MONTECITORIO COME LA VALLE DI LUXOR - IL NOSTRO PARLAMENTO È UN RARO ESEMPIO DI ARCHEOLOGIA POLITICA: SUI BANCHI SIEDONO DEI VERI E PROPRI FOSSILI, MUMMIE PASSATE INDENNE ATTRAVERSO LA PRIMA E LA SECONDA REPUBBLICA, ACCUMULANDO DECENNI DI MANDATI - ESCLUDENDO L’IMMORTALE ANDREOTTI, GUIDANO LA CLASSIFICA PISANU E GIORGIO LA MALFA, CON PIÙ DI 38 ANNI - CHE HANNO FATTO IN TUTTI QUESTI ANNI?...

Marco Palombi per "Il Fatto Quotidiano"

Il 25 maggio 1972, quarant'anni e qualche mese fa, si inaugurava la sesta legislatura nella storia del Parlamento della Repubblica: presidenti delle Camere vennero eletti Sandro Pertini e Amintore Fanfani, di lì a poco sarebbe entrato in carica il secondo governo Andreotti (seguito, in quattro anni, da due di Mariano Rumor e un altri due di Aldo Moro).

Se uno, quel giorno di quattro decadi fa, avesse guardato bene tra le file dei nuovi eletti, avrebbe scoperto anche due giovanotti dall'avvenire brillante: uno sardo, all'epoca 35enne, già giovane turco democristiano e di lì a poco membro della segreteria di Benigno Zaccagnini; l'altro figlio d'arte strappato alla carriera accademica, nato a Milano 33 anni prima. I loro nomi? Giuseppe Pisanu e Giorgio La Malfa, i quali da allora praticamente dal Parlamento non sono usciti più.

A stare al senatore di Italia dei valori Stefano Pedica, che ha fatto i conti sui più longevi dinosauri tra gli onorevoli italiani, sono loro i due recordman tra gli eletti ancora in attività (ci sarebbe Giulio Andreotti, che li straccia senza pietà visto che è lì dalla Costituente, ma ormai è senatore a vita ed è fuori dai criteri di calcolo). Il vincitore, per i più pignoli, è Pisanu, che contribuisce ai destini della patria da 38 anni e 88 giorni, ma il figlio di Ugo La Malfa lo tallona da presso coi suoi 38 anni e 55 giorni di mandato parlamentare.

"Ci sono persone che siedono in Parlamento da decenni. Un lungo elenco di persone che vantano da un minimo di 16 anni a un massimo di quasi 40 anni di presenze alla Camera e al Senato", scrive Pedica sulla sua pagina Facebook lanciando una campagna "per mettere fine ad un sistema che in questi anni ha creato tanti ‘stipendiati' d'oro senza alcun beneficio per i cittadini: sono politici che hanno vissuto la prima e la seconda Repubblica e che in tutto questo tempo hanno visto crescere il debito pubblico del nostro Paese fino a 2mila miliardi". Titolo dell'iniziativa: "Che hanno fatto in questi anni?".

A parte i due dinosauri capo, nella top ten ci sono altri begli esempi di longevità parlamentare. Mario Tassone, ad esempio, deputato calabrese dell'Udc, uomo di notevole facondia ed espressività specialmente su temi come il porto di Gioia Tauro o i lavoratori socialmente utili della sua regione, sta assiso sul suo scranno dalla bellezza di 34 anni e 14 giorni. Lo segue da vicino Francesco Colucci, già socialista, oggi Pdl, che rappresenta orgoglioso i cittadini della sua Brindisi a Roma da 33 anni e 34 giorni: dal 2006 è uno dei tre questori della Camera, praticamente gli amministratori delegati di un azienda da un miliardo di budget l'anno.

L'esperienza, d'altronde, non gli manca: fu questore anche nella legislatura che iniziò nel 1987. Dopo questi quattro bronto-eletti arrivano i giovanotti, gente che ancora non s'è del tutto ambientata in Parlamento visto che la sua prima elezione risale a meno di trent'anni fa: in rigido ordine di classifica vanno citato i due ex missini Altero Matteoli e Filippo Berselli, il loro ex capo Gianfranco Fini e il nuovo capo dell'ex capo dei due missini Pier Ferdinando Casini (tutti con 29 anni e 32 giorni di onorato servizio alla nazione).

A poche settimane di distanza, ma si sa quanto contino anche i minuti in questi casi, l'ex socialdemocratico Carlo Vizzini (quasi 29 anni da parlamentare), oggi rientrato nel Partito socialista passando per Forza Italia e Pdl, il cui perpetuarsi in carica è messo a rischio da un'inchiesta per tangenti e mafia a Palermo.

A questo punto entrano in scena i bambini veri e propri, quelli che hanno circa 25 anni di legislature alle spalle, vale a dire gente che è entrata in Parlamento con le elezioni del 1987: cogliendo fior da fiore troviamo Livia Turco e Anna Finocchiaro del Pd, i berluscones atipici Peppino Calderisi (ex radicale) e Luigi Grillo (già dc, molto legato ad Antonio Fazio), gli eterni democristiani Teresio Delfino e Lillo Mannino, i postfascisti Domenico Nania e Francesco Pontone, l'ex tesoriere di An assurto agli onori delle cronache per la vicenda della casa di Montecarlo finita nella disponibilità del cognato di Fini.

A seguire si scoprono i nomi di Massimo D'Alema (23 anni), Umberto Bossi (21), Elio Vito, i due Roberti, Maroni e Calderoli, Ignazio La Russa e Fabrizio Cicchitto (20 anni e un po'). Infine i bambini, quelli che ancora non possono sedersi al tavolo dei grandi bronto-eletti, tecnicamente i figli della seconda Repubblica: sotto i vent'anni da parlamentare ci sono - tra gli altri - Veltroni, Bindi, Rutelli, Buttiglione, Tremonti, Schifani, Dell'Utri, Dini, Follini, Pera, Baccini e pure un signore che risponde al nome di Silvio Berlusconi, 18 anni e dispari di anzianità di servizio. Questo per dire che non conta solo la quantità.

 

ope19 gio lamalfa mo danielaPisanu Giuseppedeg12 giulio andreottiFederico MatteoliInaugurazione centro sanitario Giarre con Turco, Finocchiaro e FidelboDALEMA BOSSI BUTTIGLIONE

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…