1. MENTRE SCELTA CIVICA EVAPORA, RIVOLUZIONE CIVILE SI SCIOGLIE, SEL ANCORA NON CREDE DI ESSERE IN PARLAMENTO E DI AVER INCASSATO LA TERZA CARICA DELLO STATO, E GRILLO COMINCIA A FARE I CONTI CON LA POLITICA DI TUTTI I GIORNI CHE METTE A DURA PROVA LA PAZIENZA DI CHIUNQUE: BENE, IN QUESTE ORE SI ASSISTE A UN ASSALTO ALLE POSIZIONI DI CAPI DIPARTIMENTO, CAPI DI GABINETTO, CAPI DEGLI UFFICI LEGISLATIVI, CONSIGLIERI MINISTERIALI. POSTI CHIAVE CHE SPESSO DECIDONO LE FORTUNE DEI GOVERNI 2. TANTI IMPROPONIBILI STANNO TENTANDO DI RICICLARSI E SE LETTA NON STA ACCORTO, SOTTO MENTITE SPOGLIE FINIRANNO CON L’ENTRARE A SUA INSAPUTA NELLA SUA STESSA STANZA 3. P.S. QUALCUNO RIMEMBRA ANCOR LA NOTA QUESTIONE DELLE INCOMPATIBILITÀ DI DIVERSI PARLAMENTARI CHE SONO ANCORA IN CARICA ANCHE COME MEMBRI DI GIUNTE REGIONALI O CONSIGLIERI REGIONALI IN PALESE VIOLAZIONE DELL’ART.122 DELLA COSTITUZIONE?

DAGOREPORT/1

Primi passi tra luci ed ombre per il giovane Letta Enrico il quale è davvero di fronte ad una prova ardua, ai limiti del possibile, dentro un quadro politico contraddittorio, conflittuale e dalle prospettive divergenti che possono far precipitare la situazione all'improvviso, senza preavviso. Dove un soffio di vento può diventare tempesta.

Il Governo Letta Enrico non sarebbe mai nato se non ci fosse stato un nume tutelare come lo zio Gianni. Lo stesso zio Gianni oggi assalito da troppi clientes, quelli che era stato costretto ad abbandonare al loro destino troppo precipitosamente con l'avvento del Governo Monti, molti dei quali sono subito caduti in disgrazia e che adesso sono alla ricerca di riscatto e rivincita. A cominciare dalle posizioni maggiormente ambite presso il Palazzo che conta più di ogni altro come la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che insieme al Ministero dell'Economia regge le sorti operative del Governo.

Vi è infatti in queste ore un assalto vero e proprio alle posizioni di Capi dipartimento, Capi di Gabinetto, Capi degli uffici legislativi, Consiglieri ministeriali di vario genere e per vari argomenti: posti chiave per il controllo dell'amministrazione che spesso sono quelli che decidono le fortune stesse dei Governi. Tanti improponibili stanno infatti in queste ore tentando di riciclarsi e se il giovane Letta non sta accorto, sotto mentite spoglie finiranno con l'entrare a sua insaputa nella sua stessa stanza.

Analoghi tentativi sono in corso presso i Ministeri chiave mentre, democristianamente, Dario Franceschini cerca di regolare il traffico.

Tutto ciò mentre il neo aspirante padre della patria Berlusconi Silvio fa sentire sempre di più il fiato sul collo del capo del governo, con buona pace di Bondi Sandro che invoca debolmente un armistizio che non c'è e mentre il PD e' impegnato soltanto ad affilare sempre più le armi per la battaglia interna, fondamentale per il futuro stesso del partito.

Intanto Scelta Civica evapora, Rivoluzione Civile si scioglie, SEL si interroga sul suo futuro ed ancora non crede a se stessa per aver incassato addirittura la terza carica dello Stato oltre che un numero di parlamentari che si sarebbe solo sognato se fosse andato da solo alle elezioni senza il PD.

Nel frattempo, il neo leader politico Grillo Beppe, già comico di successo, comincia a fare i conti con la politica di tutti i giorni che mette a dura prova la pazienza di chiunque e troppo spesso rende conflittuale la coerenza con la convenienza. Ma ancora ne dovrà vedere delle belle anche senza l'ineguagliabile Professor Becchi, che ormai ne spara un paio a settimana di proporzioni atomico stellari.

A meno che Letta Enrico, forte della vecchia scuola democristiana, non sia fermamente convinto che nulla è più definitivo della precarietà e che sara' proprio la precarieta' ad allungare la vita di un governo, troppo debole per cadere come si diceva una volta di certi esecutivi democristiani di passaggio tra una fase politica e l'altra.

Serpenti, serpentelli, bisce, boa, anguille permettendo. L'antidoto ai morsi dei rettili può essere uno solo: varare un provvedimento alla settimana utile al Paese, uno per ogni riunione del Consiglio dei ministri, e tenere l'opinione pubblica impegnata a valutarne gli effetti, così da disinnescare almeno in parte le interviste e soprattutto le attese degli avvoltoi che aspettano il lauto pasto.

POST
Ricordiamo ai navigatori ed ai naviganti, ed in primo luogo al Presidente del Senato Grasso Pietro, al Presidente della Camera Boldrini Laura, all'aspirante padre della patria Berlusconi Silvio ed al noto difensore della morale pubblica Maroni Bobo, nonche' a Grillo Beppe affinche' lo ricordi a Crimi Vito e Lombardi Roberta, che la nota questione delle incompatibilità di diversi parlamentari che sono ancora in carica anche come membri di Giunte regionali o consiglieri regionali in palese violazione della Costituzione e delle leggi, non ha fino a questo momento trovato alcuna soluzione, e proprio chi dovrebbe prendere in mano la situazione continua tranquillamente a girarsi dall'altra parte.

Anzi, appare chiaro ogni giorno di più che la Casta con complicità diffuse a diversi livelli istituzionali faccia quadrato, nascondendosi dietro procedure, regolamenti, contestazioni, termini per controdeduzioni ecc. ecc. ecc. pur di guadagnare tempo, far trascorrere settimane e mesi mentre nel frattempo i benefit corrono e nessuno è in grado di farli cessare.

In particolare, i riflettori restano accesi sulla Lombardia e sulla Giunta guidata da Maroni che su questo non sta certo facendo fare una bella figura alla sua Regione, e la Regione stessa non sta certo mostrando di essere una Regione virtuosa ed eticamente irreprensibile. A parte i casi degli assessori Massimo Garavaglia e Giovanni Fava che sono parlamentari in carica ed anche assessori della Lega Nord, già di per sé gravi e clamorosi, che continuano a far finta di nulla impunemente, vi è un caso che è molto di più che clamoroso e che rasenta e supera la sfrontatezza e quasi il disprezzo per le istituzioni: Mario Mantovani!

Leggete bene: egli è Senatore della Repubblica, vice Presidente della Giunta regionale della Lombardia, assessore regionale alla Sanità della Lombardia, consigliere regionale eletto della Lombardia, sindaco del suo Comune e, ciliegina delle ciliegine, coordinatore regionale del Pdl della Lombardia.

Nell'attesa che qualcuno gli ricordi, meglio se glielo contesta brutalmente, che tutto ciò avviene in palese violazione dell'articolo 122 della Costituzione e delle leggi e lo inviti caldamente a rimuovere tali incompatibilità, vogliamo dare un suggerimento al Cavalier Pompetta e al Maroni Bobo vero, non quello di Crozza: perché non lo proponete anche per Prefetto di Milano, commissario straordinario della Provincia, Amministratore Unico dell'Expo e per non farci mancare nulla, come direbbe Toto', anche per Podestà con pieni poteri?

 

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