OBAMA E XI GIOCANO A CHI C’HA L’HACKER PIÙ FETENTE - IL PAESE PIÙ SPIATO (DAGLI USA) IN EUROPA È LA GERMANIA

1. USA: DATAGATE; NYT, OBAMA CONTRO HACKER IRAN E COREA NORD
(ANSA) - Gli Stati Uniti provano ad aiutare i loro alleati a combattere gli hacker iraniani. Il New York Times titola cosi' un pezzo in prima pagina, per la prima volta 'benevolo' con l'inquilino della Casa Bianca dopo giorni di netta contrapposizione. ''L'amministrazione Obama - attacca l'articolo - ha cominciato ad aiutare i suoi alleati a costruire le loro difese contro il crescente arsenale iraniano di armi informatiche.

E sta facendo lo stesso in Asia, per contenere gli attacchi online che vengono dalla Corea del Nord''. Questa lista, ricorda il Times, include l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi e il Bahrain, per quanto riguarda la minaccia di Teheran. E il Giappone e la Corea del Sud, per quanto concerne gli attacchi di Pyongyang.

Sempre il Nyt osserva che queste rivelazioni fanno seguito alle notizie pubblicate ieri dal Guardian e dal Washington Post circa le attivita' dell'intelligence Usa nel dare la caccia a obiettivi presenti all'estero che rappresentano una minaccia per gli interessi americani. Ma a partire dalla titolazione, il quotidiano della Grande Mela, presenta questo progetto in modo molto piu' positivo di quanto si sia fatto ieri. Segno che almeno per oggi l'atteggiamento del giornale nei confronti di Obama e' cambiato nettamente.


2. USA, GLI EUROPEI PIÙ SPIATI SONO I TEDESCHI
Orlando Sacchelli per "Il Giornale"

C'è una cosa su cui Stati Uniti e Cina sono d'accordo al 100%: la Corea del Nord dovrebbe essere denuclearizzata. Lo ha reso noto Tim Donilon, consigliere di Barack Obama per la Sicurezza Nazionale al termine del verticeObama-Xi Jinping. Ma c'è stato un punto che ha creato frizioni nel summit: il problema della cyber sicurezza (gli attacchi informatici). Se non viene affrontato seriamente, ha detto Obama al suo omologo cinese, ci saranno ancora problemi nelle relazioni Usa-Cina.

Un duro monito quello di Obama, che in casa deve fronteggiare le feroci polemiche derivanti dallo scandalo sulle intercettazioni (telefoniche e informatiche). Obama chiede lo stop degli attacchi informatici, Xi Jinping replica che anche Pechino è vittima degli hacker. Sembra una partita di ping-pong. Al di là dei sorrisi e delle strette di mano c'è stata qualche scintilla nell'incontro al vertice. E' vero, l'incontro non era ufficiale. Ma il fatto che, alla fine, non ci sia stata alcuna dichiarazione congiunta, tranne una (sul cambiamento climatico) fa capire che c'è (stato) qualche dissidio.

A infastidire Obama, che nel vertice voleva alzare la voce con Pechino, c'è stato un altro scoop del Guardian (il giornale inglese che per primo ha tirato fuori il caso Nsa delle telefonate spiate): nell'ottobre 2012 Obama avrebbe emanato una direttiva (ovviamente segreta) in cui chiedeva ai servizi segreti di preparare una lista di possibili bersagli da colpire (a livello informatico) in caso di cyber guerra.

In tempi non sospetti, dunque, la Casa Bianca si preparava a colpire, in uno scenario di guerra vera e propria, sia pure soltanto elettronica, ma dagli effetti ugualmente distruttivi. Poi è stato pubblicato un altro documento riservato: si parla del Boundless Informant (informazioni illimitate), un potente mezzo per registrare ed analizzare da dove provengono i dati di intelligence, con una mappa che fornisce Paese per Paese di tutto il mondo l'ammontare di informazioni ottenute dalla rete dei computer e dei telefoni.

Nel solo mese di marzo questo sistema ha raccolto 3 miliardi di informazioni di intelligence dalla sola rete dei computer statunitensi, sui 97 miliardi ottenuti nel resto del mondo. Informazioni divise in categorie la qualità delle informazioni raccolte ed assegna ad ogni Paese un livello di interesse.

Il Paese più analizzato o spiato è l'Iran, da cui sempre solo a marzo sono stati ottenuti 14 miliardi di informazioni. A seguire il Pakistan, con 13,5 miliardi di report, i 12,7 della Giordania (in teoria uno dei più stretti alleati degli Usa), quarto l'Egitto con 7,6 miliardi e quinta l'India con 6,3 miliardi. La mappa del sistema indica con un sistema a colori (dal verde i Paesi meno spiati dagli Usa - categoria in cui ricade l'Italia - passando attaverso il giallo - tra cui a sorpresa in Europa figura la Germania - e l'arancione, fino al rosso quelli più seguiti).

"In questa settimana - ha detto James Clapper, responsabile dell'intelligence Usa - abbiamo assistito a irresponsabili fughe di notizie da parte di media sull'operato della nostra intelligence. Purtroppo non tutti gli errori si possono correggere senza diffondere altre informazioni riservate".

Poi assicura: "Non è una collezione di dati segreta ma un sistema informatico interno al governo, per garantire la sicurezza degli americani". Intanto, fanno sapere i vertici dell'intelligence, è stata avviata un'indagine formale attorno alla fuga di notizie riguardo le attività della National Security Agency.


3. USA-CINA: OBAMA A XI, CYBERATTACCHI A COMPAGNIE AMERICANE MINANO RAPPORTI
(Adnkronos/Washington Post)- I continui episodi di spionaggio informatico delle societa' americane da parte di hacker cinesi rischiano di minare i rapporti economici fra i due paesi. E' questo il messaggio che il presidente americano Barack Obama ha voluto dare al collega cinese Xi Jinping durante i due giorni di vertice in un ranch californiano.

Un vertice durante il quale i due leader hanno affrontato anche altri temi, concordando sul fatto che una Corea del Nord nucleare e' inaccettabile e raggiungendo un'intesa sulla messa al bando degli idrofluorocarburi, fra i responsbaili dell'effetto serra. Obama e Xi non hanno incontrato i giornalisti al termine del vertice, ma e' stato il consigliere per la Sicurezza Nazionale Thomas Donilon a fornire dettagli sul vertice, cui ha preso parte.

La questione del cyberspionaggio per compiere furti di proprieta' intellettuale "e' ora al centro dei rapporti, non e' una questione aggiuntiva", ha affermato, spiegando che Obama ha presentato dettagliati esempi in proposito, dove gli americani non hanno dubbi che l'intrusione informatica provenga dalla Cina. "Il presidente e' entrato nel dettaglio" e ha detto a Xi che "se continueranno questi furti di proprieta' americane questo diventera' un difficile problema per i rapporti economici e potra' impedire a questi rapporti di raggiungere il loro potenziale", ha aggiunto Donilon.

Obama e Xi hanno avuto otto ore di colloqui. Vi sono stati anche 50 minuti di faccia a faccia assistiti soltanto dall'interprete senza altri collaboratori, durante una passeggiata nel ranch. Il vertice, che puntava a costruire un rapporto personale fra i due leader, non si e' limitato al cyberspionaggio. Si e' parlato molto anche di sicurezza, e in particolare di Corea del Nord. Secondo Donilon si e' giunti "ad un'analisi condivisa della minaccia", con Obama e Xi che hanno convenuto di ritenere inaccettabile che la Corea del Nord diventi uno stato munito di armi nucleari.

"Vi e' un assoluto accordo sul lavorare assieme verso passi concreti" su questo tema, ha spiegato. In tema di cambiamento climatico, e' stata raggiunta un'intesa per una progressiva messa fori produzione degli idrofluorocarburi, gas usati nei frigoriferi e per l'aria condizionata considerati fra i primi responsabili dell'effetto serra. Gli Stati Uniti e altri 100 paesi si erano gia' impegnato a sostituirli. Ora la Cina si unisce a questo sforzo e collaborera' con gli Stati Uniti per convincere altri Paesi, fra cui India e Brasile, a fare altrettanto.

4. USA-CINA: PECHINO, APERTO NUOVO CAPITOLO NEI RAPPORTI
(Adnkronos/Xinua) - Il primo summit fra il presidente americano Barack Obama e quello cinese Xi Jinping e' servito "a rafforzare la fiducia reciproca" e segna "l'apertura di un nuovo capitolo di cooperazione attraverso il Pacifico". E' quanto afferma il consigliere di stato cinese Yang Jiechi, in un'ampio lancio dell'agenzia stampa ufficiale cinese Xinhua.

Le due parti hanno parlato "di cooperazione senza nascondere le differenze", ha affermato Yang, aggiungendo che la "durata e la profondita' senza precedenti dell'interazione fra i due leader ha dimostrato la grande importanza attribuita dalle parti al loro rapporto". Durante l'incontro, si legge, Xi ha riassunto il concetto dei nuovi rapporti bilaterali in tre frasi: "niente conflitti e contese", "mutuo rispetto" e "cooperazione verso risultati che facciano vincere entrambi".

 

Barack Obama e Xi Jinping si incontrano a SunnylandsBarack Obama e Xi Jinping si incontrano a SunnylandsBarack Obama e Xi Jinping si incontrano a SunnylandsBarack Obama e Xi Jinping si incontrano a SunnylandsBarack Obama e Xi Jinping si incontrano a SunnylandsBarack Obama e Xi Jinping si incontrano a SunnylandsBarack Obama e Xi Jinping si incontrano a SunnylandsHACKER CINESI HACKER ONLINE I PAESI ATTACCATI DAGLI HACKER CINESI APT IL PALAZZO DEGLI HACKER CINESI HACKER CINESI AHMADINEJAD DER SPIEGEL SU KIM JONG UN KIM JONG UN FOTOMONTAGGI

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?