MITICA NONNA PINA CANCELLIERI! - “POSSIBILI NUOVE ONDATE DI IMMIGRATI, MA NON SAREMO CATTIVI”. COME LI ACCOGLIERÀ, CON CORONA DI FIORI E MOJITO DI BENVENUTO? - L’ONU VERA: L’ITALIA NON TIENE CONTO DEI DIRITTI DEI RIFUGIATI - L’ONU DI TRASTEVERE (RICCARDI): “MAI PIÙ RESPINGIMENTI INDISCRIMINATI”. QUINDI QUELLI DISCRIMINATI VANNO BENE? - SARUBBI (PD) BASTONA LA MINISTRA: “L’ACCORDO CON LA LIBIA È UN COPIA-INCOLLA DI QUELLO CON GHEDDAFI, CI SONO GLI STESSI LAGER DI PRIMA”…

1 - CANCELLIERI «POSSIBILI NUOVE ONDATE DI ARRIVI NON SAREMO CATTIVI»
Da "il Messaggero"

«Non siamo così cattivi e poco rispettosi dei diritti umani degli immigrati: sicuramente si può fare meglio, ma rivendico l'onestà intellettuale di tanta gente che lavora proprio per garantire il rispetto dei diritti». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri intervenendo alla presentazione di un rapporto presentato dall'associazione A Buon Diritto, presieduta da Luigi Manconi, nella giornata mondiale del Rifugiato.

«Il processo verbale che abbiamo sottoscritto con la Libia - ha continuato il ministro - premette che ogni azione deve rispettare i diritti umani: non c'è nulla di segreto o di sotterraneo e chi afferma il contrario è disinformato o in malafede e si dovrebbe informare prima di aggredire». Il ministro ha poi annunciato che oggi o domani sarà aperto un centro di accoglienza a Lampedusa in grado di ospitare 300 persone. «Guardiamo con preoccupazione alla ripresa di flussi migratori verso il Canale di Otranto, determinata da quanto accade in Siria, in Grecia ed in altri Paesi».

«È necessario dare piena attuazione ai principi di solidarietà e rispetto della dignità dell'uomo che animano la nostra Costituzione» dando ai rifugiati, «spesso disperati, la prospettiva di un futuro migliore per sè e per i propri figli, attraverso l'adozione di politiche di accoglienza e integrazione che contribuiscano alla costruzione di un mondo fondato sulla pacifica convivenza tra i popoli», ha scritto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel messaggio che ha inviato all'Unhcr.

Il rapporto redatto da A buon diritto denuncia la disumanità di una legge che prevede fino a 18 mesi di permanenza nelle strutture con bassa efficienza e alti costi. E alla fine solo il 47% dei trattenuti viene espulso. E' come una fabbrica che non funziona - si legge nel rapporto - ma brucia 200mila euro al giorno di soldi pubblici.

È la fabbrica dei clandestini, la rete dei Cie colabrodo. Alti costi, scarsi risultati. Qualche numero: dal '99 al 2011 per i centri d'espulsione si è speso un miliardo di euro. Un flusso costante di denaro pubblico che corre parallelo al flusso migratorio: se c'è un mercato che non sente la crisi, ma fiorisce nelle emergenze, è quello del contrasto all'immigrazione irregolare. Ogni immigrato costa in media 45 euro al giorno.

E in risposta alle polemiche sull'accordo Italia -Libia, il ministro per la Cooperazione internazionale e l'Integrazione Andrea Riccardi ha assicurato che non ci saranno mai più respingimenti indiscriminati. «È questo l'impegno del governo in onore dei tanti che hanno perso la vita e dei tanti ai quali abbiamo sottratto la speranza, un'accoglienza rispettosa della storia e dei diritti di ciascuno». Riccardi ha poi ricordato come, in questi tempi di crisi, le sponde del Mediterraneo «sono state tante volte luogo, oltre che del naufragio della speranza, anche del rifiuto dell'approdo. Ovvero di un allarmismo esagitato, e di crociate politico-mediatiche, quasi si fronteggiasse un'invasione».

Laura Boldrini, portavoce italiana dell'Unhcr, l'Alto commissarito dell'Onu per i rifugiati ha chiesto che i Cie restino «tassativamente centri di prima accoglienza e di transito, senza forzare la mano e farli diventare centri di permanenza, in vista dei rimpatri». Per quanto riguarda in particolare il caso di Lampedusa, Boldrini ha definito - ricorrendo al gergo calcistico - «una entrata a gamba tesa l'ordinanza con la quale è stata dichiarata porto non sicuro. Occorre rivedere questa che è un'ordinanza discriminatoria, visto che il porto è insicuro per i migranti ma non per i turisti e i diportisti».

2 - IMMIGRAZIONE: UNHCR, INTESA ITALIA-LIBIA IGNORA CONVENZIONI
(ANSA) - Nell'intesa con la Libia "l'Italia avrebbe dovuto tenere conto" delle convenzioni internazionali "introducendo clausole di salvaguardia sulla protezione dei rifugiati". Lo afferma il delegato Unhcr per il Sud Europa Laurens Jolles evidenziando come l'Italia "non possa avere dilemmi nel consentire l'accesso" ai richiedenti asilo.

3 - UNHCR,SORTI INCERTE PER 21MILA GIUNTI DA LIBIA
(ANSA) - Il governo italiano "trovi una soluzione per la situazione di gran parte delle 28 mila persone fuggite dalla Libia nel 2011 si tratta in maggioranza di migranti provenienti da paesi terzi che si trovavano in Libia per lavoro e che sono stati costretti a lasciarla a causa della guerra". Lo ha sottolineato il delegato dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) per il Sud Europa, Laurens Jolles, in occasione delle celebrazioni della Giornata mondiale del rifugiato. Una volta giunti in Italia, ha spiegato, "molti di loro non hanno ottenuto nessuna forma di protezione internazionale, né sono state proposte o trovate soluzioni alternative".

Attualmente, quindi, "21mila persone sono ospitate nei centri d'emergenza che chiuderanno a fine dicembre, senza ulteriori prospettive. E' ipotizzabile dunque che a fine anno queste persone si troveranno senza un alloggio e con una condizione giuridica incerta. Una situazione che già genera pericolose tensioni e che non può essere ulteriormente ignorata", ha concluso il delegato dell'Unhcr.

4 - IMMIGRAZIONE:SARUBBI,DA CANCELLIERI SUPERFICIALITA' INATTESA
(ANSA) - "La notizia del nuovo accordo con la Libia - in realtà, un copia-incolla di quello con Gheddafi - è il modo peggiore per celebrare la Giornata mondiale del rifugiato". E' quanto dichiara in una nota Andrea Sarubbi, deputato del Partito democratico. "Il ministro Cancellieri, in un'intervista odierna, accusa tutti coloro che criticano i contenuti dell'accordo di disonestà e di approccio ideologico, ma a me sembra vero l'esatto contrario.

Delegare la difesa dei diritti umani a un paio di vaghi accenni fra le righe o alla speranza che le imminenti elezioni in Libia portino a 'un fecondo processo di democratizzazione' può essere definito un approccio onesto? E i migranti che intanto saranno respinti indistintamente, in un Paese che non riconosce la Convenzione di Ginevra per i rifugiati ed in violazione della sentenza della Corte di Strasburgo, sono ideologici anche loro?".

"Tra le ragioni superficiali alle quali il ministro si appiglia, merita una menzione particolare la teoria secondo cui non si possono mettere in discussione accordi firmati da governi precedenti, neppure quando entrambi sono caduti: qualcuno ci spieghi allora che fine ha fatto l'asse Roma-Berlino-Tokyo, visto che lì i governi coinvolti erano addirittura tre. La verità è che l'Italia ha scelto di stringere un'intesa con un Paese che non assicura il diritto d'asilo, che mantiene gli stessi lager di prima per la detenzione dei migranti irregolari, che non ha dato nessuna garanzia reale sull'abbandono delle torture e dei trattamenti disumani. Vanno bene gli appalti alle imprese italiane, ma la Giornata mondiale del rifugiato dovrebbe insegnare a tutti, governo compreso, che i diritti umani non hanno prezzo", conclude.

 

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