GOLPETTI DI CASA NOSTRA - PERCHÉ FINI NON PROFERISCE PAROLA SULLA PRESUNTA TELEFONATA CON NAPOLITANO, NELL’AUTUNNO 2010, CHE GLI PROMETTEVA LA GUIDA DEL GOVERNO IN CAMBIO DELL’AZZOPPAMENTO DEL BANANA? – UNA TESTIMONIANZA ANONIMA ALLA “ZANZARA”

Paolo Bracalini per ‘Il Giornale'

«Napolitano è della partita». Un ex finiano come Amedeo Laboccetta ricorda bene quella frase, testuale, pronunciata da Gianfranco Fini. «Non faceva mistero del suo rapporto con il presidente della Repubblica, anzi, se ne vantava e lo faceva sapere anche fuori dal suo entourage, per convincere le persone a seguirlo - ci racconta l'ex deputato Pdl -. Un'altra volta mi disse "non sono certo uno sprovveduto, non farei quel che faccio se non avessi alle spalle chi mi dà le giuste coperture"». Siamo nel 2010, ben prima dunque dei colloqui estivi tra Napolitano e Monti per mettere a punto il governo di «salvezza nazionale» nato poi nel novembre 2011.

«Il progetto per far fuori Berlusconi è nato molto prima, già dal 2009, ed è diventato pienamente operativo nel 2010 - racconta Laboccetta -. Un periodo buio, torbido della nostra storia, su cui andrebbe fatta piena luce».

Telefonate frequenti, a cui assistevano spesso gli uomini della cerchia ristretta di Fini. Un asse tra l'allora presidente della Camera e il capo dello Stato, assicurato anche - racconta un altro ex finiano che però vuol restare anonimo, come molti altri - dal lavoro di Roberto Alesse, l'allora consigliere di Fini per le questioni politico-istituzionali e cerniera con il Quirinale (ora Alesse è presidente dell'Autorità di garanzia per gli scioperi nei servizi pubblici).

L'ex braccio destro finiano, Fabio Granata, ha detto che fu Napolitano a volere che Fini restasse presidente della Camera anche dopo la nascita di Fli. «C'è stata una regia di Napolitano» ha detto l'ex deputato Fli al Fatto.

Berlusconi sembra aver raccolto delle prove, da ambienti ex finiani. «Fini ha fatto quello che ha fatto perché convinto dal capo dello Stato - ha detto Berlusconi a Porta a porta l'altra sera -. Ho dodici testimoni che hanno sentito la voce di Napolitano messa in diretta da Fini per convincerlo che poteva fare la sua operazione politica perché aveva le spalle coperte».

L'operazione è la nascita di Fli, l'azzoppamento della maggioranza Pdl-Lega per arrivare poi, col famoso voto di fiducia del 14 dicembre 2010, alla fine prematura del governo Berlusconi (poi sfumata con una maggioranza di tre soli voti). Fini ha replicato che «i complotti denunciati da Berlusconi sono solo nella sua mente», ma il mistero resta.
E anzi, si infittisce, con una telefonata alla Zanzara (Radio24) di Giuseppe Cruciani, venerdì sera.

Un ascoltatore, che si presenta come Antonio da Roma, racconta: «Berlusconi ha detto la verità sul primo colpo di Stato, quello di Fini... È una cosa reale... Era una riunione con Fini, c'erano la bellezza di 12 persone del Pdl. Fini ha messo in viva voce la telefonata di Napolitano, per far sentire a tutti che quello che voleva fare non era una cosa personale contro Berlusconi ma erano le alte sfere del potere a dirgli di farlo». Lei come fa a saperlo? gli chiede Cruciani. «Io non mi chiamo Antonio (così sembra di capire dall'audio, ndr)... ero uno dei presenti quando Napolitano chiamò Gianfranco Fini... gli altri nomi dei presenti non li posso fare, li deve dare Berlusconi.

Fini mise in viva voce il telefono, perché doveva convincere una parte del partito ad allontanarsi da Berlusconi e a fa cadere il governo nel voto di fiducia. Napolitano chiese la disponibilità a Gianfranco Fini di formare un nuovo governo. Gli chiese se la sentiva». Lei lo sentì dalla viva voce di Giorgio Napolitano? chiede ancora Cruciani. «L'ho sentito io come tutti gli altri presenti a quella riunione. C'erano una ventina di persone in tutto, e dodici dei presenti hanno assistito alla telefonata. Fini se ha coraggio dovrebbe raccontarlo».

Dunque, se è vera questa testimonianza (sotto falso nome? Di chi si tratta?) alla Zanzara, già nell'autunno 2010, prima del voto di fiducia di dicembre, quando cioè il governo Berlusconi aveva la maggioranza (l'avrebbe avuta anche dopo), Napolitano sondò Fini per formare un nuovo governo. Quel che sostengono ex uomini di Fini, e chi parla di un fallito ribaltone di Palazzo poi perfezionato nel 2011. E ora anche un presunto testimone diretto della telefonata Napolitano-Fini...

 

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