mario draghi

LA PROROGA DELLO STATO D’EMERGENZA NON È DETTATA SOLO DA RAGIONI SANITARIE, MA ANCHE (E SOPRATTUTTO) POLITICHE - DRAGHI VOLEVA DARE UN TAGLIO NETTO ALLE SPECULAZIONI SUL QUIRINALE, SECONDO CUI IL MANCATO RINNOVO DELL'EMERGENZA ERA DOVUTO ALLA SUA VOLONTÀ DI SALIRE AL COLLE - A PALAZZO CHIGI HANNO PROVATO A IMMAGINARE SOLUZIONI ALTERNATIVE, MA NESSUNA È APPARSA PRATICABILE. E POI BISOGNAVA MANDARE UN MESSAGGIO AGLI ITALIANI: “LA PANDEMIA NON È FINITA, CI SIAMO ANCORA DENTRO”

Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"

 

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO

Per due settimane Mario Draghi ha studiato i dati, valutato la situazione epidemiologica e soppesato i pro e i contro. E alla fine, nonostante la contrarietà di alcuni governatori e leader politici della maggioranza e senza consultare i capi delegazione, il presidente ha deciso.

 

Nessuna unità di missione a Palazzo Chigi, nessuna legge per spostare sotto la Protezione civile la struttura guidata dal generale Figliuolo. Ogni ipotesi alternativa è stata accantonata.

 

mario draghi.

Il premier, che pure aveva accarezzato l'idea di togliere al Paese il mantello nero dell'emergenza sanitaria, ha scelto la via della proroga sorprendendo i partiti e spiazzando anche qualche stretto collaboratore.

 

L'accelerazione si spiega con ragioni scientifiche, organizzative e anche molto politiche. Prima di tutto i numeri dei contagiati e dei morti e la velocità della variante Omicron. L'Italia, è vero, sta meglio di tanti altri Paesi europei, ma la pressione sulle terapie intensive continua a salire.

 

mario draghi sergio mattarella

Molte regioni si stanno colorando di giallo e a Natale, prevedono tra Palazzo Chigi e il ministero della Salute, la curva del Covid raggiungerà il picco. A gennaio i numeri saranno ancora alti e solo da febbraio, iniziata la discesa, si tornerà ai dati epidemiologici meno allarmanti di novembre.

 

Un quadro che impone la proroga dell'emergenza per tenere in piedi, senza traslochi e complicazioni giuridiche, la struttura commissariale di Figliuolo, con quel che ne consegue in termini di rapidità decisionale e operativa. E se il premier ha deciso per tre mesi è perché prolungare di un mese soltanto per via amministrativa sarebbe stato, a sentire un ministro, quasi «una pagliacciata».

 

draghi berlusconi

Il primo messaggio che Draghi manda al Paese è che «la pandemia non è finita, ci siamo ancora dentro» e gli italiani devono saperlo. Fino alla primavera almeno dovremo resistere e convivere con il virus, tenendo i nervi saldi e muovendoci con senso di responsabilità. La mossa del premier si spiega anche con la volontà di dare un taglio netto alle letture, alle interpretazioni e alle strumentalizzazioni politiche che da giorni ruotano attorno al rebus dello stato di emergenza.

mario draghi e la moglie a termini per il vaccino

 

Leggere sul Giornale della famiglia Berlusconi che Draghi non vuole una proroga perché lo inchioderebbe alla poltrona di Palazzo Chigi e non a quella del Quirinale, lo ha convinto che fosse ora di spazzar via dietrologie e informazioni fuorvianti. E così, quando Giuseppe Conte è uscito da Palazzo Chigi dopo il colloquio con il capo del governo, ha in sostanza dato voce alle riflessioni del successore, facendo capire quanto Draghi sia stufo delle «letture distorte e pericolose» di chi lega il sì o il no all'emergenza alla partita del Colle.

mario draghi al senato

 

Eppure a Chigi non hanno rinunciato a esplorare strade alternative per la gestione della pandemia: dal coinvolgimento della Protezione civile, alla creazione di quella «unità di missione ad hoc» presso la presidenza del Consiglio che il ministro Brunetta aveva proposto al premier. Ma per costruire una nuova governance serve tempo, quindi (per ora) Draghi ha chiuso il fascicolo e convocato per oggi il Consiglio dei ministri. Il ministro Speranza, che aveva spinto con forza per la proroga più lunga possibile, è sollevato.

MATTARELLA COME DANAERYS TARGARYEN INVOCA DRAGHI

 

Passa all'incasso anche Enrico Letta, che era stato il primo a sostenere la proroga: «Non possiamo finire come l'Olanda, lo stato di emergenza deve continuare». Conte non sembrava convinto, ma ora il prolungamento è «necessario» anche per lui. E Salvini, che era fieramente contrarissimo, non farà le barricate: «Aspettiamo i dati... Non diamo giudizi a priori».

URSULA VON DER LEYEN E MARIO DRAGHI A CINECITTA'mario draghi 4

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…