OK, L'ITALIA COME IL BELGIO, SENZA GOVERNO. MA POI CHI CANCELLA IL PORCELLUM?

Dal "Messaggero"

L'Italia come il Belgio, andato avanti due anni senza un nuovo Governo. L'idea l'ha lanciata ieri Beppe Grillo sul suo blog. Per il fondatore del M5S il Parlamento può e deve lavorare anche senza un esecutivo nel pieno dei poteri. Di qui l'idea di proroga del Governo Monti per gli affari correnti, con l'attività legislativa completamente affidata al Parlamento fino a nuove elezioni.

Di più. La crisi attuale può essere l'occasione per consentire al Parlamento «sovrano» di «riprendere la sua centralità». Grillo ricorda infatti che «se l'Italia è senza Governo (in realtà è in carica il Governo Monti) ha però un Parlamento che può già operare per cambiare il Paese». Di qui la convinzione che «non è necessario un Governo per una nuova legge elettorale o per avviare misure urgenti per le Pmi o per i tagli delle Province». Il Parlamento le può «discutere e approvare, se solo volesse, sin da domani». Il tutto «senza la necessità di un Governo in carica».

Una tesi, quest'ultima, in realtà smentita da vari costituzionalisti. Come Francesco Clementi («è una tesi che porta alla dittatura dell'assemblea, invece la sovranità appartiene al popolo») e Stefano Ceccanti («l'assemblearismo giacobino di Grillo non è praticato da nessuna democrazia parlamentare»). Grillo la pensa diversamente. E a sostegno di questo percorso di uscita dalla crisi il M5S interpella anche l'ideologo Paolo Becchi che sostiene con forza l'idea della "prorogatio".

Mentre sul blog Grillo risponde anche alle accuse di chi gli rimprovera che un mancato accordo del M5S con il Pd impedirebbe la rimozione di Berlusconi dalla scena politica: «Se così è - attacca - invito la cosiddetta opposizione a votare in aula l'ineleggibilità di Berlusconi, l'approvazione di una legge sul conflitto di interessi», nonché l'abolizione della legge Gasparri, la rinegoziazione delle frequenze tv.

Intanto però i parlamentari grillini, già pronti per tornare a casa per Pasqua, sono stati costretti al dietrofront dalla notizia delle consultazioni indette per oggi dal capo dello Stato per formare il Governo, dopo il "congelamento" del tentativo di Bersani. I capigruppo Roberta Lombardi e Vito Crimi rivedranno alle 16 Napolitano. Si lavora a una lista di persone "gradite". Nomi che potrebbero ottenere se non proprio il voto del Movimento almeno un appoggio esterno (magari con l'uscita dall'Aula al momento del voto di fiducia). In pole position l'ex presidente della Consulta Gustavo Zagrebelsky.

La linea ufficiale resta quella della fermezza: no ad un Governo dei partiti. È anche la linea che Beppe Grillo (che potrebbe partecipare alle consultazioni al Quirinale) ha indicato dal blog, escludendo tra l'altro l'appoggio ad un esecutivo guidato dal presidente del Senato, Piero Grasso. Tra i neoeletti M5S però la discussione è aperta. E l'idea di dare vita a un esecutivo prende quota. Lo stesso capogruppo al Senato, Vito Crimi, ha accennato all'ipotesi di un nome esterno.

Dalla riunione di ieri dei parlamentari a Montecitorio (senza diretta streaming) ci si attendeva un "intervento" nei confronti della capogruppo alla Camera Roberta Lombardi, accusata di «voler fare tutto di testa sua». Ma per il momento Lombardi resta al suo posto. Anzi si scopre, che i grillini hanno deciso che i capigruppo non turneranno, mentre a ruotare ogni tre mesi sarà il portavoce.

2 - IL «NO» DEI COSTITUZIONALISTI
Dal "Messaggero"

La posizione dei giuristi
Raccoglie un coro di no, con una sola apertura, la tesi sostenuta da Grillo sul Parlamento che può legiferare senza nuovo governo.

I contrari
Per l'ex presidente della Consulta Cesare Mirabelli «un governo dimissionario non è un interlocutore a pieno titolo del Parlamento e non potrebbe affrontare riforme come quella elettorale». D'accordo Francesco Paolo Casavola: un esecutivo dimissionario non può mettere mano alla riforma della legge elettorale «che richiede il consenso di tutti». Per Michele Ainis il rischio è l'abuso «di un Parlamento che pretende di sostituirsi al Governo». Stefano Ceccanti mette in guardia «dall'assemblearismo giacobino». Mentre per Francesco Clementi le tesi di Grillo portano alla «dittatura dell'assemblea».

L'apertura
Per Enzo Cheli l'esercizio della funzione legislativa in linea di principio non può «essere precluso in assenza di un Governo nella pienezza delle sue funzioni in quanto investito dalla fiducia». Una circostanza del genere potrebbe trovare legittimazione nei casi di «stallo» nella formazione del Governo

 

 

napolitano-grillo by benny.GRILLO VITO CRIMI E ROBERTA LOMBARDI VITO CRIMI - ROBERTA LOMBARDIbersani napolitanoMonti e Cancellieri

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…