carlo nordio vladimir putin italia

PUTIN SAREBBE POTUTO VENIRE TRANQUILLAMENTE IN ITALIA: NESSUNO L’AVREBBE POTUTO ARRESTARE – IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, CARLO NORDIO, NON HA MAI TRASMESSO ALLA PROCURA GENERALE DI ROMA L’ORDINE DI CATTURA EMESSO DALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE NEL MARZO 2023 - SE UN POLIZIOTTO SI TROVASSE DAVANTI “MAD VLAD” E LO FERMASSE, COMPIEREBBE UN ATTO GIUDICATO “IRRITUALE” E DI FATTO NULLO, PROPRIO COME È SUCCESSO CON IL TORTURATORE LIBICO OSAMA NAJEEM ALMASRI…

1 - LO «STRAPPO» DELL’ITALIA: BLOCCATO L’ARRESTO DI PUTIN IGNORATO L’ORDINE DELL’AIA

Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

vladimir putin papa francesco

Tra i motivi che hanno spinto Vladimir Putin a disertare i funerali di papa Francesco in piazza San Pietro a Roma ci sarebbe anche il timore di essere arrestato per via del mandato di cattura emesso a suo carico dalla Corte penale internazionale nel marzo 2023.

 

Ma in realtà il presidente russo rischierebbe poco o nulla, perché il ministro della Giustizia italiano non ha mai dato seguito al provvedimento datato 17 marzo 2023.

 

Da allora l’ordine dei giudici dell’Aia è fermo negli uffici di via Arenula, il Guardasigilli Carlo Nordio non lo ha trasmesso alla Procura generale di Roma affinché lo inoltrasse alla Corte d’appello per renderlo esecutivo.

 

carlo nordio foto lapresse.

Trasformandolo in un pezzo di carta senza alcun effetto. Il nome del presidente russo (come quello di altri cinque tra politici e militari di Mosca messi sotto accusa dalla Cpi) è nella lista dei ricercati internazionali, ma se un ufficiale di polizia giudiziaria se lo trovasse davanti e lo fermasse, compierebbe un atto giudicato «irrituale» e di fatto nullo; proprio come è successo con il generale libico Osama Najeem Almasri, fermato all’alba del 19 gennaio scorso e scarcerato due giorni dopo.

 

In quel caso tutto accadde e fu deciso nel giro di poche convulse ore, il ministro si trovò davanti al fatto compiuto e interpellato dai magistrati sul da farsi non rispose, lasciando che il libico accusato di crimini di guerra e contro l’umanità venisse riportato in patria con un volo di Stato;

 

Osama Njeem Almasri

per questo motivo Nordio è ora sotto inchiesta davanti al Tribunale dei ministri (insieme alla premier Giorgia Meloni, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al sottosegretario a Palazzo Chigi Alfredo Mantovano). Il fascicolo su Putin, invece, è bloccato nei suoi uffici da oltre due anni, senza che si sia innescata la procedura per rendere valido l’ordine della Corte dell’Aia.

 

Evidentemente si tratta di una scelta politica, come quella che rende analogamente inefficace il mandato di arresto contro il capo del governo israeliano Benjamin Netanyahu, accusato per i crimini di guerra commessi a Gaza.

 

TRIBUNALE DELL'AIA - MEME BY EMILIANO CARLI

Su di lui il governo italiano ha lasciato intendere in maniera esplicita di considerare i capi di Stato e di governo tutelati da un’immunità che li preserva da azioni giudiziarie almeno finché sono in carica, e lo stesso ragionamento potrebbe valere con Putin.

 

Tuttavia è una valutazione contestata dai giudici della Cpi, che non la ritengono applicabile per i crimini di guerra o contro l’umanità, così come per il genocidio.

 

In ogni caso l’immunità non riguarderebbe gli altri russi accusati dalla Cpi: la commissaria per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova, «inseguita» dallo stesso provvedimento emesso contro Putin; il tenente generale Sergei Ivanovich Kobylash, già comandante dell’aviazione delle Forze aeree, e l’ammiraglio della Marina Viktor Sokolov, per i quali il mandato d’arresto risale al marzo 2024; l’ex ministro della Difesa Sergei Shoigu e il viceministro della Difesa nonché capo di stato maggiore delle forze armate Valery Gerasimov, ufficialmente «ricercati» da giugno 2024.

 

PAPA FRANCESCO PUTIN

Anche i provvedimenti a loro carico sono fermi al ministero, e dunque ineseguibili secondo l’interpretazione fatta propria dalla Corte d’appello di Roma nella vicenda Almasri.

 

I giudici della Capitale hanno infatti sostenuto che per eseguire un mandato della Cpi è necessaria «una prodromica e irrinunciabile interlocuzione tra il ministro della Giustizia e la Procura generale».

 

Per il generale libico non ci fu, e quando fu tentata il Guardasigilli rimase muto, producendo un esito per il quale la Corte dell’Aia è ancora in attesa di spiegazioni ufficiali che l’Italia non ha fornito ottenendo due proroghe; per il presidente russo non è mai stata avviata, nonostante il lungo tempo trascorso, e questo potrebbe ulteriormente deteriorare i rapporti tra Roma e giudici dell’Aia. […]

 

CARLO NORDIO ALLA CAMERA - DISCUSSIONE MOZIONE DI SFIDUCCIA - FOTO LAPRESSE

 

2 - LE RICHIESTE DELLA CORTE SONO VINCOLANTI PER GLI STATI COSA RISCHIA IL GUARDASIGILLI

Chiara Barison per il “Corriere della Sera”

 

[…] Cosa rischierebbe Putin se venisse in Italia?

Il presidente russo è destinatario di un mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale dell’Aia del 17 marzo 2023. L’accusa è di crimini di guerra per la deportazione e la detenzione illegale di bambini ucraini.

 

Chi procede agli arresti ordinati dalla Cpi?

vladimir putin

Non disponendo di forze di polizia proprie è tenuta a contare sulla collaborazione di quelle attive nei diversi Stati. In Italia, la legge del 2012 che ha recepito lo Statuto di Roma prevede che il ministro della Giustizia valuti se trasmettere le richieste della Cpi al procuratore generale presso la Corte d’appello di Roma affinché ne dia esecuzione. Il mandato di arresto contro Putin è da due anni sulla scrivania del Guardasigilli che, per ora, non ha ancora trasmesso il fascicolo come previsto dalla procedura.

 

[…] Quali sono le conseguenze in caso di mancato arresto?

L’Italia, in quanto parte dello Statuto di Roma, è obbligata a collaborare con la Cpi in caso di mandato di arresto, anche fornendo informazioni e documenti. Se lo Stato parte non aderisce alle richieste di cooperazione, la Cpi può rivolgersi all’Assemblea degli Stati membri o, se adita dal Consiglio di sicurezza, a quest’ultimo.

 

Il ministro della Giustizia può incorrere in sanzioni a livello nazionale?

OLGA LJUBIMOVA E VLADIMIR PUTIN

Se c’è una denuncia, tocca al Tribunale dei ministri valutare se il comportamento del Guardasigilli configuri un reato oppure no. Altrimenti si tratta di valutazioni che rimangono nel campo della politica. L’attuale ministro della Giustizia Carlo Nordio è in attesa di una pronuncia per l’«inerzia» nel caso del generale libico Almasri, arrestato e rilasciato a gennaio.

 

3 - PUTIN MANDA LA MINISTRA MA A ROMA NON VERREBBE ARRESTATO

Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti e Giuliano Foschini per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/esteri/2025/04/24/news/putin_arresto_italia_perche-424145033/

 

papa francesco vladimir putin

Ci sarà la ministra della Cultura Olga Ljubimova a rappresentare la Russia ai funerali di Papa Francesco. A deciderlo è stato lo stesso presidente Vladimir Putin, ha detto ieri il suo portavoce Dmitrij Peskov.

 

Le alternative non erano molte. Da quando la Federazione russa ha lanciato l’“operazione speciale” contro l’Ucraina nel febbraio 2022, l’Unione europea ha imposto sanzioni a oltre 2.400 persone ed entità. Tra loro membri dell’amministrazione presidenziale, ministri, dirigenti politici, alti funzionari e lo stesso Putin che dal marzo 2023, insieme alla commissaria per l’infanzia Maria Lvova- Belova, è peraltro inseguito da mandato d’arresto emesso dal Tribunale penale internazionale per crimini contro l’umanità commessi in Ucraina.

 

Il mandato in realtà in Italia non ha efficacia in questo momento. E questo perché il ministero della Giustizia non ha mai trasmesso alla Corte d’appello di Roma il mandato di cattura emesso dalla Corte penale dell’Aia. […]

 

LA DIFESA DI ALMASRI BY CARLO NORDIO - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

Il passaggio non è soltanto formale. Come ha dimostrato il caso Almasri i magistrati lo ritengono fondamentale per eseguire la misura. La questione però è politica e giuridica. Da un punto di vista pratico per Putin basterebbe da sé il divieto d’ingresso nella Ue a impedire di recarsi in Vaticano.

 

Per non parlare del possibile divieto di sorvolo in cui incappò, ad esempio, il suo ministro degli Esteri Sergej Lavrov nel giugno 2022: tre Paesi balcanici gli chiusero il loro spazio aereo impedendogli di visitare la Serbia, Paese “amico”.

 

Putin non potrà dunque dare l’ultimo saluto a Bergoglio a dispetto delle sue calorose condoglianze a un Papa che – ha detto lunedì – «ha goduto di grande autorità internazionale in quanto fedele servitore dell’insegnamento cristiano, saggio religioso e statista e coerente difensore dei grandi valori dell’umanesimo e della giustizia», nonché «persona straordinaria» di cui «conserverà per sempre i ricordi più vividi ». +

 

CARLO NORDIO ALLA CAMERA - DISCUSSIONE MOZIONE DI SFIDUCCIA - FOTO LAPRESSE

Tre i suoi incontri con Francesco in Vaticano: la prima pochi mesi dopo l’elezione di Bergoglio nel novembre del 2013, la seconda nel giugno del 2015 nel pieno del conflitto nell’Est Ucraina facendosi attendere per oltre un’ora, l’ultima nel luglio del 2019 prima del Covid e del conflitto che ha congelato le relazioni.

 

A guidare invece la delegazione della Chiesa Russa Ortodossa sarà il metropolita Antonij di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca.

 

putin annessione repubbliche donbass 4

È stato egli stesso a comunicare all’agenzia di stampa russa Ria Novosti : «Rappresenterò la Chiesa ortodossa russa ai funerali di Papa Francesco, con la benedizione di Sua Santità il Patriarca Kirill», che è sotto sanzioni di vari Paesi Ue. Storico l’abbraccio a Cuba nel 12 febbraio 2016 tra Bergoglio e Kirill, primo vertice tra i gerarchi delle due Chiese.

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: L’OBIETTIVO DEL TYCOON È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI” DELL’INTERO DONBASS, RITIRANDOSI DA KHERSON E ZAPORIZHZHIA. UNA CESSIONE IMPOSSIBILE DA ACCETTARE PER “MAD VLAD”, A MENO CHE IN BALLO NON CI SIA ALTRO, OLTRE ALL’UCRAINA (UNA COOPERAZIONE NELL’ARTICO, LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ ALTRO) – PER ZELENSKY, SFUMATO L’INGRESSO NELLA NATO, RESTA LA MAGRISSIMA CONSOLAZIONE DELL’UE: PER L’ADESIONE SERVE ANCHE L’OK DELL’UNGHERESE ORBAN E DELLO SLOVACCO FICO, CAVALLI DI TROIA DI PUTIN IN UE (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - IL TYCOON: "ZELENSKY NON È PARTE DEL VERTICE. SUBITO DOPO SENTIRÒ EUROPEI E UCRAINI. VOGLIO UN INCONTRO TRA PUTIN E ZELENSKY. CI SARÒ ANCHE IO , SE CE NE SARÀ BISOGNO"

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...