1- UN MONTI FURIBONDO INCONTRA ORNAGHI E CANCELLA CORCOLLE E IL PREFETTO PECORARO 2- SALVA VILLA ADRIANA, ORA LA SCELTA DEL NUOVO SITO AL PREFETTO GOFFREDO SOTTILE 3- ANCHE I SASSI AVEVANO COMPRESO CHE APRIRE UNA DISCARICA A RIDOSSO DEL CAPOLAVORO DELL’IMPERATORE ADRIANO ERA DEGNO DELL’INCENDIO DI ROMA BY NERONE

CORCOLLE; PECORARO LASCIA, INCARICO A SOTTILE
(ANSA) - "Il Prefetto Giuseppe Pecoraro ha ritenuto di confermare le sue dimissioni dall'incarico di Commissario delegato" per l'emergenza rifiuti a Roma. Lo rende noto un comunicato del governo in cui si dice che il Consiglio dei Ministri "ha deciso di conferire l'incarico al Prefetto Goffredo Sottile".

"Con nota di ieri, il Prefetto Giuseppe Pecoraro ha ritenuto di confermare le sue dimissioni dall'incarico di Commissario delegato per il superamento dell'emergenza ambientale nel territorio della provincia di Roma", si legge in una nota del governo. "Il Consiglio dei Ministri dà atto al Commissario di aver agito con assoluta correttezza, nel rispetto delle procedure, e con lodevole impegno personale - prosegue il comunicato - Considerando l'estrema urgenza di procedere all'individuazione del sito della discarica necessaria a dare soluzione al problema della gestione del ciclo integrato dei rifiuti della Capitale, il Consiglio dei Ministri ha deciso di conferire l'incarico al Prefetto Goffredo Sottile".

CORCOLLE; CDM, URGENTE TROVARE SITO
(ANSA) - Il Cdm conferisce l'incarico a al prefetto Goffredo Sottile "considerando l'estrema urgenza di procedere all'individuazione della discarica necessaria a dare soluzione al problema della gestione del ciclo integrato dei rifiti della Capitale". E' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

CDM, RESPONSABILITA' CRONICA AMMINISTRAZIONI
(ANSA) - Il Cdm ha condiviso le considerazioni del ministro Corrado Clini sulla "responsabilità cronica delle Amministrazioni competenti non in grado di assumere decisioni adeguate e misure efficaci ad assicurare il rispetto delle direttive europee e delle leggi nazionali in materia di gestione dei rifiuti". Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi

PECORARO, MONTI SCELGA IN PIENA LIBERTA'
(ANSA) - Mi sono dimesso perché il presidente del Consiglio scelga in piena libertà". Lo ha detto il prefetto Giuseppe Pecoraro che ha confermato le sue dimissioni dalla carica di commissario per l'emerge rifiuti a Roma.LA DISCARICA GIÀ PUZZA E NON È IMMONDIZIA - CORCOLLE, UN AFFARE DA 300 MILIONI L'ANNO

Malcom Pagani per "il Fatto Quotidiano"

Questa mattina, scaduti i termini per bluff, titubanze e rilanci, si vedranno le carte. E si scoprirà se davanti al Consiglio dei ministri Mario Monti (un signore che fino a pochi mesi fa sedeva nel Cda del Fondo ambiente italiano) vorrà essere ricordato come il Presidente non scelto dagli elettori che permise lo scempio di Villa Adriana o deciderà di indossare un abito diverso. Lorenzo Ornaghi, il visconte dimezzato in seno alla Cultura, ha messo sul tavolo le proprie dimissioni. Dopo averle annunciate, ritirate, posticipate, continuare a rimanere al Collegio Romano anche in caso di "avanti tutta" gli sarà impossibile.

Ieri, dopo un rapido passaggio nelle zone terremotate, l'attuale rettore della Cattolica è corso a Corcolle per rendersi conto della situazione. Un viaggio inutile, simbolico, teso a affermare una contrarietà mediatica sopra la quale altri interessi hanno stratificato una trama inestricabile. La discarica produce denaro. E i soldi non hanno odore. Così il nuovo potere politico di stanza a Roma, escluso o marginale ai tempi in cui il Re indiscusso dell'immondizia rispondeva al solo indirizzo di Manlio Cerroni da Pisoniano (due località alternative proposte, totalmente ignorato) ha deciso di partecipare alla festa.

Le scelte economiche lasciano gli ideali nell'angolo e l'opzione di Corcolle vale oltre 300 milioni di euro (qualcuno sostiene 500) l'anno. Il sito per cui oggi Re-nata Polverini e il prefetto Pecoraro smaniano lo trovò Claudio Botticelli, un imprenditore romano che con l'Asea, una srl con un capitale sociale risibile (diecimila euro, il minimo previsto) gestita dai due figli ventenni, si era già occupato della gestione della cava di Fondi, il comune che l'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni sciolse per inflitrazioni malavitose.

Il sito di stoccaggio in provincia di Latina fu oggetto di attenzioni non benevole (arresti per usura) da parte della Direzione distrettuale antimafia di Roma e l'Asea, la cui sede legale è stata recentemente spostata a Treviso e quella un tempo operativa di Aprilia è oggi in stato di abbandono, ha continuato a lavorare nel settore. Prima rilevando l'enorme buca adiacente a Villa Adriana di proprietà del costruttore ed ex piduista in sonno Simonpietro Salini (tessera numero 531) utile a interrare i detriti della Metro B1 di Roma.

Poi insistendo. Con variazioni, sul tema. Con i due giovani Botticelli, Alessandro e Nicoletta, si è messo in affari il proprietario del castello adiacente la cava che guarda Villa Adriana. Giuseppe Piccioni, socio al 50 per cento dell'Ecologia Corcolle srl, la società che con impressionante lungimiranza e tre mesi di anticipo rispetto all'indicazione del sito che avrebbe sostituito Malagrotta, firmò nello studio di un notaio di Ti-voli un contratto d'affitto per 24 ettari. Coincidenze?

Piccioni, che oggi si dice ingannato dai Botticelli, è uno strano personaggio. Sua moglie, Manuela Planner Terzaghi, è rappresentante assieme al figlio Andrea, della "Brixia Verwaltungs Ag" una società svizzera "anonima" proprietaria della buca in odore di esproprio in cui dovrebbero finire i rifiuti dei romani. Sulla inquietante impalpabilità della Brixia si era espresso, ed è tutto dire, il difensore di Delfo Zorzi (indagato per la strage di Piazza Fontana) e avvocato di Berlusconi, Gaetano Pecorella che in commissione Ecomafie picchiò sui Planner Terzaghi: "I rappresentanti possono essere anche le persone più oneste del mondo, ma dietro una società anonima ci può essere un mafioso".

Un intreccio su cui indaga la Procura di Roma, ma che lascia indifferente il prefetto Giuseppe Pecoraro. L'uomo che affidò la valutazione su Corcolle ("avevo fretta") a un suo vecchio amico di Palma Campania, Luigi Sorrentino, e a un suo consulente personale: Pietro Moretti della Cidiemme. La risposta positiva arrivò in 24 ore. Altre coincidenze. In questi mesi, Giuseppe Pecoraro ha imparato a farsi conoscere.

Mentre ottiene la fiducia del governo, il palazzo tutto si impegna nel dichiarazionismo e lui incassa la sinistra, desolante solidarietà del vicino di ufficio Nicola Zingaretti: "Mi fa schifo chi lo attacca", Pecoraro guarda oltre. Per mesi ha terrorizzato i romani paventando palazzi di immondizia ai bordi delle strade e manganelli pronti all'uso: "Siamo in una situazione tipo quella di Napoli e prenderò provvedimenti contro chi ci farà andare in emergenza".

Ora, al redde rationem, ottenuto parere favorevole dall'avvocatura dello Stato, non guarda in faccia a nessuno e nessuno, di converso, gli chiede un passo indietro. Ai bei tempi in cui precipitava nell'affaire P4 e conversava di ordini del giorno del Copasir con Bisignani, accadeva lo stesso. Di Gigi, come di mezzo ceto politico, Pecoraro è soda-le.

A leggere l'interrogatorio dei pm al faccendiere, Pecoraro esulava dai suoi compiti di controllo dispensando consigli su parchi giochi in zona Valmontone (Rainbow Magicland) che non si sarebbero dovuti costruire, ma vennero edificati ugualmente in spregio a legge e vincoli: "Il Pecoraro, sapendo che ero buon amico di Angelo Rovati mi disse che lo stesso, interessato a tale opera, avrebbe avuto problemi e che lui non avrebbe mai potuto autorizzare l'apertura per problemi di viabilità legati all'Autostrada A1". Lo fece. Villa Adriana è in buone mani.

 

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