renzi burattino obama

LA PALLA DI VETRO AMERICANA: RENZI DOVRA’ TEMERE I SUOI – ERA IL FEBBRAIO 2014, E NEL RAPPORTO DEL CONSOLATO USA A MILANO SI TEMEVA L’INESPERIENZA DEL DUCETTO E LE DIVISIONI DEL PD – “LA POTENZIALITÀ DI CRESCITA ITALIANA RESTA PIATTA NEL LUNGO TERMINE”

 

Paolo Mastrolilli per la Stampa

 

RENZI FONZIE _bigRENZI FONZIE _big

«Molti osservatori nel Nord suggeriscono che una delle più grandi sfide per Renzi saranno le divisioni all' interno del suo stesso partito politico». Il consolato di Milano invia questo giudizio al dipartimento di Stato il 20 febbraio del 2014, cioè alla vigilia dell' insediamento del nuovo esecutivo guidato dall' ex sindaco di Firenze. Leggerlo ora, alla luce della scissione appena consumata nel Pd, e dell' opposizione interna al referendum costituzionale di dicembre, colpisce per la capacità premonitrice.

 

All' inizio del 2014 l' Italia è scossa dalla crisi politica che porterà alla caduta del governo Letta, e i diplomatici americani sono impegnati a capire cosa aspetta il nostro paese. Il consolato di Milano viene coinvolto per spiegare a Washington cosa succede al Nord, e infatti il rapporto ottenuto da La Stampa, nel rispetto delle leggi, si intitola «Matteo Renzi's Ascent: Views from Northern Italy».

 

renzi dalema fassina civati   gioco dello schiafforenzi dalema fassina civati gioco dello schiaffo

Il sommario è già netto: «Con Matteo Renzi che si prepara ad annunciare a breve il suo gabinetto, i nostri contatti nell' Italia settentrionale restano generalmente disposti a sostenerlo. Tuttavia ammettono l' esistenza di incertezze riguardo il suo programma, e l' ambiziosa agenda di riforme che ha annunciato. Molti osservatori nel nord suggeriscono che una delle più grandi sfide per Renzi saranno le divisioni all' interno del suo stesso partito politico».

 

La parte centrale del rapporto comincia con un titolo dubitativo: «Does He Have What It Takes?», cioè possiede le qualità necessarie a farcela? La risposta è incoraggiante solo a metà: «I contatti del Consolato ci hanno detto che sperano nel successo di Matteo Renzi, con la sua agenda per riformare l' Italia come nuovo primo ministro». Un conto però sono gli auguri formali, e scontati, e un altro i giudizi politici concreti: «Allo stesso tempo, molti credono che la maggioranza risicata di cui gode Renzi, gli interessi politici ed economici italiani profondamente trincerati, e la stessa inesperienza del capo del governo a livello nazionale, rendono scarse le sue possibilità di successo».

 

consolato usa milano consolato usa milano

Oltre ai dubbi politici, ci sono anche quelli campanilistici: «A parte le preoccupazioni per la scarsa esperienza di Renzi, alcuni italiani del nord si lamentano anche per l' esiguità dei nomi settentrionali circolati come possibili ministri. Il giornale della Lega Nord, La Padania, ha strombazzato che il nuovo esecutivo sarebbe dominato da un asse fiorentino-romano».

 

kerry gentilonikerry gentiloni

Gli americani in realtà sono interessati alla riuscita del nuovo esperimento, per ragioni che toccano direttamente i loro interessi nazionali. Come si capisce da un altro rapporto, inviato il giorno successivo dall' ambasciata di Via Veneto al segretario di Stato Kerry: «Dopo otto trimestri consecutivi di declino - la più lunga recessione dalla Seconda Guerra Mondiale - la crescita economica italiana si è appiattita alla fine del 2013. La risalita dagli otto punti di percentuale persi durante quei due anni sarà lenta. Il settore delle esportazioni relativamente in salute potrebbe favorire un po' di ripresa, ma quest' anno non ci si aspetta più di una espansione dello 0,7%. Il tasso di disoccupazione ufficiale del 12,6% continuerà probabilmente a crescere nel 2015, e potrebbe non tornare ai livelli pre crisi per almeno un decennio».

MARINES FOTO DA FLICKR AMBASCIATA USA MARINES FOTO DA FLICKR AMBASCIATA USA

 

In queste condizioni Roma rischia di non essere più un alleato affidabile, tanto sul piano economico, quanto su quello del contributo che può dare alla sicurezza e alla stabilità dell' Europa e del mondo.

 

Perciò l' ambasciata di via Veneto offre un suggerimento: «Il nuovo governo dovrebbe rimanere attento agli obblighi dell' Italia di ridurre il proprio debito ogni anno, a partire dal 2015, e potrebbe continuare la ricerca dell' esecutivo precedente per nuove entrate, attraverso un possibile nuovo round di privatizzazioni, un' ampia revisione delle spese dello Stato, e altre fonti. Sfortunatamente, il recente focus sull' austerità ha tolto forza alle riforme che potrebbero portare la crescita, e sopprime i consumi interni, aggravando così la recessione. L' incertezza politica ha anche frenato i progressi per risolvere le sfide di competitività di lungo termine che affliggono l' Italia. Questa mancanza di riforme, unita ai costi dell' energia e le tasse tra le più alte in Europa, allontanano gli investitori, che non sono disposti a correre così tanti rischi. Di conseguenza, la potenzialità di crescita italiana resta piatta nel lungo termine».

matteo renzi e barack obama 9matteo renzi e barack obama 9

 

Il governo Renzi però nasce, e Washington lo sostiene fino all' ultimo, cioè la visita alla Casa Bianca nell' ottobre scorso. Con l' Europa che traballa dopo la Brexit, e Trump che minaccia Hillary nelle presidenziali, Obama lo invita a restare in carica anche se perdesse il referendum. Ma alla fine le divisioni interne al partito prevalgono, come previsto.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…