il reddito di cittadinanza

NON ABBANDONIAMO I POVERI PER COLPA DI QUALCHE FURBETTO - IL REDDITO DI CITTADINANZA È STATO TOLTO A 123.697 PERSONE CHE NON AVEVANO DIRITTO E ORA ANDREBBE RIFORMATO, NON CANCELLATO - LE SOGLIE SONO DA RIVEDERE: IL 36% DEI BENEFICIARI NON È POVERO ASSOLUTO E IL 56% DEGLI INDIGENTI NON RICEVE NULLA - L'ASSEGNO DI RICOLLOCAZIONE, LE OFFERTE DI LAVORO "CONGRUE", LA POSSIBILITÀ DI ACCUMULO: TUTTO QUELLO CHE VA CAMBIATO...

Milena Gabanelli e Rita Querzè per "il Foglio"

 

reddito di cittadinanza

La civiltà di un paese si misura anche dalla sua capacità di non abbandonare i poveri a loro stessi. Per il reddito di cittadinanza spendiamo circa 7,2 miliardi l'anno per sostenere 1,37 milioni di famiglie su 2 milioni di famiglie povere totali. Questo strumento però è nato con molti limiti, che vanno urgentemente corretti, cominciando col non darlo a chi non ne ha diritto. Al 31 agosto scorso, su 3.027.851 persone che avevano ottenuto il reddito di cittadinanza, a 123.697 è stato revocato l'assegno per dichiarazioni false.

 

IL REDDITO DI CITTADINANZA

Le più frequenti riguardano la composizione del nucleo familiare, il reddito, la mancata dichiarazione dello stato detentivo, o della presenza di condanne di particolare gravità, come l'associazione mafiosa.

 

Certo è molto complicato controllare tutte le richieste di poveri veri e presunti, ma potenziare l'incrocio dei dati, a partire dall'anagrafe nazionale, consentirebbe di individuare a monte chi non ha diritto, prima di fare il versamento. Anche perché una volta scovati i furbi, quei soldi non li rivedrai più.

 

la presentazione del reddito di cittadinanza

Il livello di povertà dipende dalle entrate mensili in rapporto al costo della vita del luogo in cui vivi. Per questo l'Istat stabilisce soglie diverse di reddito al di sotto delle quali si è poveri.

 

Prendiamo due single. Giorgio abita a Milano e guadagna meno di 840 euro al mese. Antonio risiede a Nocera inferiore, in provincia di Salerno, e non arriva a 570 euro al mese. Per l'Istat Giorgio e Antonio sono poveri alla stessa maniera perché a Nocera inferiore i prezzi sono più bassi che a Milano, quindi la quantità di cose che possono permettersi è identica.

 

reddito di cittadinanza

La soglia di povertà fissata dal reddito di cittadinanza per i single è di 780 euro, vuol dire che Antonio prende l'assegno e Giorgio no. Non solo: se a Nocera inferiore guadagni ogni mese 650 euro per l'Istat non sei povero in senso assoluto, ma il reddito di cittadinanza viene dato lo stesso perché sei sotto i 780 euro.

 

Il risultato finale è che oggi il 36% di coloro che prendono il reddito, non se la passano bene, ma non sono poveri. Mentre c'è un 56% di poveri che oggi non riceve il reddito. Quelli tagliati fuori abitano al Nord e nelle metropoli.

carta del reddito di cittadinanza

 

Da notare: il reddito di cittadinanza di un single è composto da 500 euro per vivere più 280 per l'affitto. E il contributo per l'affitto è lo stesso in tutta Italia. Ma un monolocale periferico a Milano non lo trovi a meno di 400 euro, a Nocera te ne bastano 200.

 

reddito di cittadinanza

Un single dunque può prendere 780 euro, una famiglia con un figlio minore, per il reddito di cittadinanza ce la può fare con 1.080 euro, con tre figli sotto i 10 anni con 1.280 euro. Una disparità enorme. E il contributo per l'affitto è sempre lo stesso (280 euro) per un single come per una famiglia di 5 persone.

 

reddito di cittadinanza

La scala che assegna le risorse va quindi riparametrata in funzione del costo della vita dei territori e del numero dei componenti, che oggi penalizza esageratamente le famiglie con figli. Anche perché aiutarle in modo giusto vuol dire creare le condizioni perché questi bambini ricevano un'istruzione adeguata e non siano i nuovi poveri di domani.

 

card del reddito di cittadinanza

Prendiamo la famiglia con tre figli e 1.280 euro al mese di reddito di cittadinanza, e mettiamo che uno dei due adulti inizi a lavorare a tempo pieno. Se guadagna 1.280 euro al mese, il suo reddito di cittadinanza il primo anno viene tagliato dell'80% e al secondo automaticamente si azzera.

 

In pratica lavorando in regola otto ore al giorno o non lavorando per nulla le entrate della famiglia non cambiano. Meglio lavorare in nero, così le entrate da lavoro si sommano al reddito. Il problema si è posto anche negli altri Paesi.

 

il centro per l'impiego di pomigliano d'arco

In Francia, Regno Unito, Usa, ed è stato affrontato con realismo consentendo il cumulo di una parte del reddito di cittadinanza con il reddito da lavoro, in quota decrescente con il passare degli anni.

 

Anpal, l'agenzia nazionale per le politiche attive, certifica che il 25% dei beneficiari di reddito abili al lavoro ha avuto almeno un contratto. Il rapporto Caritas mostra che in realtà le «occasioni di lavoro» i percettori di reddito le avrebbero trovate anche cercandole da soli. In pratica, i beneficiari di Rdc lavorano solo mezza giornata al mese in più rispetto a quello che facevano prima di ottenere il reddito, nonostante i servizi collegati ai centri per l'impiego.

 

di maio reddito di cittadinanza

Vuol dire che l'apparato di misure che dovevano accompagnare i percettori di reddito vanno cambiate. L'assegno di ricollocazione, cioè i soldi da spendere in servizi di aiuto per trovare un nuovo lavoro, è stato dato solo allo 0,3% dei percettori di reddito abili al lavoro. Da notare: per darlo ai percettori di reddito era stato tolto ai beneficiari di Naspi.

 

Il personale sta arrivando con il contagocce: dal 2019 dovevano essere assunte nei centri per l'impiego 11.600 persone da affiancare agli 8.000 già presenti, ad oggi ne risultano assunti 949, l'8%. Inoltre, nella stragrande maggioranza dei centri per l'impiego finora hanno fatto solo pratiche burocratiche e non politiche attive.

 

di maio reddito di cittadinanza

Per aiutare i poveri a rimettersi in pista e cercare lavoro servono forze adeguate, un metodo organizzativo condiviso fra le Regioni, e l'applicazione delle regole. E se necessario commissariare le Regioni che non riescono ad assicurare livelli essenziali delle prestazioni, come è previsto dalle norme.

 

La condizione per percepire il reddito è quella di firmare il patto per il lavoro, vuol dire che chi è abile al lavoro si impegna a mettersi a disposizione dei centri per l'impiego. Ebbene, questi patti, ad oggi, sono stati stipulati solo con il 31% degli inviati ai centri per l'impiego.

 

reddito di cittadinanza

È vero che da aprile a luglio 2020 era stato sospeso l'obbligo di presentarsi ai centri a causa del lockdown, ma è passato più di un anno e nulla giustifica una percentuale così bassa. In nessuna Regione è mai stata applicata la «condizionalità» scritta nella legge: se rifiuti il lavoro perdi il reddito.

 

Oggi se rifiuti un'offerta di lavoro, il reddito non viene mai decurtato, tantomeno ti viene tolto. Per impedire che avvenga questo, occorre che a dare l'assegno e a controllare che il percettore di reddito si dia davvero da fare per trovare lavoro sia lo stesso ente, come avviene per esempio in Germania e in Francia.

 

reddito di cittadinanza

In Italia invece l'Inps dà l'assegno, e i centri per l'impiego i servizi. La legge dice che un'offerta di lavoro è «congrua» - e quindi se la rifiuti il reddito viene tagliato o addirittura tolto - se il contratto è a tempo a indeterminato e garantisce almeno 858 euro al mese.

 

Abbiamo visto che a nessuno è mai stato tolto il reddito perché la mano destra non sa quello che fa la sinistra. Invece il contratto a termine o a tempo determinato puoi rifiutarlo infinite volte e nessuno potrà mai far decadere il reddito, perché è la legge stessa a non considerarli «congrui».

 

reddito di cittadinanza

Il 59% dei percettori dei reddito non ha mai lavorato o non lavora da anni. Reinserire queste persone con un contratto indeterminato è ai limiti dell'impossibile. Sarebbe quindi ragionevole inserire anche questi tipi di contratti tra le offerte congrue.

 

Le aziende che assumono un percettore di reddito hanno diritto a detrazioni contributive. Ma questi incentivi hanno agevolato le assunzioni solo dello 0,1% dei percettori di reddito abili al lavoro. Non hanno funzionato per due motivi. Il primo: la trafila burocratica scoraggerebbe chiunque. Il secondo: ci sono altri incentivi più semplici e vantaggiosi, per esempio per chi assume giovani o residenti al Sud.

 

poste reddito di cittadinanza

Ma a monte c'è il fatto che un'azienda seria assume un lavoratore se è convinta che sappia fare bene il lavoro, non certo perché c'è uno sconto sui contribuiti. E qui si apre il grande buco nero: la formazione. Promessa, e mai messa in opera.

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO