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MEGLIO NON BRUCIARSI IL VATICANO: SE FALLISCE IL PAPA, NON C’È SPERANZA PER LA PACE – L’OPZIONE DELLA SANTA SEDE COME MEDIATORE TRA RUSSIA E UCRAINA PERDE SLANCIO: UN EVENTUALE FALLIMENTO SAREBBE LA PIETRA TOMBALE SULLE POSSIBLITÀ DI TREGUA – L’ALTERNATIVA SU CUI SPINGONO GLI EUROPEI È LA SVIZZERA, MA RESTA SEMPRE L’OPZIONE TURCHIA: ISTANBUL HA GIÀ OSPITATO IL PRIMO ROUND DI COLLOQUI. ERDOGAN È IN BUONI RAPPORTI CON ZELENSKY (CHE RIFORNISCE DI DRONI) MA PARLA ANCHE CON PUTIN… 

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/politica/2025/05/23/news/mosca_kiev_vaticano_ipotesi_ginevra-424622793/

 

mette fredriksen e giorgia meloni foto lapresse.

A sera, prende slancio l’opzione Ginevra. I nuovi possibili colloqui di pace tra Russia e Ucraina potrebbero tenersi in Svizzera ai primi di giugno. L’alternativa più accreditata resta Istanbul, per la quale preme soprattutto Erdogan ([…] l’unico a parlare davvero con Vladimir Putin).

 

Si allontana, almeno per il momento, l’opzione vaticana. È il risultato di una lunghissima girandola di contatti, telefonate, sms. Di segnali, sgambetti diplomatici, dubbi. E di cautela e sensibilità nei confronti della “carta Santa Sede”.

 

giorgia meloni e donald trump nello studio ovale 4 foto lapresse

Partiamo proprio dai contatti della diplomazia. Attorno all’ora di pranzo, Giorgia Meloni sente Donald Trump. Lo aggiorna sulla telefonata con il Papa e sugli ultimi contatti con il Vaticano. Ragiona della strategia migliore per portare al tavolo Putin.

 

Forse, ma questo nessuna fonte ufficiale lo conferma, riceve anche qualche informazione dalla Casa Bianca sulle preferenze del Cremlino per il prossimo round di colloqui. Poi entra in contatto con gli altri principali leader: Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz.

 

Durante tutti questi colloqui prende forma un orientamento decisivo: per il momento, gli occidentali ritengono saggio “congelare” l’opzione del Vaticano. Anche per preservare quella carta, certo: difficile tornare indietro — o andare oltre — l’eventuale fallimento di una mediazione che si svolge presso la Santa Sede.

 

DONALD TUSK - VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON - KEIR STARMER - FRIEDRICH MERZ - INCONTRO A TIRANA

Se fallisce anche il “vertice” agevolato dal Pontefice, nessuna altra strada può sembrare percorribile. Simbolicamente, sarebbe la pace che fallisce nel luogo della pace. Anche perché, almeno al momento, la strada per un accordo tra belligeranti continua a sembrare in salita.

 

[…] i russi sembrano preferire la Turchia (in buoni rapporti anche con Kiev), e la considerano capace di sedere al tavolo come arbitro […]. Emmanuel Macron, e in parte anche la Germania, vedono invece con favore l’opzione svizzera.

 

Anche Trump la considera praticabile. Senza trascurare il peso della chiesa ortodossa russa in questa partita. E dunque, al termine del giro di telefonate: Ginevra o Istanbul, in quest’ordine. E ancora: non è (per adesso) il momento del Vaticano.

 

 

[…]

 

giorgia meloni saluta papa leone xiv dopo l intronizzazione 2

Certo, tutto continua a dipendere da una variabile indipendente: Vladimir Putin. Lo ammette anche la presidente del Consiglio, dopo aver lodato la disponibilità di Kiev a partecipare a una trattiva: «Da parte russa non abbiamo visto alcun passo concreto. Vale la pena ricordarlo per smontare una certa narrativa per cui Mosca sarebbe stata disponibile alla pace».

 

Il Cremlino, appunto: al mattino ribadisce di non aver ricevuto alcun invito dal Vaticano. Poco prima, il Wall Street Journal aveva lanciato la notizia di colloqui a metà giugno al Vaticano. No, fa sapere il presidente finlandese Alexander Stubb, a inizio giugno. A sera, il focus si sposta a Ginevra (o Istanbul). È però vero che le diplomazie lavorano per organizzare un primo round entro dieci giorni.

NEGOZIATI USA-RUSSIA-UCRAINA A ISTANBULgiorgia meloni saluta papa leone xiv dopo l intronizzazione 3mette fredriksen e giorgia meloni foto lapresse

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