
LA PACCHIA DEL PNRR STA PER FINIRE: IL GOVERNO DUCIONI SE NE FACCIA UNA RAGIONE – RAFFAELE FITTO, VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE INDICATO DA GIORGIA MELONI, È TRANCHANT: “NON SI PUÒ PIÙ DARE ALCUNA DEROGA, PERCHÉ PREVEDEREBBE LA MODIFICA DI TRE REGOLAMENTI, L’APPROVAZIONE DA PARTE DI TUTTI GLI STATI MEMBRI ALL’UNANIMITÀ E LA RATIFICA DI NUMEROSI PARLAMENTI NAZIONALI”. IL PIANO DI RIPRESA E RESILIENZA TERMINA NEL 2026, E CHI S’È VISTO S’È VISTO (PER IL PIL ITALIANO, RIMASTO A GALLA SOLO GRAZIE AI MILIARDI EUROPEI IN QUESTI ANNI, SO’ DOLORI)
Estratto dell’articolo di Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”
RAFFAELE FITTO AL FORUM IN MASSERIA
Stop alle proroghe sul Pnrr. Il termine resterà agosto del 2026. A dirlo è il vicepresidente della Commissione europea con delega alle Politiche di coesione e al Pnrr, Raffaele Fitto. Proprio l’artefice delle prime revisioni del Piano di ripresa e resilienza italiano quando questo era l’oggetto principale della sua delega di ministro del governo Meloni.
Ieri, ospite del Forum in Masseria di Bruno Vespa, organizzato da Comin & Partners, Fitto ha tirato il freno: «Non si può più dare alcuna deroga, soprattutto perché questo prevederebbe la modifica di tre regolamenti, l’approvazione da parte di tutti gli Stati membri all’unanimità e la ratifica di numerosi parlamenti nazionali».
BRUNO VESPA - RAFFAELE FITTO AL FORUM IN MASSERIA
E a chi gli ha chiesto se non fosse possibile rimuovere l’ostacolo della unanimità (non solo per il Pnrr), il commissario ha risposto: «Ci vuole l’unanimità per togliere l’unanimità...».
Fine di ogni forma di flessibilità per il Pnrr, dunque? Fitto lo nega: «Nella comunicazione che abbiamo approvato diamo agli Stati membri molte opzioni per poter risolvere il problema».
Tra queste, «la possibilità di collocare fuori dal Pnrr e dentro la politica di coesione i progetti che dovessero avere dei problemi ad agosto del 2026 (data finale del Pnrr, ndr )». Questo perché invece i programmi della coesione recano invece la scadenza del dicembre 2029.
URSULA VON DER LEYEN RAFFAELE FITTO
Intanto, l’Italia ha visto l’approvazione della settima rata e la comunicazione del raggiungimento dei risultati dell’ottava. «Il prossimo passaggio — ha spiegato Fitto — potrà essere quello di un’ulteriore, eventuale revisione che il governo valuterà con la Commissione europea […]».
Fitto […] si è tenuto alla larga dalle domande che avrebbero potuto trascinarlo in polemiche interne. Ad esempio, sul rapporto tra Comuni e Regioni nell’attuazione del Pnrr: «Per me, sarebbe come un tuffo dal ventesimo piano...», ha scherzato.
il video di giorgia meloni sul pnrr 3
Allo stesso modo, il commissario ha negato frizioni con la presidente Ursula von der Leyen sul prossimo bilancio pluriennale, che vedrebbe una verticalizzazione nella gestione dei Fondi di coesione, a scapito delle Regioni, ma anche dello stesso Fitto. […]
Il vicepresidente, infine, ha rivendicato come un risultato importante avere individuato le cinque priorità in base alle quali saranno rimodulati i programmi di coesione attuali: la competitività, l’energia, la difesa, la casa e l’acqua. […]