ettore rosato rosatellum

PIU’ POLTRONE CHE CULI – CON LA FOLLIA DEL ROSATELLUM L’M5S HA PIU’ SEGGI CHE CANDIDATI: E PENSARE CHE I CINQUE STELLE NON L’HANNO NEMMENO VOTATO – I PENTASTELLATI FANNO IL PIENO IN SICILIA E GLI ELETTI VERRANNO RACCATTATI IN ALTRE REGIONI

 

Carlo Tarallo per “la Verità

 

ROSATELLUM SENATO

Il Rosatellum continua a fare danni. Questa volta per colpa di una falla contenuta all' interno del meccanismo di riparto dei voti espressi al proporzionale. Il baco nel sistema elettorale ha fatto in modo che i grillini, dopo l' en plein in Sicilia, non avessero abbastanza candidati per coprire i seggi conquistati. Un vulnus responsabile dei ritardi clamorosi nello spoglio.

 

Delitto e castigo. Il delitto è quello commesso dal Pd con la imposizione di una legge elettorale che alla prova dei fatti ha dimostrato di essere un vero disastro, sia sul piano degli effetti sulla governabilità che per le lungaggini che ha provocato nell' assegnazione dei seggi. Il castigo è stato quello subito dallo stesso Pd, che anche a causa del Rosatellum si ritrova a leccarsi le ferite dopo una clamorosa batosta.

 

rosatellum proteste

Dicevamo delle lacune del Rosatellum e dei ritardi nella proclamazione ufficiale dei risultati definiti delle elezioni di domenica scorsa. Ieri, fino al tardo pomeriggio, a spoglio praticamente concluso, con pochissime sezioni ancora non conteggiate terminato, il Viminale aveva assegnato solo 607 seggi sui 630 totali alla Camera e 308 su 315 al Senato (più 6 senatori a vita). E quelli restanti? Il meccanismo del Rosatellum per quel che riguarda la assegnazione dei 386 deputati e dei 193 senatori da eleggere con il metodo proporzionale, ha una falla al suo interno che gli esperti chiamano «effetto flipper», che rende estremamente macchinosa l' assegnazione definitiva degli eletti.

di maio festa pomigliano

 

Problemi che molti addetti ai lavori, a partire dal sito specializzato Youtrend, avevano previsto già alla vigilia delle elezioni, e che derivano da alcune caratteristiche del Rosatellum. La legge prevede di definire il numero di seggi spettanti ad ogni partito su base nazionale, per poi successivamente ripartirli dapprima nelle varie circoscrizioni, e poi in ciascun collegio plurinominale. Già nella fase del riparto circoscrizionale degli eletti, quando si attribuisce a ciascun partito il numero di seggi che gli spetta sulla base dei quozienti e dei resti, può manifestarsi l'«effetto flipper». Sommando i seggi assegnati nelle varie circoscrizioni a ciascun partito, infatti, il totale in tutta Italia può risultate inferiore o superiore rispetto a quello stabilito a livello nazionale.

 

DI MAIO MINISTRI

A questo punto, i seggi in più vanno tolti, e quelli in meno assegnati, tenendo presente che il numero esatto è sempre quello relativo alla percentuale ottenuta a livello nazionali. Per riequilibrare i totali, ai partiti che si trovano in queste condizioni vanno o assegnati i seggi che mancano per raggiungere il totale nazionale o sottratti quelli in più rispetto a questo stesso totale nazionale.

 

Facciamo un esempio: alla lista «Caio», a livello nazionale, spettano 100 seggi. Sommando quelli assegnati nelle varie circoscrizioni, si arriva a 102. In questo caso, il Viminale deve calcolare, in base a un meccanismo basato sui decimali dei quozienti di attribuzione, in quali circoscrizioni vanno individuati i 2 eletti in più da eliminare. Se la lista «Caio», invece, alla quale a livello nazionale spettano 100 seggi, sommando quelli attribuiti nelle diverse circoscrizioni arriva a 98, il Viminale deve calcolare in quali circoscrizioni vanno recuperati i due parlamentari mancanti.

 

sondaggi elezioni1

Un calcolo complicatissimo, che allunga a dismisura i tempi. Ma c' è un' altra insidia nascosta nel Rosatellum, sempre relativa alla parte proporzionale. Parliamo della Camera dei deputati. Il territorio nazionale è stato diviso in 27 circoscrizioni, che comprendono 63 collegi plurinominali. Ciascun collegio plurinominale elegge un numero di deputati che va due a otto, a seconda della popolazione. Ciascun partito ha presentato un listino bloccato di candidati, per ogni collegio, composto da un minimo di 2 a un massimo di 4 candidati.

 

ELEZIONI

Dunque, poteva accadere che in un certo collegio un partito conquistasse più seggi dei candidati che ha presentato in lista. Poteva succedere, ed è successo, ad esempio in Sicilia, dove il boom del M5s ha prodotto una situazione che la legge avrebbe dovuto prevedere ma che, a quanto pare, non ha previsto. I candidati del M5s nei 28 collegi uninominali, infatti, hanno tutti vinto le loro sfide dirette contro i concorrenti, e sono stati eletti. Alcuni di loro, però, erano candidati anche nel proporzionale, e dunque il loro posto nel listino sarebbe dovuto essere assegnato, a scalare, ai nomi che li seguivano nello stesso listino.

 

ELEZIONI

Peccato che, in quattro casi, tre in collegi della Camera e uno del Senato, il M5s sia andato in overbooking: non ci sono abbastanza candidati per riempire i «vuoti» lasciati da chi era candidato sia all' uninominale che al proporzionale e dunque, avendo vinto la sfida corpo a corpo nel collegio uninominale, ha liberato posti nel proporzionale per i quali non ci sono candidati disponibili. Ovviamente, questi posti andranno «riempiti», con un meccanismo che li assegnerà a candidati M5s non eletti in altri collegi, quindi in altre regioni. Un vero e proprio rebus degno più di un campionato mondiale di matematica che di una elezione politica.

 

ELEZIONI1

Restando quindi ai seggi assegnati ufficialmente, il centrodestra conquista 135 senatori e 260 deputati; il M5s ottiene 112 senatori e 221 deputati; il centrosinistra 57 senatori e 112 deputati; Liberi e uguali 4 senatori e 14 deputati. Nel centrodestra, alla Camera, 109 deputati sono stati assegnati con l' uninominale, quindi vengono considerati come espressione dell' intera coalizione, mentre quelli attribuiti con il proporzionale sono 73 alla Lega, 59 a Forza Italia, 19 a Fdi. Al Senato, con la quota proporzionane, la Lega ottiene 37 seggi, Forza Italia 33, Fratelli d' Italia 7. Gli altri 58 seggi sono assegnati con la quota uninominale, quindi attribuiti alla coalizione.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)