
PER FARE SOLDI, BASTA COPIARE I PARLAMENTARI – NEGLI STATI UNITI SI MOLTIPLICANO APP E STRUMENTI DI “COPY TRADING”, CHE REPLICANO LE OPERAZIONI FINANZIARIE EFFETTUATE DAI MEMBRI DEL CONGRESSO. VA MOLTO FORTE IL “PELOSI TRACKER”, CHE PERMETTE DI INVESTIRE NEGLI STESSI PRODOTTI IN CUI METTE I SOLDI LA POTENTE 85ENNE, EX SPEAKER DELLA CAMERA. E FUNZIONA: HA RESO IL 172% IN UN ANNO, BATTENDO OGNI HEDGE FUND. I PARLAMENTARI SANNO QUALCOSA CHE I COMUNI MORTALI NON SANNO? SÌ, MA IN TEORIA È UN REATO E SI CHIAMA INSIDER TRADING…
Sintesi dell’articolo di Melissa Lawford per www.telegraph.co.uk
Negli Stati Uniti i politici sembrano conoscere segreti del mercato che sfuggono agli investitori comuni. Dal 2020 l’indice S&P 500 è cresciuto del 165%, ma i titoli più acquistati da membri del Congresso o dalle loro famiglie hanno registrato guadagni teorici del 465%. Un dato che ha fatto nascere una nuova moda finanziaria: il “copy trading” delle operazioni parlamentari.
Secondo la start-up Quiver Quantitative, decine di migliaia di americani replicano ormai gli investimenti dei politici, guadagnando milioni. Sono nate piattaforme dedicate, come Dub, che in pochi mesi ha superato 1,5 milioni di utenti e gestisce circa 100 milioni di dollari. Il suo “Pelosi Tracker”, che imita le operazioni dell’ex speaker democratica, ha reso il 172% in un anno, battendo ogni hedge fund.
Nancy Pelosi è infatti la figura più copiata: le sue operazioni sono considerate così performanti da muovere i mercati. A gennaio, la dichiarazione di un suo investimento in Tempus AI ha fatto volare le opzioni del titolo del 124%. Lei respinge le accuse di insider trading, sostenendo che tutte le operazioni siano gestite dal marito. Ma i dubbi restano: Donald Trump l’ha definita “degenere disgustosa” su Truth Social.
PERFORMANCE DEGLI INVESTIMENTI DEI MEMBRI DEL CONGRESSO USA
Non solo Pelosi: anche la repubblicana Marjorie Taylor Greene è sempre più seguita. Ad aprile ha comprato Palantir poco prima che la società ottenesse un contratto da 30 milioni dall’agenzia ICE, di cui lei stessa supervisiona l’attività in Congresso. Da allora il titolo è salito del 142%.
Dub ha lanciato anche tracker dedicati a Greene (già +22%) e persino a Donald Trump, basato sulle società a lui vicine, con un rendimento del 24%.
Il fenomeno non è limitato alle piattaforme retail. Quiver Quantitative serve anche una ventina di clienti istituzionali, fornendo dataset alternativi come i tracciati di jet privati o i flussi di acquisti congressuali. L’idea è che i parlamentari possano avere accesso a informazioni privilegiate o, quanto meno, a un’anticipazione degli effetti delle leggi sulle aziende.
nancy pelosi e la passione per i soldi
Il caso ha riaperto il dibattito sul divieto di trading per i parlamentari. Il senatore repubblicano Josh Hawley spinge per una legge – il provocatorio “Pelosi Act” – che impedirebbe ai membri del Congresso di possedere titoli. Trump inizialmente aveva dato un via libera “concettuale”, salvo poi attaccare lo stesso Hawley, per poi ricredersi dopo aver chiarito i termini della proposta. Anche il segretario al Tesoro Scott Bessent si è detto favorevole: “Ogni hedge fund invidierebbe i loro guadagni. Gli americani meritano di meglio”.
Resta difficile dimostrare se gli scambi siano fatti con consapevolezza diretta dei politici o da familiari e gestori. Pelosi, Greene e McCaul negano di avere voce in capitolo, ma i numeri parlano chiaro: tra i migliori profitti teorici dell’ultimo anno, oltre a Pelosi, spiccano il repubblicano Michael McCaul (3,6 milioni) e il democratico Cleo Fields (1,1 milioni).
Che il Congresso vieti o meno queste pratiche, il mercato ha già fiutato l’affare: se non puoi batterli, copi i loro portafogli.
PRIMI 10 MEMBRI DEL CONGRESSO PER PROFITTI DAL TRADING
marjorie taylor greene e donald trump 1
MARJORIE TAYLOR GREENE LAURA LOOMER
NANCY PELOSI NEL 1963
INVESTIMENTI NELLA APP DUB CHE COPIANO I PARLAMENTARI
paul e nancy pelosi
nancy pelosi