PRIMARIE PD ADDIO! - IL PARTITO DEI “NOMINATI” STAPPA LO SPUMANTE: “PARLAMENTARIE” ANNULLATE PER MANCANZA DI TEMPO - ANCHE I RENZIANI GODONO: A LORO SARÀ ASSEGNATA UNA FETTA (20%?) DI SEGGI IN POSTI SICURI, SENZA RIPASSARE DAI GAZEBO - NON FESTEGGIANO LE DONNE SINISTRATE: ARCHIVIATO IL “LODO” CHE PREVEDEVA UNA CORSIA PREFERENZIALE…
Carlo Tarallo per Dagospia
Contrordine compagni! Il tempo stringe, Monti si dimette e le "parlamentarie" del Pd finiscono nel baule delle "buone intenzioni per il futuro (remoto)". Lo spiffero dal quartier generale di Bersani è una doccia fredda: "Non faremo in tempo a fare le primarie per i parlamentari".
Doccia gelata, ma per chi? E iniziano le sorprese. A stappare bottiglie di spumante per l'impossibilità di chiamare il "popolo del Pd" a scegliere i candidati da nominare in Parlamento con il Porcellum ci sarebbero, davanti a tutti, i renziani! Proprio loro? I paladini dei gazebo? Follia? Macchè.
Il ragionamento è presto fatto: se non si fanno le primarie per scegliere i deputati e i senatori, ai seguaci di Matteuccio verrà riservata una "quota" a livello nazionale (circa il 20% dei nominati). Questo significa che, senza dover fare la faticaccia di riportare ai gazebo i loro sostenitori, i capibastone di Renzi in tutta Italia si ritroveranno automaticamente inseriti nei "posti buoni" delle liste piddine.
Ma la lista dei "festeggianti" è lunghissima, e comprende in pratica tutti o quasi gli "uscenti", che tremavano all'idea di dover mettere in gioco la ricandidatura. L'annullamento delle primarie per i parlamentari del Pd, infatti, favorisce il cerchio magico di Culatello rispetto agli outsider (in primo luogo i sindaci) che speravano di conquistarsi un posto al sole a colpi di consensi dei militanti e degli iscritti. E le donne?
Anche loro esultano: la ricandidatura delle parlamentari uscenti, ora, è molto più vicina. Senza dover neanche affidarsi alla incredibile proposta-sudoku giunta qualche tempo fa sul tavolo di uno sbigottito Maurizio Migliavacca, potente responsabile organizzazione del Pd. Una uscente, a nome di molte colleghe, per evitare che il "gentil sesso" fosse penalizzato dalle "parlamentarie" aveva proposto che il 50% dei candidati fossero tutte donne scelte direttamente a Roma, e che il restante 50% delle liste fosse composto per la metà da "nominati" da Bersani e per l'altra metà dai vincitori delle primarie. Il "lodo" avrebbe così riservato ai vincitori delle primarie solo il 25% del totale dei posti in lista. Ma ora anche questa proposta è finita nel cestino...
 RENZI BERSANI
RENZI BERSANI  BERSANI RENZI ballottaggio BIG
BERSANI RENZI ballottaggio BIG  Maurizio Migliavacca
Maurizio Migliavacca  NO TAV NELLA SEDE DEL PD AL NAZARENO
NO TAV NELLA SEDE DEL PD AL NAZARENO  primarie
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