LA PINOTTI IN VOLO (DI STATO) - LA MINISTRA DELLA DIFESA TORNA A CASA CON UN VOLO MILITARE D’ADDESTRAMENTO - M5S ALL’ATTACCO: “NORMATIVA VIOLATA” - LA REPLICA: “HO RISPARMIATO 3 BIGLIETTI”

Marco Lillo per "il Fatto Quotidiano"

 

PinottiPinotti

   Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha usato un Falcon 50 dell’Aeronautica militare italiana per farsi accompagnare a casa a Genova, il 5 settembre scorso, approfittando di un volo di addestramento programmato dal 31esimo stormo dell’Aeronautica proprio in coincidenza con le sue necessità.

 

Due deputati del M5S, Alessandro Di Battista e Luca Frusone, hanno depositato ieri un’interrogazione parlamentare al ministro stesso e al presidente del Consiglio nella quale si scagliano contro quella che considerano una violazione delle regole sull’uso degli aerei di Stato. Secondo Di Battista e Frusone, le normative e le circolari sull’uso degli aerei di Stato sono state aggirate con l’escamotage del volo di addestramento e vogliono sapere in quanti altri casi si è fatto ricorso a questa ‘motivazione’ su quella rotta.

  

PINOTTIPINOTTI

IL VOLO incriminato è quello del ritorno dal vertice Nato di Newport, vicino a Cardiff in Galles, organizzato dopo la crisi ucraina. Il 4 settembre l’airbus A319 della Presidenza del Consiglio decolla da Roma con a bordo Matteo Renzi, Roberta Pinotti, Federica Mogherini e i rispettivi staff.

 

L’airbus A319 dotato di salottini al ritorno si è fermato a Firenze con uno scalo ad hoc per il premier e relativo costo di atterraggio e decollo per Roma. Anche se dispone di un vero appartamento presidenziale con divano letto matrimoniale e due poltrone letto, più le 40 poltrone per gli ospiti, il presidente del Consiglio preferiva la sua casa per il week end e così l’airbus ha fatto scalo a Peretola alle 20, giusto in tempo per una cena a Pontassieve con Agnese e figli. L’Airbus è ripartito subito per Roma. Alle 21 e 30 Mogherini è scesa a Ciampino e si è diretta verso la sua casa nel centro di Roma mentre Roberta Pinotti, che abita a Genova, rischiava di restare bloccata nel caldo della Capitale. L’ultimo volo da Fiumicino decollava alle 21 e 20 proprio quando l’Airbus atterrava a Ciampino. Che fare?

ALESSANDRO DI BATTISTAALESSANDRO DI BATTISTA

  

IL 31ESIMO stormo è abituato a portare in giro i politici e sa come farli felici. L’aeronautica dipende dal ministro della difesa ed è sempre ben contenta di fare bella figura. Così all’improvviso è spuntato un volo di addestramento diretto, guarda le coincidenze, proprio a Genova.

 

La ministra non ha potuto dire di no e così, appena scesa dalla scaletta dell’Airbus, è risalita sul Falcon 50, un piccolo jet executive usato per i politici e le missioni umanitarie e sanitarie, da nove posti, simile a quelli amati per i loro spostamenti dai ricchi imprenditori. che apprezzano il piacere di distena quanto sia bello il volo esclusivo. A bordo quella sera c’era un solo passeggero civile: Roberta Pinotti. Alle 22 e 30 la ministra è scesa per godersi un sabato di riposo prima di ripartire domenica per la Festa dell’Unità di Bologna dove ha ritrovato Matteo Renzi.

  

FrusoneFrusone

I due deputati del Movimento 5 stelle Di Battista e Frusone insieme a un gruppo di colleghi che hanno firmato l’interrogazione ora vogliono che la coppia si ricostruisca in Parlamento. Renzi e Pinotti devono rispondere insieme a molte domande. L’interrogazione cita la legge del 2011 che regolamenta all’articolo 3 gli ‘Aerei blu’. I deputati enunciano la norma: “I voli di Stato devono essere limitati al presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato, al presidente del Consiglio dei ministri, al presidente della Corte costituzionale” e “eccezioni rispetto a questa regola devono essere specificamente autorizzate”.

 

Poi l’interrogazione prosegue: “Una volta autorizzato il volo si procede alla pubblicazione, con cadenza mensile, sul sito internet della Presidenza del Consiglio dei ministri”. Peccato che in questo caso il volo della ministra non finirà sul sito. Se non fosse stato per il M5S nessuno ne avrebbe saputo nulla. A dimostrazione di quanto sia semplice aggirare le norme emanate da Berlusconi, Monti e Letta in materia. Se un volo che porta a casa

   figura tra i voli di Stato rendicontati ai contribuenti le cose sono due: o la norma non è rispettata oppure la norma non funziona e allora bisogna cambiarla.

  

renzi   al council on foreign relations  renzi al council on foreign relations

I DUE DEPUTATI M5S ricordano che “il ministro Pinotti, il 5 settembre 2014 ha usufruito, nella qualità di passeggera, di un volo del 31° stormo, un Falcon 50 che ha percorso la tratta Ciampino–Sestri arrivando a destinazione alle 20,15 Utc (22 e 15 ora italiana) ed è immediatamente ritornato a Ciampino (...) dalla segnalazione ricevuta dagli interroganti emerge che il Falcon 50 stava effettuando un volo di addestramento tra Ciampino e Sestri”.

 

Secondo Di Battista e Frusone “ove l’utilizzo dell’aereo di Stato sia avvenuto in assenza della prescritta autorizzazione, ciò si tradurrebbe in un’evidente e grave violazione della normativa vigente e comunque in un suo palese ed ingiustificato aggiramento; ciò sarebbe ancor più grave in considerazione del fatto che è un ministro della Repubblica ad aver agito al di fuori della legalità e ad aver usufruito di un ‘aereo blu’ destinato oltre che a fini istituzionali, anche a scopi umanitari e sanitari”.

  

 

Il Falcon 50 ha un costo orario di circa 3 mila e 400 euro. Quindi si può stimare che il volo Roma-Genova andata e ritorno sia costato al contribuente (anche se è stato utile per l’addestramento dei piloti) più di 6 mila euro. I deputati del M5S citano la normativa e chiedono a Renzi e Pinotti di riferire in Parlamento sull’esistenza dei requisiti richiesti per far decollare quella sera un volo di Stato e cioé “comprovate, imprevedibili ed urgenti esigenze di trasferimento connesse all’efficace esercizio delle funzioni istituzionali e l’impossibilità di provvedere ai trasferimenti con voli di linea”.

  

renzi  al council on foreign relations  renzi al council on foreign relations

IL FATTO ha chiesto una replica a Roberta Pinotti. “Il ministro – spiega il suo portavoce – aveva prenotato il 2 settembre, due giorni prima di partire per Cardiff, un volo di linea da Roma a Genova per il sabato 6 settembre alle 10 e 20 di mattina (come da mail dell’agenzia di viaggi, ndr).

 

Nei giorni successivi ha scoperto che c’era un volo addestrativo programmato dal 31esimo stormo dell’Aeronautica da Roma a Genova in notturna con istruttore e due piloti”. Anche la scelta di Genova non sarebbe dovuta a un favore al ministro. “Quello scalo – prosegue il portavoce – come Reggio Calabria e Bolzano, è considerato particolarmente adatto per i voli di addestramento a causa dell’orografia del terreno e del frequente vento di traverso e di caduta”. Quanto alla spesa di 6 mila euro per le due ore di volo del Falcon 50, la ministra ribalta l’accusa: “Il volo di addestramento ci sarebbe stato comunque e quindi abbiamo risparmiato tre biglietti, comprendendo i due agenti di scorta. Perché il ministro della difesa è soggetto a eccezionali misure di sicurezza”.

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…