1. PESANTISSIMA SCONFITTA PER I DEMOCRATICI, E PER OBAMA, NELLE ELEZIONI MIDTERM 2. I REPUBBLICANI NON SOLO HANNO CONQUISTATO LA MAGGIORANZA ALLA CAMERA E AL SENATO, MA HANNO SCARDINATO LA COALIZIONE CHE NEL 2008 E 2012 AVEVA PORTATO BARACK ALLA CASA BIANCA. ORA COMINCIANO DUE ANNI MOLTO DIFFICILI PER IL PRESIDENTE, ORMAI “ANATRA ZOPPA”, CHE DOVRÀ GESTIRE IL POTERE ESECUTIVO DA UNA POSIZIONE DI GRANDE DEBOLEZZA, E PER IL SUO PARTITO, CHE DOVRÀ RICOSTRUIRE UNA NUOVA STRATEGIA ELETTORALE SE VUOLE TORNARE COMPETITIVO ALLE PRESIDENZIALI DEL 2016

Paolo Mastrolilli per "lastampa.it"

 

barack obama 2008:2014barack obama 2008:2014

Pesante sconfitta per i democratici, e per il presidente Obama, nelle elezioni midterm. I repubblicani, infatti, non solo hanno conquistato la maggioranza alla Camera e al Senato, ma hanno scardinato la coalizione che nel 2008 e 2012 aveva portato Barack alla Casa Bianca. Ora cominciano due anni molto difficili per il presidente, ormai “anatra zoppa”, che dovrà gestire il potere esecutivo da una posizione di grande debolezza, e per il suo partito, che dovrà ricostruire una nuova strategia elettorale se vuole tornare competitivo alle presidenziali del 2016.

 

obama perde le elezioni di medio termine 5obama perde le elezioni di medio termine 5

REPUBBLICANI ESULTANO PER LA VITTORIA REPUBBLICANI ESULTANO PER LA VITTORIA

La giornata ha preso subito una piega negativa per i democratici, fin dai primi exit poll. Oltre il 50% degli elettori appena usciti dai seggi, infatti, ha detto che era scontento dei parlamentari di entrambi i partiti, ma ancora di più dell’amministrazione. Le elezioni di medio termine, in sostanza, si sono trasformate in un referendum su Obama e le sue politiche, e il risultato è stata una netta bocciatura. L’economia in ripresa non è bastata a salvarlo, a fronte delle delusioni per l’incerto lancio della riforma sanitaria, l’occupazione che balbetta, il mancato rinnovo delle leggi sull’immigrazione, il tentativo fallito di limitare la vendita delle armi dopo la strage di Sandy Hook, le crisi internazionali come quella dell’Isis, e persino la gestione dell’emergenza ebola.

obama perde le elezioni di medio termine 4obama perde le elezioni di medio termine 4BARACK OBAMA JOE BIDEN E HUNTER BIDENBARACK OBAMA JOE BIDEN E HUNTER BIDEN

 

Il controllo della Camera da parte del Grand Old Party, come negli Usa viene chiamato il Partito repubblicano, non era mai stato in discussione, e la sua conferma è venuta subito dopo la chiusura delle urne. La gara quindi era tutta concentrata sul Senato, dove l’opposizione aveva bisogno di togliere sei seggi ai rivali democratici per diventare maggioranza. Ci è riuscita, andando ben oltre le aspettative. I repubblicani, infatti, non hanno vinto solo negli stati più deboli detenuti fino a ieri dai loro avversari, ma anche in molte regioni che proprio Obama aveva conquistato, cambiando la geografia politica degli Usa. Il Grand Old Party si è ripreso subito Montana, West Virginia, South Dakota, Arkansas, Alaska, e fino a qui non si può parlare di vere sorprese.

 

barack obama barack obama

Poi, però, ha portato via ai rivali anche Iowa, North Carolina e Colorado, che Barack aveva trasformato in stati blu puntanto sugli immigrati ispanici, i neri, le donne, i giovani, e i moderati bianchi che non si riconoscevano negli estremismi dei repubblicani modello Tea Party. Questa era la coalizione che aveva costruito il primo presidente di colore, e che sembrava destinata a durare, se non altro per ragioni demografiche. Le sue politiche degli ultimi sei anni, però, hanno deluso la sua base, che per reazione ha abbandonato i candidati democratici, nonostante negli ultimi mesi l’economia avesse dato segnali di ripresa. A queste sconfitte si è aggiunto il ballottaggio in Louisiana, che l’incumbent democratica Landrieu sembra destinata a perdere il prossimo 6 dicembre, e le vittorie di misura ottenute dal partito del presidente nel New Hampshire, e soprattutto in Virginia, un altro stato tradizionalmente repubblicano, che Obama era riuscito a conquistare.

 

barack obama health carebarack obama health care

Ora tutto torna in gioco, in vista delle presidenziali del 2016. La coalizione di Barack è crollata e i repubblicani hanno un percorso praticabile da seguire per tornare alla Casa Bianca, se si considerano anche le vittorie in Florida e in Wisconsin per la poltrona di governatore. Scott Walker, che ha trionfato in questo stato blu, potrebbe presto emergere come un forte candidato presidenziale, oltre ai nomi già noti e citati come quelli di Jeb Bush, Rand Paul, Marco Rubio, e Chris Cristie. L’establishment si è preso la rivincita sul Tea Party, dimostrando che i candidati moderati vanno più lontano. Ora però dovrà smettere di dire solo no ad Obama e fare ostruzionismo, come ha fatto finora il nuovo leader del Senato Mitch McConnell, se non vuole pagare la paralisi fra due anni.

 

obama perde le elezioni di medio termine 9obama perde le elezioni di medio termine 9

I risultati rappresentano anche una sconfitta per la macchina elettorale di Hillary Clinton, che nonostante abbia partecipato a 45 eventi elettorali negli ultimi 54 giorni, non è riuscita ad avere un grande impatto, forse con l’unica eccezione del New Hampshire. Anche in Arkansas, lo stato di cui il marito Bill era governatore, i candidati che hanno sostenuto sono stati sconfitti. Le politiche bocciate naturalmente sono quelle di Obama, e soprattutto quelle dell’ormai ex leader del Senato Harry Reid, che ha contribuito alla paralisi del Congresso. Il risultato di ieri, però, impone a Hillary, e all’intero partito, un profondo esame di coscienza e forse un terremoto, per tornare ad essere competitivi nel 2016.

 

obama perde le elezioni di medio termine 8obama perde le elezioni di medio termine 8

REPUBBLICANI ESULTANO PER LA VITTORIA REPUBBLICANI ESULTANO PER LA VITTORIA

Per Obama, invece, cominciano due anni in cui sarà difficile evitare l’irrilevanza. I repubblicani avranno una solida maggioranza alla Camera, e almeno 52 seggi al Senato, che potrebbero aumentare dopo il ballottaggio in Louisiana. Quindi sarà il Grand Old Party a dettare l’agenda legislativa, e il presidente dovrà trovare i suoi spazi facendo compromessi o usando i poteri esecutivi. Potrebbe sfidare il Congresso, decretando l’amnistia per riformare l’immigrazione, favorendo così la minoranza ispanica che sarà comunque fondamentale per i democratici nel 2016. Altri settori su cui invece potrebbe cercare il compromesso con i repubblicani sono quelli degli accordi per il commercio internazionale come il T-TIP con l’Europa, i programmi per la costruzione di infrastrutture, e la riforma fiscale per alleggerire i carichi sulle imprese. Ma il sogno del cambiamento che aveva incarnato Obama nel 2008, facendo sperare il paese in una presidenza capace di trasformarlo, è finito ieri notte.

 

obama perde le elezioni di medio termine 6obama perde le elezioni di medio termine 6

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...