
NORDIO HA BISOGNO DI UNO SPRITZ PER RILASSARSI – IERI AL SENATO IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA HA PERSO LA PAZIENZA SUL CASO ALMASRI: “HO LETTO FALSITÀ. LE VOSTRE RICHIESTE DI DIMISSIONI SONO BALLE!” – COME MAI, SE È COSÌ SICURO DI AVERE LE PROVE A SUPPORTO DELLA SUA TESI (CHE È STATO INFORMATO IL 20 GENNAIO, E NON IL 19, DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO, E PER QUESTO NON HA FATTO IN TEMPO A BLOCCARE IL RILASCIO), È COSÌ NERVOSO?
ALMASRI, NORDIO SOTTO ASSEDIO “DIMISSIONI? BALLE, IO CORRETTO”
Estratto dell’articolo di Conchita Sannino per “la Repubblica”
https://www.repubblica.it/politica/2025/07/11/news/nordio_attacco_caso_almasri_dimissioni-424724008/
CARLO NORDIO AL SENATO - FOTO LAPRESSE
«Non illudetevi, resto al mio posto ». Non molla e rilancia, Carlo Nordio, il ministro di nuovo sotto assedio per il caso del torturatore libico Almasri, mai consegnato alla Corte penale internazionale e riconsegnato nottetempo, lo scorso 21 gennaio, dal governo italiano alla Libia.
«Quello che ho letto sono falsità. Le vostre richieste di dimissioni? Balle», teorizza il Guardasigilli in Senato di fronte alle opposizioni che lo accusano di aver mentito al Parlamento e al Paese.
È la sua prima uscita, dopo le indiscrezioni su quella mail della sua capa di gabinetto, Giusi Bartolozzi, agli atti dell’inchiesta del Tribunale dei ministri — che lo vede indagato, insieme con la premier Meloni, con Mantovano e Piantedosi — da cui emergerebbero contraddizioni e menzogne che oggi inguaiano, almeno politicamente, il vertice di via Arenula. Insomma: il ministero era stato informato la domenica 19, come emerge da quella mail, oppure lunedì 20, troppo tardi, come Nordio dichiarò in Parlamento?
Lui non ci sta. Al mattino, dalla conferenza romana sull’Ucraina, sbotta, indica quasi il complotto: «Gli atti che noi abbiamo smentiscono i giornali, vogliono fermare unariforma epocale sulla giustizia e provano a intimidirci».
[…] In privato, Nordio giura che di quella mail non sapeva nulla, se esiste davvero, non ne è stato informato. In pubblico, dall’aula di Palazzo Madama, durante il question-time, respinge le richieste di dimissioni: proprio in tutte le lingue.
CARLO NORDIO AL SENATO - FOTO LAPRESSE
Nell’inglese di Churchill, «lui direbbe wishful thinking :un pio desiderio»; in latino da Tito Livio, «Hic manebimus optime », resterò ottimamente. Usa perfino il pesante slang del comandante Usa che qualche storico ricorda: «Cosa disse il generale McAuliffe all’avanzata nazista di Bastogne? Nuts ».
Balle, traduce per difetto lo stesso Nordio. Carosello di citazioni che non scioglie nessuna domanda: e alimenta gli attacchi dell’opposizione.
Nordio “vittima” di macchinose ricostruzioni, insomma: è la linea condivisa nella war room, sull’asse Palazzo Chigi-via Arenula e la strategia della senatrice Giulia Bongiorno, potente legale dei ministri. Eppure fonti qualificate confermano che il ministero sapeva tutto, Nordio temeva lo scandalo al punto che sabato scorso cancella d’improvviso la partecipazione al talk estivo nella masseria di Vespa, in Puglia.
carlo nordio e il caso almasri
Dettagli riservati. Mentre lo show del ministro in aula alimenta le proteste a sinistra. «Se Nordio sapeva e non ha detto la verità, è gravissimo — tira le fila Debora Serracchiani dal Pd — se non sapeva, è allarmante. Si assuma le sue responsabilità».
Dal M5s, Alessandra Maiorino segnala che « ha perso ogni credibilità e legittimazione » e Chiara Appendino mette nel mirino Giorgia Meloni «perché leideve spiegare un grave depistaggio di Stato». Per Nicola Fratoianni (Avs), «siamo di fronte a un gigantesco scandalo». Vero problema, per Riccardo Magi di + Europa, «è la totale assenza di pudore di Nordio: invece di lasciare. attacca i magistrati».
GIORGIA MELONI E IL CASO ALMASRI - MEME BY FAWOLLO