CACCIA ALLA MANINA: NELLA NOTTE SALTA (COME AL SOLITO) IL TETTO AGLI STIPENDI DEI MANAGER PUBBLICI

1 - SALTA NELLA NOTTE IL TETTO ALLO STIPENDIO DEI SUPER MANAGER PUBBLICI
Andrea Bassi per "Huffington Post"

Si dice che la fortuna sia cieca. A volte però, sembra ci veda benissimo. La dea bendata stavolta ha voluto premiare i manager pubblici che dovranno essere nominati nei prossimi giorni e nei prossimi mesi. Mario Monti, con una norma approvata ad agosto dello scorso anno, aveva stabilito che i capi azienda delle società controllate dallo Stato, non avrebbero potuto guadagnare più del primo presidente della Corte di Cassazione. In pratica un po' meno di 300 mila euro all'anno.

Solo che la norma faceva salvi stipendi milionari come quello incassato da Massimo Sarmi (1,5 milioni di euro) per guidare le Poste, o gli 800 mila e passa euro di Mauro Moretti amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato. Senza contare Anas, Rai, e tutte le altre controllate del Tesoro non quotate in Borsa.

Nel decreto del Fare, provvedimento su cui il governo Letta ha posto la questione di fiducia, in Commissione era stata inserita una norma per allargare anche a Poste, Ferrovie, Anas, etc. il tetto ai compensi. Il limite dei 300 mila euro, diceva l'emendamento presentato dal relatore, si applica anche alle "società che svolgono servizi di interesse generale, anche di rilevanza economica". Poste, Ferrovie, Rai, appunto.

Solo che nel passaggio dalla Commissione all'aula, è comparso un "non". Il limite, si legge ora, si applica anche alle "società che non svolgono servizi di interesse generale, anche di rilevanza economica". In pratica è come se la frase non fosse stata aggiunta.
Il misterioso salvagente, tra l'altro, arriva a poche ore dall'assemblea di Ferrovie (prevista per il 25 luglio) che dovrebbe confermare Mauro Moretti al vertice della società, e di quella di Anas che dovrebbe tenersi entro i primi giorni di agosto. Tra qualche mese, invece, toccherà a Massimo Sarmi tentare il rinnovo nelle Poste.

Lo sfortunato caso fortuito non è sfuggito ai deputati che avevano spinto per inserire il tetto. "Stamane - spiegano alcuni deputati della Commissione Bilancio: Simonetta Rubinato, Angelo Rughetti, Andrea Romano e Lello Di Gioia - ci siamo accorti che nell'ambito dell'attività di coordinamento del testo effettuato ieri sera in Commissione è stato inserito alla lettera a) del comma 1 dell'art. 12bis, un ‘non' che vanifica l'effettiva volontà dei commissari che, nel testo approvato in commissioni riunite I e V ed arrivato lunedì in aula, riportava la volontà di estendere il tetto agli emolumenti già fissato dalla ‘spendig review' del governo Monti anche ai manager pubblici di tali società.

Si tratta di un errore materiale dovuto alla concitazione per l'approvazione in tempi brevi di un testo molto complesso, al quale, aggiungono i deputati, va posto sicuramente rimedio". Sicuramente.

2 - DL FARE/ DEPUTATI PD: SENATO CORREGGA SU TETTO STIPENDI MANAGER
(TMNews) - "Occorre garantire subito agli italiani che il Senato correggerà la norma contenuta nel decreto Fare sul tetto agli stipendi dei manager pubblici, che va subito ristabilito dopo essere saltato per errore nel passaggio dalla commissione all`aula della Camera". E` quanto dichiarano in una nota i deputati del partito Michele Anzaldi, segretario della Vigilanza Rai, Dario Parrini, Edoardo Fanucci (entrambi componenti della commissione Bilancio di Montecitorio) ed Ernesto Magorno.

"Servono assicurazioni immediate - spiegano i deputati Pd - affinché nessuno metta veti, altrimenti saremmo di fronte non ad un errore ma ad un gravissimo ritorno al passato. Il limite per i manager di aziende pubbliche come Poste, Rai, Ferrovie va reintrodotto immediatamente, dando seguito ad un impegno sul quale pubblicamente non sono mai stati manifestati dubbi dalle forze politiche della maggioranza".

"Fare un passo indietro sullo stop alle retribuzioni d`oro dei manager pubblici - aggiungono i parlamentari democratici - significherebbe tradire pesantemente le attese dei cittadini, in un momento in cui la crisi economica si fa sempre più dura".

 

poste italiane sarmi MAURO MORETTI CON UN CANE Gubitosi Luigi PARLAMENTO

Ultimi Dagoreport

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…