NESSUNO È PIÙ ANONYMOUS - IL GRUPPO DI HACKER METTE ONLINE MIGLIAIA DI DOCUMENTI RISERVATI DELLA POLIZIA: VERBALI DI MANIFESTAZIONI, CELLULARI RISERVATI, EMAIL PERSONALI, PERFINO IMMAGINI PORNO-SOFT - È UN’AZIONE DI “VENDETTA” CONTRO LE OPERAZIONI CHE HANNO RIGUARDATO NOTAV, DISSIDENTI, STUDENTI - “IL LIVELLO DEI VOSTRI SISTEMI, AL CONTRARIO DI QUANTO PENSASSIMO, È DAVVERO SCADENTE”…

1 - ANONYMOUS PUBBLICA ONLINE MIGLIAIA DOCUMENTI RISERVATI POLIZIA
Massimiliano Di Giorgio per Reuters

Hacker-attivisti del gruppo Anonymous Italia hanno diffuso su Internet alcune migliaia di documenti che dicono di aver prelevato da server e portali riservati della polizia di Stato, da verbali di manifestazioni a numeri di cellulari riservati, passando per semplici email personali, buste-paga e immagini porno-soft.

Un portavoce del Viminale ha detto a Reuters che i tecnici della polizia "stanno verificando" la documentazione pubblicata, e che per il momento non ci sono dichiarazioni.

"Da settimane ci divertiamo a curiosare nei vostri server, nelle vostre e-mail, i vostri portali, documenti, verbali e molto altro", dice un post pubblicato sul blog di Anonymous Italia alla data di ieri, 22 ottobre, col titolo "AntiSecITA" (operazione contro le forze di sicurezza in Italia, ndr).

"Siamo in possesso di una notevole mole di materiale: ad esempio documenti sui sistemi di intercettazioni, tabulati, microspie di ultima generazione, attività sotto copertura; file riguardanti i Notav e i dissidenti; varie circolari ma anche numerose mail, alcune delle quali dimostrano la vostra disonestà (ad esempio una comunicazione in cui vi viene spiegato come appropriarvi dell'arma sequestrata ad un uomo straniero senza incorrere nel reato di ricettazione)".

"Il livello di sicurezza dei vostri sistemi, al contrario di quanto pensassimo, è davvero scadente, e noi ne approfittiamo per prenderci la nostra vendetta", dicono ancora gli hacker-attivisti, già protagonisti di attacchi ai siti web del governo e anche del Vaticano.

I documenti sono stati diffusi in una serie di cartelle, pubblicati anche sul sito Paranoia (www.par-anoia.net) e altri indirizzi web. Riguardano questure di varie città e uffici nazionali, e coprono un arco temporale di diversi anni, dal 1998 almeno a pochi giorni fa.

Non è la prima volta che Anonymous Italia compie attacchi hacker contro le forze dell'ordine. Nel luglio del 2011 gli attivisti annunciarono di essersi impadroniti di file dell'agenzia anticrimine italiana su diverse organizzazioni internazionali, per un totale di oltre 8 gigabyte, archiviati sui server del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (Cnaipic).

Alcuni giorni prima, la polizia delle comunicazioni aveva annunciato a sua volta di aver identificato "il promotore ed alcuni esponenti di rilievo della cellula italiana" del gruppo. Il leader, secondo gli inquirenti, era un attivista residente in Canton Ticino noto come "Phre". Insieme a lui le autorità avevano denunciato altre 14 persone, tra cui sei minorenni.


2 - ANONYMOUS CONTRO LA POLIZIA, PUBBLICATI 3.500 DOCUMENTI PRIVATI

(TMNews) - Nuova operazione 'Antisec' (anti-sicurezza) di Anonymous Italia contro la polizia. Gli hacker hanno annunciato di essersi impossessati ed aver pubblicato una serie di oltre 3.500 presunti documenti privati delle forze dell'ordine.

"Durante la recente protesta degli studenti - scrive Anonymous Italia in un messaggio on-line - avete confermato per l`ennesima volta il vostro ruolo di specialisti della mattanza travestita da Democrazia. Quando avete manganellato, strattonato, spaventato e trascinato quei ragazzi, quando li avete calpestati con i vostri anfibi, o li avete impietriti di paura soffocandoli nella morsa del vostro armamentario, avete vilipeso ogni valore democratico. Tutte le volte in cui vi scagliate 'in difesa dell`Umanità' contro chi vuole rompere il muro della sottomissione, vi disumanizzate. I vergognosi crimini che avete perpetrato continuano a rimanere impuniti e, paradossalmente, i vostri capi che al G8 ordinavano di svilire i Diritti Umani sono gli stessi che ora si trovano ai vertici e vanno a braccetto con i ceppi del potere".

"Nel materiale sottrattovi è possibile rintracciare molti dei vostri comportamenti deprecabili: a titolo di esempio, in un documento inerente i fatti di Chiomonte stigmatizzate i NoTav per l`ennesima volta, tacciandoli come una schiera di facinorosi costituenti pericolo per l`ordine pubblico; spiate i cittadini sui social network per estorcere informazioni utili a legittimare la repressione del dissenso (è il caso, ad esempio, dell`attivista che avete schedato:

'Ideologicamente finora sconosciuto, attraverso il suo profilo postato sul social network Facebook è emerso il suo particolare interesse per i movimenti ed associazioni animaliste/antivivisezioniste[...]'). Si potrebbero citare anche le numerose foto scattate dalla Digos ai frequentatori dei centri sociali o il documento attestante che la rottura di uno sfollagente si è verificata «durante un intervento della Squadra mobile seguito dall`arresto del soggetto». I file che abbiamo rilasciato sono eloquenti e tutti possono trarre le proprie considerazioni personali".

"Rivendichiamo a gran voce - continua Anonymous - l`introduzione del reato di tortura che prevenga il ripetersi di carneficine già note e attribuisca una pena a chi, nascosto dietro una divisa, si accanisce sulla dignità umana; la telesorveglianza continua di ogni luogo in cui le Forze dell`ordine svolgono il proprio ruolo, al fine di prevenire abusi e documentarli nel caso si verifichino.

Le immagini dovranno essere disponibili pubblicamente e in tempo reale per facilitare la denuncia di torture e maltrattamenti; l`apposizione di un codice ben visibile sulle divise, al fine di identificare facilmente un agente in tenuta antisommossa; che le forze dell`ordine, almeno durante il servizio di sorveglianza dei cortei, siano disarmate". "Con la nostra azione vogliamo inoltre mandare un forte messaggio di solidarietà alle famiglie delle vittime. Siamo vicini a chi continua a lottare senza mai arrendersi.

Tutti i caduti per mano dei vessatori in divisa sono nostri fratelli e riteniamo necessario commemorare coloro che son stati assassinati due volte: per mano di una divisa, e per mano di uno Stato che insabbia la verità", concludono gli hacker.

 

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