zan cristina gramolini

ZAN ZAN! NON SOLO IL VATICANO ANCHE LA PRESIDENTE DI ARCILESBICA CRISTINA GRAMOLINI DISTRUGGE IL DDL ZAN: "E’ OTTUSO PRETENDERE DI NON CAMBIARE IL TESTO DI UN MILLIMETRO PUR IN PRESENZA DI PESANTI CONTROINDICAZIONI. SOPRATTUTTO SULL'IDENTITÀ DI GENERE” – “IO VENGO DALLA MILITANZA IN RIFONDAZIONE, NON POSSO CERTO ESSERE CONSIDERATA RENZIANA. PERÒ RENZI HA DETTO UNA COSA DI BUON SENSO..."

Gabriele Laganà per ilgiornale.it

 

cristina gramolini

Sì all’approvazione del ddl Zan ma con modifiche. L’ultima richiesta di correzioni del disegno di legge contro l’omotransfobia non arriva da settori della Chiesa o da qualche esponente del centrodestra bensì da Cristina Gramolini, presidente nazionale di Arcilesbica.

 

"Questo conflitto sulla legge Zan mi addolora", ha spiegato a Repubblica la Gramolini. Quest’ultima ricorda di essere "attivista lesbica da una vita, ho 58 anni, insegno in un liceo, ma è da quando facevo la supplente che so cos'è la paura: di essere discriminata, insultata, aggredita. Perciò vorrei che il ddl venisse approvato: è importante che un Paese stabilisca che l'omotransfobia è una cosa brutta, da punire in modo esemplare". Una lunga premessa che allude ad un però. Ed è un però grande quanto una casa.

 

Per la presidente nazionale di Arcilesbica il ddl Zan va cambiato perché "così com'è non va bene". Una posizione, questa, che già da tempo era stata evidenziata da Arcilesbica. "Lo diciamo da mesi. Da quando il testo era in discussione alla Camera abbiamo scritto, fatto delle riunioni con Alessandro Zan per spiegargli che in quegli articoli ci sono grossi rischi di interpretazione che spalancano le porte a scenari aberranti", ha ricordato la Gramolini. La presidente di Arcilesbica, infatti, ha evidenziato che senza modifiche potrebbe verificarsi il caso che "chi critica le persone che vanno all'estero a fare la Gpa" (in sostanza la pratica dell'utero in afffitto, ndr) potrebbe essere denunciato per omofobia.

alessandro zan

 

 

Ed i rischi sono concreti. Per evitarli basterebbe compiere modifiche del testo. Un po’, ha spiegato la Gramolini, come ha fatto il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che nel 2019 ha fatto una legge contro l'omotransfobia "in cui c'è scritto chiaramente che la Regione non finanzierà quelle associazioni che promuovono la surrogazione di maternità”. “Perché allora non inserirlo anche nella norma nazionale?", si è chiesta la presidente di Arcilesbica.

 

Modificare il ddl Zan al Senato comporterebbe un nuovo passaggio alla Camera dove rischia di arenarsi a causa dell'ingorgo di decreti e leggi. Una eventualità che la Gramolini è disposta a correre viste le conseguenze che potrebbero derivare da un’approvazione del testo così come è. Estremamente difficile considerare la presidente di Arcilesbica vicina a Italia viva. Ma la Gramolini ha spiegato che le considerazioni lanciate da Matteo Renzi sono codivisibili:

 

Cristina Gramolini

"Senta, io vengo dalla militanza in Rifondazione, non posso certo essere considerata renziana. Però Renzi ha detto una cosa di buon senso: rivediamo i punti più controversi e poi stringiamo un patto solenne fra tutte le forze politiche per approvarla subito alla Camera. Mi pare che Lega e Fi siano d’accordo". Secondo la Gramolini è "ottuso" pretendere di non cambiare il ddl "di un millimetro pur in presenza di pesanti controindicazioni. Soprattutto sull'identità di genere".

 

E questo è un altro punto su cui insiste la Gramolini. La presidente di Arcilesbica vede su questo tema un altro grande rischio: "Specificare che l'identità di genere è "l'identificazione percepita di sé" anche se "non corrispondente al sesso" significa aprire un varco all'autodefinizione legale di genere. Basta dichiararsi donna all'anagrafe per diventarlo". Per la Gramolini ciò è sbagliato perché "nuoce ai diritti delle donne, alle nostre poche quote, alle nostre poche pari opportunità, ai nostri sport subalterni che non possono essere ceduti al primo uomo che si alza un giorno e decide di dichiararsi femmina".

 

 

MATTEO RENZI ENRICO LETTA MEME

Per rimarcare il concetto la Gramolini prende d’esempio le Olimpiadi di Tokyo che inizieranno tra pochi giorni: "Se un maschio dice che si sente donna e vuole partecipare ai tornei, con la Zan lo può fare. Pensiamo a Valentina Petrillo, una trans italiana che intende concorrere alle competizioni femminili". In sostanza, per la presidente di Arcilesbica l'espressione "identità di genere" è "troppo ampia. Basterebbe estendere la definizione di transessuale, già prevista da una legge dello Stato, anche a quelli che sono nel percorso della transizione, non solo a chi lo ha completato".

 

In considerazione di tutto ciò la Gramolini ha spiegato di ritenere questa "una cattiva legge" perché "minaccia i diritti delle donne e ingenera solo confusione e problemi, aprendo a contenziosi legali a pioggia che pagheremo tutti".

RENZI LETTA

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....