adolfo urso

PRONTI A USARE IL PICCONE? - IL GOVERNO DEI "PATRIOTI" HA TROVATO LA SOLUZIONE AL MONOPOLIO CINESE DELLE COSIDDETTE TERRE RARE: RIAPRIRE LE VECCHIE MINIERE! A FARE LA PROPOSTA È STATO IL MINISTRO DEL MADE IN ITALY, ADOLFO URSO: MA BASTERANNO PER SODDISFARE IL FABBISOGNO, CHE CRESCERÀ DI 11 VOLTE DA QUI AL 2040? L’ATTACCO AL PARLAMENTO EUROPEO: "IL REGOLAMENTO PER IL RIPRISTINO DELLA NATURA NON TIENE CONTO DELLA REALTÀ. BISOGNA TORNARE A PRODURRE IN EUROPA...”

Estratto dell’articolo di Valentina Iorio per www.corriere.it

adolfo urso a villa taverna per la festa dell indipendenza usa

 

Il governo è al lavoro per consentire la riapertura di diverse miniere in territorio italiano. A dirlo è stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, parlando a margine della presentazione, a Roma, del nuovo think tank dell’università Luiss su temi europei.

 

«Penso che entro la fine dell’anno tutto il quadro (sull’estrazione e lavorazione delle materie prime critiche in Europa, n.d.r.) sarà chiaro: la normativa europea, quella italiana e le potenzialità del nostro territorio. A quel punto le imprese potranno presentare i loro progetti», ha detto Urso, che ha poi precisato quali saranno le scadenze:

miniere di litio 2

 

«Verosimilmente entro la fine di quest’anno si concluderà il percorso legislativo in Europa sulle materie prime critiche, con l’approvazione da parte del Trilogo di questo regolamento che la Commissione ci ha presentato. Noi intanto avremo compiuto un nostro percorso di riforma legislativa, per consentire a chi vuole operare in Italia di farlo in un contesto di certezza. Per questo, insieme al ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin stiamo già aggiornando le mappe minerarie del Paese». […]

 

«Trent’anni fa eravamo un grande Paese minerario - ha proseguito Urso - poi abbiamo chiuso tutte le miniere. Ora dobbiamo riaprirle, e magari altre ancora».

 

ADOLFO URSO

Per il ministro «sarà la Commissione a certificare i progetti delle imprese come importanti per l’autonomia strategica dell’Europa. A quel punto, su quei progetti vi sarà un limite di 2 anni per le autorizzazioni all’estrazione e di 1 anno per la raffinazione. Oggi ci vogliono 15 anni in Europa per avere l’autorizzazione a estrarre da una miniera, a fronte di 7 anni negli Stati Uniti, 2 in Canada e 3 mesi in Cina». […]

 

miniere di litio

La quasi totalità delle miniere in Italia oggi risultano dismesse o abbandonate, quelli che riguardano l’estrazione di minerali metalliferi sono circa un migliaio. In Piemonte, a Punta Corna, ci sono riserve di cobalto. Uno studio del Cnr ha individuato due fasce promettenti per il ritrovamento di litio nei serbatori geotermici tra Toscana, Lazio e Campania e nella zona al fronte della catena appenninica, da Alessandria fino a Pescara, dove sono presenti manifestazioni termali.

 

ADOLFO URSO

Mentre in Liguria c’è uno dei più grandi giacimenti di titanio del mondo. Il problema è che i giacimenti, rimasti inutilizzati per anni, devono essere rivalutati per capire se abbia senso o meno rilanciare l’attività estrattiva e quanto possa essere davvero redditizia. Inoltre la maggior parte delle miniere si trovano in aree protette. Per questo Roma chiede all’Ue di prevedere, nell’ambito del regolamento, delle deroghe nei casi in cui c’è in gioco l’interesse nazionale.

 

miniere di carbone in cina 3

Urso ha poi criticato il voto, avvenuto al Parlamento europeo, sul regolamento Ue per il ripristino della Natura: l’Europa, ha detto, «va in contrasto con la storia, e non tiene conto della realtà. Sulla base di un principio dell’anteguerra, di prima della pandemia e della guerra in Ucraina, ha ribadito il principio secondo il quale bisogna ripristinare la natura e ridurre l’area coltivabile. La realtà ci dice che occorre tornare a produrre in Europa, e ad assicurare fonti di approvvigionamento e catena produttiva nello stesso continente, o fra Paesi che condividono i nostri valori». […]

miniere di carbone in cina 1

 

Secondo uno studio realizzato dal gruppo Iren e Ambrosetti, al 2040 il fabbisogno italiano di materie prime critiche strategiche è previsto crescere fino a 11 volte rispetto a oggi.

 

Nel 2040 il riciclo potrà soddisfare dal 20% al 32% del fabbisogno italiano annuale di materie prime strategiche superando il target del 15% fissato dalla Commissione Europea, a patto che vengano incrementati gli impianti: il potenziale attivabile richiede 7 nuovi impianti di metallurgia per un investimento complessivo di circa 336 milioni di euro.

 

osservatorio neurino antartideminiera di bingham canyonminiera di diamanti kimberleyMINIERE CARBONEminiere nichel

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