anna duri

MOSCA CIECA - CHI HA UCCISO BORIS? UN ESPONENTE DEI GRUPPI NAZIONALISTI UCRAINI CHE HA VOLUTO GETTARE FANGO SU PUTIN? - UN EX AMANTE GELOSO DELLA MODELLA DI KIEV DESIDEROSO DI VENDICARSI DI NEMTSOV CHE L’AVEVA FATTA SUA? (VIDEO)

IL VIDEO DEL MOMENTO IN CUI NEMTSOV È STATO UCCISO (TELECAMERA SULLA STRADA)

 

1. MOSCA, LE INDAGINI E I DUBBI SULLA FIDANZATA UCRAINA DI NEMTSOV

NEMTSOV 2NEMTSOV 2

Fabrizio Dragosei per il “Corriere della Sera

 

In mancanza di fatti nuovi, senza nessun arresto e nessun sospetto di cui si sia parlato, gli investigatori che indagano sull’uccisione di Boris Nemtsov sembrano volere insistere sulle piste indicate fin dal primo momento: quella di una provocazione contro Vladimir Putin attuata da esponenti della stessa opposizione di cui faceva parte il politico assassinato; e quella delle vicende private, legate all’attività economica o alla vita privata di Nemtsov che negli anni Novanta era stato anche vice primo ministro.

CAMERA ARDENTE BORIS NEMTSOVCAMERA ARDENTE BORIS NEMTSOV

 

Così era finita sotto pressione la compagna ventitreenne che era al fianco di Nemtsov quando il killer gli ha sparato venerdì sera sul ponte di fronte al Cremlino. Magari perché è bella, o più probabilmente perché è ucraina, Anna Duritskaya è stata subito portata alla ribalta dai mezzi di comunicazione russa. A indicare quelle possibili piste di cui personaggi in vista e siti Internet parlano apertamente.

 

Un esponente dei gruppi nazionalisti ucraini che ha voluto gettare fango sul Cremlino (ammazzando Nemtsov, tra l’altro, quasi sotto le finestre di Putin); un ex amante geloso della modella di Kiev desideroso di vendicarsi del cinquantacinquenne che l’aveva fatta sua. Però, ieri in serata, la donna è stata rilasciata e ha lasciato la Russia alla volta dell’Ucraina. La notizia è stata resa nota dal ministero degli Esteri ucraino.

 

CAMERA ARDENTE BORIS  NEMTSOVCAMERA ARDENTE BORIS NEMTSOV

Anna era finita in mezzo a qualcosa molto più grande di lei. Non ha voluto dire troppo su quello che è successo, anche se ha accettato di rispondere alle domande di una rete televisiva indipendente, Dozhd . «Non ho visto nulla perché l’assassino è arrivato alle nostre spalle. Ho solo notato dopo la macchina di colore chiaro che si allontanava». Anna non è riuscita a prendere il numero della targa.

 

Aveva chiesto subito di tornare da sua madre a Kiev ma, in un primo tempo, le autorità non volevano farla uscire dal Paese. È stata interrogata a lungo senza un avvocato, hanno perquisito la sua borsetta e scaricato i dati del suo smartphone: «Probabilmente le è stato fatto il test con la macchina della verità». «Lei non c’entra nulla», ha detto la madre. Visto che il delitto è avvenuto in una zona assai controllata, dovrebbero esserci molte immagini delle telecamere di sicurezza.

 

Anna Duritskaya FIDANZATA DI NEMTSOVAnna Duritskaya FIDANZATA DI NEMTSOV

Ma per ora è uscito solo un filmato ripreso da lontano. Al quotidiano Kommersant una fonte riservata ha detto che le telecamere erano tutte guaste. Un portavoce del Comune ha invece affermato che le loro erano perfettamente funzionanti e che i nastri sono a disposizione degli inquirenti. Ma dovrebbero esserci anche ulteriori riprese delle autorità federali, solo che non se ne sa nulla. Gli amici di Nemtsov pensano però che l’omicidio sia nato nel clima di odio contro l’opposizione di questi mesi. Qualcuno, magari all’interno dei servizi segreti, si è sentito autorizzato ad agire.

 

 

2. LE DUE AUTO, LA FIDANZATA, LE TELECAMERE: TUTTI I MISTERI DELL’OMICIDIO NEMTSOV

Nicola Lombardozzi per “la Repubblica

 

Anna Duritskaya FIDANZATA DI NEMTSOV INTERVIENE IN TVAnna Duritskaya FIDANZATA DI NEMTSOV INTERVIENE IN TV

Un’auto, anzi due. Tracce di capelli del possibile killer. Il mistero delle telecamere. E soprattutto le contraddizioni della giovane fidanzata ucraina. Tanto fumo e poco di concreto nelle indagini sull’omicidio di Boris Nemtsov, mentre Mosca si prepara a un altro giorno di cordoglio di massa per l’ultimo e definitivo saluto al leader dell’opposizione assassinato al centro sul lungofiume Jauza, dedicato al grande dissidente sovietico Andrej Sakharov. Anna Duritskaya, unica testimone, non ci sarà. La giovane modella nella notte è tornata in Ucraina dopo che la sua versione dei fatti aveva lasciato molti dubbi. E certo non ha fatto un buon effetto il suo rifiuto di sottoporsi al controllo della macchina della verità. La ragazza è formalmente libera. Al telefono ripete di non aver visto niente se non un’auto che si allontanava mentre Nemtsov crollava sul marciapiede. Esclude che il delitto possa essere di tipo passionale e dice che andrà a vivere a casa della madre.

 

NEMTSOV 3NEMTSOV 3

La polizia di Mosca si divide tra le indagini vere e proprie e le misure di ordine pubblico per la camera ardente. Vladimir Putin non ci sarà, ovviamente: manderà il suo rappresentante alla Duma. Non ci saranno neppure il premier Dmitri Medvedev, i ministri e i capi dei due rami del Parlamento. Sarà assente il leader più autorevole dell’opposizione di piazza, Aleksej Navalnyj, non per scelta sua: si è visto negare il permesso di uscire anche solo un’ora dal carcere.

 

NEMTOSV 4NEMTOSV 4

Non ci sarà il presidente del senato polacco, cui è stato negato il visto, né altri deputati di paesi europei ritenuti “ostili” come la Lettonia. Ci sarà invece il nostro ambasciatore a Mosca, Cesare Ragaglini. La folla si prevede numerosa. Anche lungo la strada per il cimitero di Troyekurovskoe, una succursale periferica dell’ormai saturo cimitero di Novodevicij, riservato a personaggi illustri e dove riposa anche Anna Politkovskaja.

 

anna duritskaya  russia 428342anna duritskaya russia 428342

Intanto dopo il ritrovamento di una Lada bianca con targa della repubblica caucasica dell’Inguscezia, gli agenti hanno recuperato un’altra auto, una Zaz scura che sono certi sia stata usata dagli assassini. Fonti non confermate dicono che su entrambe le auto ci sarebbero capelli e materiale biologico utili per l’identificazione. La cosa sembrerebbe sgombrare il campo dalle polemiche che si erano incrociate per tutta la giornata sulle telecamere di sicurezza. Si diceva fossero fuori servizio e appariva davvero molto improbabile visto l’altissima concentrazione di obiettivi da proteggere a cento metri in linea dal Cremlino.

anna duritskaya a18anna duritskaya a18

 

Per la polizia russa il segreto sui particolari sono ritenuti fondamentali. Probabile, come ammettono alcuni funzionari, che immagini e altri elementi siano a disposizione degli investigatori e che potrebbero portare presto a qualche svolta. Su Internet gira con insistenza la ricostruzione di una nota avvocato, Tatiana Volkova, che sostiene di avere informazioni riservate dei servizi segreti russi. Una storia che attribuisce tutto a un complotto ordito in Ucraina, che lega l’omicidio a un misterioso personaggio caucasico ucciso la stessa notte di Nemtsov da un’altra parte della città, e che ovviamente prevede una complicità della giovane Anna. Non sembra troppo credibile ma la tesi ha molti sostenitori sui media.

anna duritskaya a17anna duritskaya a17anna duritskaya anna duritskaya anna duritskaya a161anna duritskaya a161

 

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...