SGAMBETTO AL PREMIER! – IL GOVERNO TEME IL DOPPIOGIOCO DI GRILLO E VENDOLA SULL’ARRESTO DEL DEPUTATO RENZIANO FRACANTONIO GENOVESE – MA ANCHE ALL’INTERNO DEL PD TIRA ARI ADI DISPETTI…

Carlo Bertini per "La Stampa"

«Su questo ci giochiamo tutto, i grillini vogliono farci un trappolone per colpire Matteo», scuote il capo un dirigente del gruppo Pd alla Camera, consapevole di quale sia la posta in gioco di un voto, quello dell'aula sull'arresto del deputato Fracantonio Genovese, che potrebbe far esplodere una campagna elettorale già infuocata.

I renziani sanno che «senza l'Expo sarebbe già dirompente, ma se la Camera respingesse l'arresto ora sarebbe una bomba». L'incubo è quello di non riuscire a blindare i 293 voti del Pd e i 30 e passa di Sel che garantiscano una blindatura da un doppio gioco dei 5stelle:

«che dopo aver votato a favore in Giunta, potrebbero organizzarsi per un voto contrario a scrutinio segreto, dando la colpa a noi del Pd». E già i grillini mettono le mani avanti, «i deputati Pd salveranno il loro compagno», sibila Riccardo Nuti.

Oggi dovrebbe andare in scena il voto che spaventa il partito del premier, ma i tempi del decreto lavoro potrebbero allungarsi se i grillini faranno ostruzionismo e quindi la prova del nove su Genovese verrà rinviata.

Dunque la sentenza dell'aula sull'arresto del deputato pd, forte da anni di un solido pacchetto di preferenze nel messinese e ora accusato di associazione a delinquere e truffa ai danni dello Stato, invece di essere votata stasera, proprio quando Matteo Renzi salirà sul palco di Piazza Politeama a Palermo per strappare consensi a Grillo, potrà slittare. Magari dopo le europee.

Il segretario d'aula Ettore Rosato è uno dei più preoccupati, come il capogruppo Speranza e i vertici del Nazareno. Anche se in Giunta a votare a favore sono stati il Pd (con maldipancia vari), i 5stelle e Sel, contrari Fi, Ncd, Popolari e Scelta civica, in aula la partita sarà a carte coperte.

E il Pd spera nelle assenze di Forza Italia e Ncd «perché a quel punto servirebbero meno voti per non perdere, anche perché Sel è spaccata e tra i nostri ci saranno defezioni». Per questo stanno tentando di rinviare la partita.

C'e chi immagina di uscirne chiedendo che un voto così delicato sia rinviato a dopo la competizione elettorale, ma in questa fase di inchieste e di nuova Tangentopoli milanese, una simile argomentazione non reggerà all'urto.

Oggi, esaurito il voto finale sul decreto lavoro, il Pd chiederà di procedere con il decreto casa licenziato dal Senato che scade a fine mese. Ma Rosato ha già inviato un sms a tutti i deputati dicendo che si voterà fino a sabato, caso Genovese compreso.

E come sempre parte la fiera dei sospetti: i renziani temono che «anche i compagni» cioé gli ex comunisti, possano nel segreto dell'urna essere tentati di far danni al premier. «Spero che la pulsione al suicidio abbia un limite», si augura il renziano doc Dario Parrini.

Si rischia una replica dei 101 traditori? «Non credo, ma invece vedo il rischio di uno scherzo orchestrato dai grillini», risponde Pierluigi Bersani. Il toscano Davide Faraone, che conosce Renzi da anni, è uno di quelli che ha faticato per portare i membri Pd in Giunta sul sì all'arresto.

«Con Matteo non ho parlato, ma penso di aver interpretato bene il suo pensiero. Certo, ora si rischia, hanno fatto male i vertici del gruppo a rinviare tutto, si doveva votare un mese fa. Ma se invece passa il sì, in questo momento sarebbe un bel segnale all'esterno, anche se non fa mai piacere mandare in galera nessuno».

 

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