FUS LA VOLTA BUONA! - ORNAGHI ERA PARTITO IN QUARTA PER RIDURRE I COSTI ASSURDI DEL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA E INVECE TUTTO RESTA COM’È - PD E PDL DIFENDONO I RISPETTIVI FORTINI E IMPEDISCONO DI TAGLIARE GLI 11,5 MLN € DI SPESA TOTALE, DI CUI 7,5 MLN DI SOLI STIPENDI - SARANNO RIMESCOLATE POCHE CARTE PER NON CAMBIARE NULLA (MA NON È DETTO): ALBERONI, PRESIDENTE LA CUI CARICA È DA TEMPO SCADUTA, SMUOVERÀ MARE E MONTI PER RESTARE…

Michele Anselmi per Dagospia

Pensavate che sul Centro sperimentale di cinematografia l'ineffabile ministro Ornaghi volesse fare sul serio? Non era vero. Abbiamo scherzato. Subito subissato di proteste, lettere, telefonate, appelli, dichiarazioni di registi più o meno famosi, sdegni e slogan, il governo Monti ha dovuto fare marcia indietro per non irritare nessuno, specie a sinistra. L'illustre scuola di cinema sulla Tuscolana costa ogni anno al Fus, il Fondo unico dello spettacolo, circa 11.5 milioni di euro, dei quali 7.5 se ne vanno in stipendi, che salgono a 9.4 includendo i costi di struttura (solo il resto è utilizzato per la didattica).

L'idea, certo perfettibile, era di snellire, risparmiare, soprattutto di eliminare i dieci dirigenti, il presidente, il consiglio d'amministrazione ripartito in base a suggerimenti politici, il collegio dei revisori dei conti e altre poltrone abbastanza inutili. In pratica, la Fondazione di diritto privato Centro sperimentale di cinematografia doveva diventare Istituto centrale del Mibac, sul modello dell'Istituto centrale del restauro, quindi strettamente legato al ministero, con l'idea «di razionalizzare, concentrare e rafforzare le risorse». Così sembrava. Invece no. Salvo, pensate, perfino quel carrozzone di Arcus, caro all'ex ministro Urbani e al centrodestra.

Non sarà più il prof. Alberoni, ormai "scaduto" dopo dieci anni e attualmente "in prorogatio" ma non del tutto domo, e anzi già pronto a mobilitare "Il Sole 24 Ore" in sua difesa, a gestire il Centro, e tuttavia poco o nulla cambierà. E vedrete che si griderà alla "vittoria democratica". Come fa infatti il senatore Vincenzo Vita del Pd. «È andata bene, anzi benissimo.

È passato il nostro emendamento all'articolo 12 della spending review, che abrogava i commi dal 31 al 38 dell'articolo. Così si salvano, nella loro fisionomia autonoma, il Centro sperimentale di cinematografia, l'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi, la Cineteca nazionale».

Il tutto, naturalmente, «grazie alla straordinaria mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali, degli intellettuali e degli artisti, questi settori decisivi per un Paese democratico sono stati preservati dalla tagliola o dal rischio di un forte ridimensionamento. Naturalmente, è un primo risultato di un'iniziativa che deve ora andare avanti sul tema decisivo del rilancio di Cinecittà Studios».

Gongola anche Federculture, che, per bocca del presidente Roberto Grossi, esprime grande soddisfazione: «La soppressione della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia sarebbe stata una scelta sbagliata, che non rispondeva ad alcun obiettivo di risparmio ma, al contrario, avrebbe disperso uno straordinario patrimonio culturale e professionale della nostra industria creativa». Vabbè.

Risultato: si torna ad appena ieri. Cioè alla struttura (dal sito del Centro sperimentale) che leggete qui sotto. Cambieranno solo alcune delle persone, ci si augura, almeno i parenti, ma non il costo collettivo del sostanzioso organigramma che costa 1.4 milioni di euro solo alla voce dirigenti. Leggete, leggete...

1 - ORGANI STATUTARI
Presidente:
Francesco Alberoni

Consiglio d'Amministrazione:
Pupi Avati, Giancarlo Giannini, Giorgio Tino e Dario Edoardo Viganò
<http://pcbo03.anthesi.com/context.jsp?ID_LINK=168&amp;area=5>

Direttore Generale:
Marcello Foti

Collegio dei Revisori dei Conti:
Natale Monsurrò (presidente), Andrea Mazzetti, Marco Mugnai

Comitato Scientifico:
Francesco Alberoni (presidente), Sergio Escobar, Pino Farinotti, Renzo Martinelli, Andrea Piersanti e Sergio Sciarelli

2 - STRUTTURA ORGANIZZATIVA
SEDE CENTRALE
via Tuscolana, 1524 - 00173 - Roma.
tel. 06.722941 - fax 06.94810162

Direzione Generale
direttore: Marcello Foti

Settore Scuola Nazionale di Cinema
preside: vacante
vicepreside: Giovanni Oppedisano
direttore amministrativo: Adriano De Santis

Settore Cineteca Nazionale
conservatore: Enrico Magrelli
direttore amministrativo ad interim: Marcello Foti

Divisione Amministrativa
direttore: Monica Cipriani
Divisione Tecnica
direttore: Marco Bernardini
Divisione Informatica
direttore: Stefano Iachetti
<http://pcbo03.anthesi.com/context.jsp?ID_LINK=174&amp;area=5>
Divisione Biblioteca
direttore: Fiammetta Lionti

Divisione Editoria
direttore: Gabriele Antinolfi

3 - SEDE DISTACCATA ABRUZZO
direttore ad interim: Marcello Foti
Corso di Reportage storico d'attualità
via Rocco Carabba, 2 - 67100 - L'Aquila
tel. 0862.380924

4 - SEDE DISTACCATA LOMBARDIA
direttore: Bartolomeo Corsini
Corso di Creazione e Produzione Fiction
Corso di Cinematografia d'Impresa - Documentario e Pubblicita'
viale Fulvio Testi, 121 (ex-Manifattura Tabacchi)- 20162 - Milano
tel. 02.7214911

5 - SEDI DISTACCATE PIEMONTE
direttore: Sergio Toffetti
Corso di Animazione
via Jacopo Durandi, 10 - 10144 Torino
tel 011.9473284
Archivio Nazionale del Cinema d'Impresa
viale della Liberazione, 4 - 10015 - Ivrea (Torino)
tel. 0125.230441

6 - SEDE DISTACCATA SICILIA
direttore: Ivan Scinardo
Corso di documentario storico artistico e docu-fiction
Cantieri Culturali alla Zisa, pad. n. 6
via Paolo Gili, 4 - 90138 Palermo
tel. 091.7099107

 

ALBERONI hh alber11 alberonilorenzo ornaghi POLVERINI E ORNAGHI A CANNES PUPI AVATI TONI RENIS PUPI AVATI GIANCARLO GIANNINI

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?