UFFICIO COLLOCAMENTO LEOPOLDA – TRA LE MACERIE DELLA POLITICA, IL “PARTITO DI RENZI” CALAMITA RICICLATI, DISPERATI, AMBIZIOSI E GATTOPARDI - UNA CORTE DEI MIRACOLATI DOVE COMANDA SOLO UNO - IL SERVIZIO D’ORDINE NON VOLEVA FAR PASSARE LA MADIA: L’AVEVANO SCAMBIATA PER UNA GIORNALISTA!

1. LEOPOLDA, TUTTI SULL’ARCA DI NOÈ VERSO IL “PARTITO NAZIONE” - PER CONVINZIONE, PER LA RICERCA DI UN POSTO AL SOLE, PER CONTARE. E IL PD ATTRAE GLI OPPOSTI

Jacopo Iacoboni per “la Stampa

 

matteo renzi leopoldamatteo renzi leopolda

Qualcuno dice elegantemente Big Tent - la grande tenda alla Tony Blair - qualcun altro Arca di Noè, Andrea Romano cita Jovanotti, «sogno una grande chiesa, da Che Guevara a Madre Teresa», Renzi dice «siamo quelli delle porte aperte, non quelli che ti cacciano fuori», comunque sia una circostanza clamorosa al Cibali c’è: un centrosinistra che si espande. Fino al rischio dell’ossimoro.

A produrre un effetto del genere possono concorrere molte motivazioni, più sottili della banale corsa sul carro del vincitore o del bisogno del tepore di un potente, per esempio la volontà di fare battaglie culturali «da dentro», la voglia di incidere, spostare il baricentro di Renzi nei limiti del possibile, o il semplice orrore del naufragio, la paura di sentirsi escluso. Fatto sta che nel partito a vocazione maggioritaria chiamato Leopolda-2014 c’è posto per tutti. Se il leader del Labour aveva, a riflettere sull’evoluzione del concetto di sinistra, Anthony Giddens e Peter Mandelson, qui c’è pur sempre Gennaro Migliore: «Qualcuno pensa che la sinistra sia il ragù della mamma». È domenica, e in effetti l’ora di pranzo si avvicina.

matteo renzi leopolda matteo renzi leopolda


Migliore sta indirettamente rispondendo a Nichi Vendola che gli ha dato del «cortigiano» e vede nella Leopolda «una moglie per il Gattopardo». E così escogita la storia del ragù - citazione di Eduardo De Filippo -, critica a chi si affida solo a rassicuranti certezze. La cosa più bella che ha trovato qui, sostiene, è «la parola benvenuto».


Poi certo, è tutto un altro discorso vedere se ci sia spazio reale per le idee da cui lui proviene. Frasi come «il diritto di sciopero non è un diritto qualunque, è il primo dei diritti», che Migliore pronuncia non senza qualche emozione, fanno registrare uno degli applausi più tiepidi e rituali di tutta la Leopolda di quest’anno. Qualcosa che verrà potentemente travolto dal Renzi de «il posto fisso non esiste più».

matteo renzi alla leopoldamatteo renzi alla leopolda

 

Altre espressioni sono invece molto in sintonia con la platea, per esempio la proposta di Andrea Romano, anche lui nuovo iscritto al Pd, reduce dall’esperienza di Italiafutura e poi di Scelta civica con Monti, del «partito della nazione»: «Siamo una nazione adulta, che ha contribuito a fondare l’Unione europea, non dobbiamo avere remore a difendere l’interesse nazionale. La nazione siamo noi. Quelli che sono qui e quelli che sono fuori da qui». Il patriottismo non è conservatorismo, diceva Orwell. Il cui vero nome era, appunto, Blair.


Pazienza se un «partito» della Nazione può sembrare contraddizione in termini, il sincretismo di Renzi se ne frega serenamente. Attrae opposti. Sabato il prosaico Davide Serra, ieri il poetico astronauta Luca Parmitano, che ha proiettato in sala la foto dell’Italia scattata dallo spazio, con questo commento: «I confini li abbiamo inventati noi, vedete? Dall’alto non ci sono, i confini sono interiori, sono quelli che dobbiamo superare».

marianna madiamarianna madia


Sicuramente uno come il giovane Matteo Cuscela accede all’Arca perché - come dice dal palco - crede che «la mia generazione è quella che, né più né meno, cambierà il mondo». Ma a pochi metri c’è anche Fabrizio Landi, finanziatore della Fondazione Open, poi nominato nel cda di Finmeccanica, un corpaccione che alle parole del giovine sogghigna scettico, appoggiato a una colonna. 


Renzi, pure in un discorso in cui è andato dritto come un treno sulla Cgil e gli oppositori interni al Pd, ha usato l’aggettivo «affettuoso» per descrivere l’atteggiamento che c’è qui. Il che, unito all’ineffabilità del potere, magnetizza persone diverse, Raffaele Cantone («la corruzione ci ruba il futuro») e lo sceneggiatore di Gomorra Stefano Pises, Patrizio Bertelli di Prada e il capo dell’Agenzia per le entrate Rossella Orlandi che, con qualche conflitto, chiama «Matteo» il premier. Da Madre Teresa a Che Guevara c’è spazio per tutti e un caffè caldo per il sindaco di Roma Ignazio Marino, ormai più renziano di Renzi: «Ha fatto un discorso che è il futuro».

 

2. RINNOVAMENTO PLEASE

David Allegranti per “la Stampa

 

DANIELE 
CALOSI 
DANIELE CALOSI

Una giovane donna si avvicina in zone proibite della Leopolda. Viene fermata subito dal servizio d’ordine. «Lei da qui non può passare senza il pass stampa». «Ma io faccio parte del governo!». Infatti, era il ministro Marianna Madia, scambiata per una giovane reporter. Madia, poi, parlando con i giornalisti muniti di tesserino, si è ritirata in un ministeriale riserbo: «Le vostre domande non sono di rinnovamento».
 

3. NIENTE MICROFONO AL SINDACALISTA

David Allegranti per “la Stampa

 

Alla fine non l’hanno fatto parlare, Daniele Calosi, il segretario della Fiom di Firenze. Motivo? Si è rifiutato di mandare il testo scritto anzitempo all’organizzazione della Leopolda. A fine convention, il sindacalista e Matteo Renzi si sono trovati a Campi Bisenzio, dove il premier è andato per i 150 anni delle Officine Galileo. Renzi lo ha abbracciato e, rivolto ai fotografi, ha detto: «Fate una foto adesso, così gli rovinate la carriera». 

 

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…