25 aprile

PER CAPIRE DAVVERO LA RESISTENZA ITALIANA, BISOGNA PARTIRE DA UN FATTO: I PARTIGIANI CHE LIBERARONO ROMA FURONO "MOLTIPLICATI" - UN DOCUMENTO ANONIMO PONE LA QUESTIONE DELLA REALE ENTITÀ DEL CONTRIBUTO DEI COMUNISTI ALLA LOTTA PARTIGIANA NELLA CAPITALE: "CIASCUN CAPO PRESENTÒ L'ELENCO DEI PROPRI ISCRITTI. LA LISTA DEI PARTIGIANI COMUNISTI, DA 1200 ISCRITTI, È SALITA A CIRCA 14MILA" 

Estratto dell’articolo di Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

PARTIGIANI MILITARI USA

All’Archivio centrale dello Stato a Roma, in un fascicolo del ministero dell’Interno relativo al periodo 1944-1946, si trova un documento che pone alcune domande sulla Resistenza e sul racconto che noi italiani facciamo a noi stessi riguardo alla nostra storia. È datato al 19 settembre 1945, 5 mesi dopo la fine della Seconda guerra mondiale in Italia e parla dell’affiliazione di partito dei partigiani dentro e attorno alla capitale.

 

Pone, soprattutto, la questione della reale entità del contributo dei comunisti alla lotta partigiana a Roma. È importante sottolineare subito che quel documento apre, appunto, ad alcune domande; non fornisce risposte, non permette di saltare a conclusioni affrettate e semmai può costituire una base, per gli storici, da cui partire in vista di ulteriori approfondimenti: anche perché, nella sua ambiguità, i suoi significati potrebbero essere molteplici. […]

 

PARTIGIANI1

Il documento non è firmato, né è in carta intestata — benché sia dattiloscritto — dunque deve trattarsi di un’informativa estremamente informale al gabinetto del ministro dell’Interno. L’assenza di riferimenti fa ritenere allo storico Mimmo Franzinelli, autore di molti libri importanti su quella fase di cerniera della storia italiana, che si tratti di una nota dei servizi segreti. Questa modalità anonima e lo stile stesso del testo rimandano del resto alle note che fino a pochi anni prima la polizia politica del Duce stendeva su tutto e su tutti.

 

Ministro dell’Interno nel settembre del 1945 è Ferruccio Parri, del Partito d’Azione, che è anche presidente del Consiglio di un governo di unità nazionale dei partiti antifascisti: accanto ai democristiani di Alcide De Gasperi, ai comunisti guidati da Palmiro Togliatti e ai socialisti di Pietro Nenni — tutti ministri nel governo Parri — anche il Partito d’Azione stesso, il Partito democratico del lavoro di Meuccio Ruini e Ivanoe Bonomi, oltre ai liberali.

partigiani 5

 

[…] E c’è quel documento non firmato sulla Resistenza romana, fino alla ritirata dei nazifascisti dalla capitale il 4 giugno 1944. Si legge: «Alcuni giorni prima della liberazione di Roma, il comitato centrale del Fronte Clandestino di Resistenza tenne una riunione dei capi delle varie bande partigiane». Il fronte era l’ala civile delle organizzazioni partigiane della capitale che — come riferisce lo storico Giorgio Rochat — spesso si limitarono a operazioni di sabotaggio come deragliamenti di treni, ostruzioni stradali, distruzione di depositi e, più di rado, ad attacchi ad automezzi isolati. La priorità allora era evitare ritorsioni dei nazisti sulla popolazione e distruzioni dei monumenti di Roma.

 

partigiani2

Continua il documento anonimo: subito dopo la liberazione della capitale, «ciascun capo (del Fronte Clandestino di Resistenza, ndr ) presentò l’elenco dei propri iscritti. Venne quindi accertato che dei 7-8 mila partigiani organizzati ed aderenti ai vari partiti, 1.200 circa appartenevano al Partito comunista, oltre 3.000 alla Democrazia cristiana ed il resto al Partito d’azione, democratico del lavoro e liberale».

 

L’elenco si trovava all’«Ufficio patrioti», istituito presso la presidenza del Consiglio e affidato all’allora colonnello Siro Bernabò. Bernabò non è un personaggio secondario. In anni seguenti, promosso generale di corpo d’armata, sarebbe arrivato fino al posto di comandante delle forze terrestri alleate per il Sud Europa (con sede a Verona). In quel ruolo, ebbe una funzione importante nella guerra fredda, nel contenimento dell’influenza sovietica e nelle tensioni — anche coperte — che attraversarono l’Italia allora.

 

partigiane

L’informazione è la seguente: «Recentemente, in occasione del rilascio di brevetti, ricompense etc. — si legge nel documento — si è venuti a conoscenza che la lista dei partigiani comunisti da 1.200 iscritti è salita a circa 14.000, mentre in quelle degli altri partiti ne figuravano alcune centinaia di meno. Questa nuova situazione sarebbe stata creata dall’Ufficio patrioti, il cui personale è pressoché totalmente comunista».

 

partigiani 3

Infine la conclusione: «All’alterazione pare vi sia stato il tacito assenso del colonnello Bernabò, il quale si sarebbe prestato alle manovre dei social-comunisti, particolarmente di Togliatti, i quali gli avrebbero fatto intendere che a lui sarebbe stata riservata un’importante carica nel nuovo ministero dell’Assistenza Post-Bellica». Malgrado le apparenze, non è facile interpretare queste accuse. Franzinelli sospetta che la velina dei servizi servisse soprattutto per colpire Bernabò e che fosse ispirata da suoi avversari interni allo Stato o all’esercito. […]

partigianiresistenzapartigiani 1

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…