiose ricostruzioni, facili battute ma anche preoccupazioni inquietanti. Su Internet, ma anche tra i giornalisti e tra tanti addetti ai lavori, si respira un’aria pesante, come di eventi clamorosi pronti ad esplodere da un momento all’altro. E qualcuno usa, senza troppe precauzioni perfino la parola più temuta: “golpe”.

 

È forse solo una specie di suggestione collettiva, che si basa non tanto sulla “sparizione” del leader ma sugli eventi sconvolgenti degli ultimi giorni. L’omicidio di Boris Nemtsov proprio ai piedi del Cremlino e poi la guerra, incredibilmente alla luce del sole, tra due strutture di forza fondamentali per il potere russo: i servizi segreti dell’Fsb e l’ala dura, “patriottica” e violenta, rappresentata dal giovane governatore della Cecenia, Ramzan Kadyrov, pupillo personale di Putin. Almeno fino a qualche giorno fa.

 

E fra i tanti appuntamenti che Putin ha cancellato ce n’è uno particolarmente significativo: il periodico vertice operativo con gli alti ufficiali dei servizi segreti, mai disertato prima. Al di là delle smentite del Cremlino e delle rassicurazioni del brillante portavoce Dmitrj Peskov, l’assenza del leader ha preso nel corso della giornata di ieri una piega sempre meno scherzosa e sempre più politica.

putin  44ea a333 f3bffd5dd7f1putin 44ea a333 f3bffd5dd7f1

 

Aveva cominciato, già venerdì sera, Konstantin Remchukov, direttore del giornale filogovernativo Nezavisamaja Gazeta confidando ai compagni di palco del Bolshoj le imminenti dimissioni di Igor Sechin. Nel passaparola che ne è seguito, fino alla inevitabile smentita ufficiale, si sono già posti i primi seri interrogativi. Igor Sechin, magnate del colosso petrolifero Rosneft, amico personale di Putin, è considerato un personaggio chiave del sistema di potere che si regge soprattutto tra la solidarietà tra ex commilitoni dei servizi segreti sovietici. La sua uscita di scena, o comunque il semplice fatto che il suo ruolo venga messo in discussione, crea parecchie incertezze.

 

Più sottile la valutazione di Vladislav Belkovskij, acuto osservatore delle cose del Cremlino: «Quello che sta succedendo è maledettamente complicato. Il presidente ha tutto il diritto di sentirsi stressato e perfino un po’ depresso». Belkovskij sostiene che Putin si stia prendendo una fase di riflessione o che addirittura stia cercando di «mettere a posto le cose» personalmente. La sua esternazione scatena subito una raffica di tweet di cittadini che segnalano allarmati «strani movimenti di misteriosi elicotteri sul piazzale interno della Lubjanka, la sede dei servizi segreti».

RENZI E PUTINRENZI E PUTIN

 

Suggestioni, forse, che si alimentano l’una con l’altra. Il noto giornalista Ivan Davidov, scrive sul sito Sloan. ru: «Ho parlato al telefono con i miei amici del Cremlino. Sono strani, mai sentiti così, mi sembravano ubriachi». E la tensione monta fino a sera quando irrompe sul web Andrej Illarionov, già consigliere di Putin, adesso in disgrazia: «Non escludo un golpe dei falchi del Cremlino, scontenti della piega che stanno prendendo le cose con l’Ucraina. Vedrete che presto salterà qualche testa e che prenderà sempre più spazio il potere dell’attuale capo di gabinetto di Putin, Sergej Ivanov ». Sono considerazioni non basate su prove concrete, forse il prodotto di rancori e diffidenze personali. Ma la gente le ascolta, le rielabora, le rilancia in un clima di preoccupazione e di attesa che non si vedeva da anni.

 

sostenitori di putinsostenitori di putin

La tesi comune più diffusa sarebbe questa: il delitto di Nemtsov ha sorpreso Putin mettendolo in difficoltà. L’ala dura dei ceceni avrebbe agito liberamente, sicura di un’impunità sempre garantita. Ma chi ha dato loro il sostegno politico? C’è una fazione all’interno del Cremlino che si considera «più patriottica di Putin», che vuole spingere il governo verso posizioni più radicali, contro l’opposizione e contro l’Occidente?

 

Chiacchiere, cui si aggiungono però personaggi autorevoli e che conoscono bene fatti e persone. Paradossalmente un altro aspetto singolare è la insolita diffusione di notizie vere o false che siano: il giornale di opposizione Novaja Gazeta che pubblicava l’altro giorno tutti i dettagli dei battaglioni della morte ceceni; la diffusione della notizia di presunte torture che avrebbero convinto il soldato Dadaev a confessare di essere mente ed esecutore dell’omicidio Nemtsov. Coraggio dei giornalisti certamente, ma anche una notevole, forse interessata, disponibilità di molte fonti riservate.

 

Un caos di informazioni contrastanti che ha incupito una giornata che aveva accolto con le solite ironie e facili battute la presunta «malattia dello Zar». A un certo punto anche la goliardia del web si è interrotta cedendo il posto a preoccupazioni più serie. Anche la smentita di Peskov ha lasciato spunti per diffidare. «Putin sta benissimo, studia le carte, la sua stretta di mano è forte», ha detto ai giornalisti. Piccola gaffe.

MERKEL PUTIN HOLLANDE MERKEL PUTIN HOLLANDE

 

La frase era il tormentone dell’addetto stampa di Boris Eltsin quando doveva giustificare le sue frequenti sparizioni dovute a gravi scompensi fisici. Ancora oggi, se chiedi a un russo di mezza età «dove ti sei cacciato?» è probabile che quello ammiccando ti risponda «studio le carte».

 

Quando glielo hanno fatto notare, Peskov ha riso di gusto. Ma, in questo clima di supposizioni, c’è anche chi ti dice: «Ma non avrà voluto lanciare un segnale?».

 

putin  kabayevaputin kabayevaputin galante all'apecputin galante all'apecputinputin

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA