ebrahim raisi antonio guterres narges mohammadi

LE NAZIONI UNITE SONO UNA BARZELLETTA – DA OGGI IL FORUM SOCIALE DEL CONSIGLIO DELL’ONU PER I DIRITTI UMANI SARÀ PRESIEDUTO DALL’IRAN. CIOÈ UN REGIME TEOCRATICO CHE IMPICCA CHI PROTESTA E DOVE LA POLIZIA MASSACRA DI BOTTE LE RAGAZZE CHE NON INDOSSANO IL VELO – L’ULTIMA NOTIZIA CHE ARRIVA DAL PAESE: IL PREMIO NOBEL PER LA PACE, NARGES MOHAMMADI, IN CARCERE DAL 2016, NON È STATA TRASFERITA IN OSPEDALE PERCHÉ SI RIFIUTA DI METTERE L’HIJAB – 

1. IRAN, IL PREMIO NOBEL MOHAMMADI NON INDOSSA IL VELO: IL CARCERE LE BLOCCA LE CURE

Estratto da www.tgcom24.mediaset.it

 

NARGES MOHAMMADI

Le autorità del carcere di Evin, in Iran, non hanno permesso il trasferimento in ospedale del Premio Nobel per la Pace Narges Mohammadi perché si è rifiutata di indossare il velo. Lo ha comunicato la famiglia della donna, arrestata nel 2016 dalle autorità locali e tuttora in carcere […]. Mohammadi, 51 anni, necessita di cure ospedaliere per il trattamento di problemi cardiaci e polmonari.

 

"Il direttore della prigione ha detto che mandarla in ospedale senza velo era proibito e che, per questo, il suo trasferimento in ospedale è stato annullato", hanno spiegato i parenti di Mohammadi nella nota.

 

NARGES MOHAMMADI

Lunedì, un'équipe medica si è recata nell'ala femminile di Evin per visitare il Premio Nobel per la Pace ed effettuare un ecocardiogramma dopo che "la prigione si è persino rifiutata di portare Narges in infermeria" […].

 

L'ecocardiogramma ha mostrato due vene con gravi ostruzioni e ipertensione polmonare. Sono quindi urgentemente necessarie un'angiografia coronarica e un'ecografia polmonare. "Lei è disposta a rischiare la vita pur di non indossare a forza l'hijab", ha detto la famiglia.

 

NARGES MOHAMMADI

Mohammadi è stata insignita del Premio Nobel per la Pace il 6 ottobre per la sua lotta "contro l'oppressione delle donne in Iran e per i suoi sforzi nella promozione dei diritti umani e della libertà per tutti". […] Il regime iraniano l'ha arrestata 13 volte, condannata cinque volte per un totale di 31 anni di carcere e 154 frustate". 

 

 

2. L’IRAN PRESIEDERÀ IL FORUM ONU PER I DIRITTI UMANI. ESPLODE LA PROTESTA: «ANCHE GLI ALTRI STATI HANNO LE LORO RESPONSABILITÀ SULLA NOMINA»

Estratto dell’articolo di Alessandra Mancini per www.open.online

Ebrahim Raisi antonio guterres

 

Il Forum sociale del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani da giovedì 2 novembre sarà presieduto dall’Iran. La scelta, che ha scatenato inevitabilmente una serie di proteste internazionali, risale a inizio maggio.

 

Nella lettera firmata dal presidente dell’Agenzia Onu per i rifugiati, Vaclav Balek, viene infatti annunciata la nomina di Ali Bahreini, l’ambasciatore e rappresentante permanente della Repubblica Islamica dell’Iran alle Nazioni Unite, come presidente dell’incontro annuale inerente «il contributo della scienza, della tecnologia e dell’innovazione alla promozione dei diritti umani, anche nel contesto della ripresa post-pandemia».

 

IL PRESIDENTE IRANIANO EBRAHIM RAISI

All’epoca il Centro per i Diritti Umani in Iran (Chri) aveva bollato la designazione di Bahreini «un oltraggio» e richiesto inoltre l’immediato ritiro. «La nomina di un funzionario iraniano a presiedere un organo dell’Unhrc, mentre il Consiglio sta indagando sul massacro di centinaia di manifestanti pacifici da parte della Repubblica islamica, riflette una scioccante cecità etica», il messaggio di Hadi Ghaemi, direttore del Chri, che ha posto l’accento sulla repressione da parte delle autorità iraniane in seguito alle proteste scoppiate dopo la morte di Mahsa Jina Amini.

 

Il presidente-relatore del forum organizzato al fine di «promuovere la coesione sociale basata su principi di giustizia sociale, equità e solidarietà», viene designato ogni anno dal Consiglio dei diritti umani tra i candidati nominati dai gruppi regionali: America Latina e Caraibi, gruppo africano, dell’Europa orientale, dell’Asia-Pacifico (non appartenenti a nessun gruppo, Paesi osservatori e territorio neutrale).

 

IL PRESIDENTE IRANIANO EBRAHIM RAISI

Ma le nomine in questione, stando alla giornalista tedesco-iraniana Gilda Sahebi, non sarebbero pervenute al Consiglio: «All’inizio di aprile i gruppi regionali sono stati chiamati a formulare proposte. L’unico gruppo che ha risposto all’appello è stato il gruppo regionale dell’Asia-Pacifico, che ha nominato il rappresentante iraniano», si legge su X.

 

A questo punto «il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite è stato costretto a nominarlo» in base alle norme esistenti. […]

 

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