nicola caracciolo capalbio profughi

IL PRINCIPE E I POVERI - NICOLA CARACCIOLO SPIEGA I VERI PROBLEMI SUI PROFUGHI A CAPALBIO: ''50 MIGRANTI UOMINI, IN UN BORGO DOVE VIVONO UN CENTINAIO DI FAMIGLIE DI ANZIANI, PIENO DI TURISTI D'ESTATE MA SPOPOLATO D'INVERNO. UN GHETTO DORATO DOVE NON AVREBBERO DA LAVORARE, STUDIARE NÉ IMPARARE MESTIERI'' - IL GOVERNATORE ROSSI: ''NOBILI AMBIENTALISTI E BOIARDI DI STATO CHE NON PROVANO SOLIDARIETÀ''

1. QUEL GHETTO DORATO DI CAPALBIO

Lettera di Nicola Caracciolo, Presidente onorario di Italia Nostra, al ''Fatto Quotidiano''

 

nicola caracciolonicola caracciolo

Ringrazio Furio Colombo per la chiara esposizione dei problemi relativi all' installazione di 50 migranti a Capalbio. Il problema è stato affrontato da molteplici quotidiani. Ed è normale che sia così. Quello dei migranti da Paesi devastati da guerra e povertà è uno dei più gravi e difficili impegni che l' Italia e l' Europa debbono risolvere. La questione di Capalbio è in sé piccola, ma è parte di un immenso scenario. Aggiungo che la confusione sembra totale.

 

50 emigranti, forse tutti uomini, sono attesi nelle prossime settimane nel territorio del comune di Capalbio. Verrebbero alloggiati nel centro storico, vicino alla scuola comunale elementare.

 

A mio parere tutta la faccenda è stata portata avanti dai responsabili amministrativi con insipienza, arroganza e faciloneria. Capalbio è un comune vastissimo, ma poco abitato - quattromila residenti per 19mila ettari - si è scelto per alloggiarli un complesso edilizio la cui proprietà, in fallimento, è indagata per rapporti con Mafia Capitale.

SCALFARI E NICOLA CARACCIOLO SCALFARI E NICOLA CARACCIOLO

 

Basta questo per spiegare il clima di diffidenza che si è creato.

Come se non fosse sufficiente, si è evitato di discutere il problema con le autorità comunali e con gli organismi associativi locali. Capalbio è formato da diversi piccoli borghi; i migranti dovrebbero essere collocati, secondo le autorità, in un borgo abbandonato da decenni dalla popolazione contadina, Capalbio vecchia, pieno di turisti d' estate, spopolato d' inverno, in mano a un centinaio e poco più di famiglie di anziani, con pochissime comunicazioni con il resto del territorio.

 

8cap10 nicola caracciolo8cap10 nicola caracciolo

L' esperienza francese ci insegna che le minoranze etniche non debbano essere ghettizzate. Ciò che si sta preparando a Capalbio è un vero e proprio ghetto. Ghetto dorato per la società proprietaria che ne può ricavare un utile di circa settemila euro al mese (il conto esatto è difficile da farsi, ma grosso modo si basa su questo: 36,50 euro al giorno per ogni persona.) Che faranno questi migranti?

capalbiocapalbio

 

Lavorare no, ricevono un sussidio perché non lavorano. Studiare no, non ci sono le strutture, imparare mestieri no, non è previsto. E allora? Sono persuaso che aiutare questa povera gente sfuggita agli annegamenti, ai massacri, alle torture sia un dovere, ma un dovere che va realizzato con intelligenza e competenza.

 

Mi rivolgo al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, perché aiuti il sindaco di Capalbio in questa difficile situazione. La sua intervista su La Repubblica di ieri mi incoraggia a farlo, cito le sue parole: "La mancanza di informazione e di coinvolgimento delle realtà locali produce spesso reazioni negative e timori. La gente vuole trasparenza, vuole sapere chi vince l' appalto, chi c' è dietro".

il frantoio capalbioil frantoio capalbio

 

Come ambientalista sono felice di leggere anche, nella stessa intervista, che il presidente Rossi parli di una strada a quattro corsie nel tratto da Capalbio a Grosseto. È l' "Aurelia in Sicurezza" che Italia Nostra chiede a gran voce da decenni. L' Autostrada Tirrenica, secondo noi, è distruttiva del territorio e inutilmente costosa. È la premessa di un possibile accordo?

Me lo auguro.

 

profughi profughi

Ultima considerazione, non chiudiamo gli immigrati nel lagerino di Capalbio paese, ozio e segregazione non sono gli strumenti dell' accoglienza. Accoglienza è vivere insieme e lavorare insieme.

 

 

2. CAPALBIO, LA PETIZIONE PER GLI STRANIERI: «BASTA CON IL REGNO DEI VIP»

Marco Gasperetti per il ''Corriere della Sera''

 

Una petizione per bloccare l' arrivo di profughi firmata da quattrocento capalbiesi doc, ma anche una lettera a favore dell' accoglienza di un altro gruppo di cittadini: «Rifiuti strumentali, basta regno dei vip». E poi il sindaco che scrive al ministro dell' Interno Angelino Alfano perché il numero di migranti è «notevole» e «la sicurezza non potrà certo essere garantita dai vigili urbani» e se la prende anche con quei vacanzieri illustri «che in questi giorni hanno straparlato» invece «di rimboccarsi le maniche».

 

profughiprofughi

Mai a Capalbio un agosto era stato così rovente. E, mentre la polemica politica infuria e il centrodestra torna ad accusare «la sinistra radical-chic» di predicare bene e razzolare male, dall'«Ultima Spiaggia» (lo stabilimento cult del borgo maremmano) e dalle stradine del centro storico ci si mobilita per superare un caso che da bega di paese è diventato un caso nazionale. Che racchiude, nel suo piccolo, infinite problematiche: accoglienza, sicurezza, organizzazione, burocrazia, trasparenza e lavoro.

giorgio napolitano a capalbiogiorgio napolitano a capalbio

 

Su quest' ultimo punto ieri il sindaco Luigi Bellumori ha ribadito di aver apprezzato la proposta del prefetto Mario Morcone di affidare ai profughi lavori utili per le città. Ma allo stesso tempo ha lanciato un grido di dolore contro gli ipocriti che fanno finta che tutto vada bene. «È indispensabile rivedere le assegnazioni, perché non è ammissibile che comuni più grandi accolgano meno profughi di Capalbio», ha denunciato Bellumori.

 

Intanto dall' altra Toscana mondana, Marina di Pietrasanta, il leghista Roberto Maroni spara a zero sulla «sinistra salottiera snob che quando è chiamata in causa si comporta esattamente come tutti gli altri». Mentre il governatore della Toscana, Enrico Rossi, rinnova le sue critiche contro «i nobili ambientalisti e boiardi di Stato» dai quali si sarebbe aspettato di «un sentimento di solidarietà forte che invece non c' è stato», mentre «ci sono cittadini che hanno messo a disposizione la casa».

alberto asor rosaalberto asor rosa

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”