1. IN UN PAESE NORMALE FINIREBBE COSÌ, IN CINQUE MINUTI E SENZA TANTI DIBATTITI E RICAMI. INVECE AL CIRCO ITALIA SUCCEDE CHE IL BANANA SPARI LA SOLITA PUTTANATA DA BAR, CON IL SUO PRESUNTO UMORISMO DI PESSIMO GUSTO, PIAGNONE E VITTIMISTA, E I GIORNALONI DI LOR SIGNORI SCARAVENTANO SUGLI INCOLPEVOLI LETTORI PAGINATE DI COMMENTI E INTERVISTE SERIOSE, COME SE AVESSE PARLATO UN PREMIO NOBEL DELLA FILOSOFIA 2. OVVIAMENTE, IL TUTTO SERVE SOLTANTO A RIMUOVERE AL PIÙ PRESTO LO SCANDALO CANCELLIERI, CHE IMBARAZZA RE GIORGIO E ASPENIO LETTA. UNO SCONCIO CHE ILLUSTRA ALLA PERFEZIONE L’ATTEGGIAMENTO SERVILE DELLE SEDICENTI ISTITUZIONI NEI CONFRONTI DEL POTERE VERO, QUELLO DEI SOLDI E DEL MATTONE PER GLI AMICI DEGLI AMICI

a cura di COLIN WARD (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - FRANCESCHINA, PORTAGLI LE PASTICCHE
Besnate, caffè Italia, ora dell'aperitivo. Accompagnato dal fido geometra Bavoni, quello che gli alza la palla per le sue celebrate battute, il commendator Biscioni entra per un Crodino e due patatine. Fa il solito elegante commento sulla scollatura della barista russa e poi, brandendo un fascio di multe dei figli e un preavviso di fermo emesso da Equitalia, esclama ad alta voce: "I miei figli si sentono come le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo tutti addosso!".

Il salumiere Giovanni e l'idraulico Walter ridono di gusto. Anche loro hanno problemi vari con il Fisco. La signora Pinuccia, figlia di un deportato nei lager nazisti, si alza e se ne va. Beppe, l'ubriacone del paese, ammolla una pacca sulle spalle del commendator Biscioni e gli scrocca un bicchiere di rosso. Il pensionato Gino, seduto nell'angolo più buio a leggere il giornale, gli urla: "Biscioni, paga le multe e non rompere i maroni che c'hai i miliardi!".

In un paese normale finirebbe così, in cinque minuti e senza tanti dibattiti e ricami. Invece al Circo Italia succede che il Banana spari la solita puttanata da bar, con il suo presunto umorismo di pessimo gusto, piagnone e vittimista, e i giornaloni di Lor Signori scaraventano sugli incolpevoli lettori paginate di commenti e interviste seriose, come se avesse parlato un premio Nobel della filosofia.

Ovviamente, il tutto serve soltanto a rimuovere al più presto lo scandalo Cancellieri, che imbarazza Re Giorgio e Aspenio Letta. Uno sconcio che illustra alla perfezione l'atteggiamento servile delle sedicenti Istituzioni nei confronti del potere vero, quello dei soldi e del mattone per gli amici degli amici. "A disposizione", diceva il ministro della Giustizia ai Ligrestos. Ma come scrive oggi Corrado Stajano sul Corriere (p. 9), che vi sia rilevanza penale o meno, l'articolo 54 della Costituzione dice: "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore".

2 - NANO DECADENCE
Dunque lasciamo perdere per principio le sbrodolate sull'antisemitismo del Cainano, ricordando soltanto, come fa Mattia Feltri sulla Stampa, che nel 2003 l'Anti Defamation League gli assegnò il premio "Statista dell'anno". E passiamo a quel che resta del centrodestra italico. Titolo del Corriere in prima: "Il Pdl è a un passo dalla rottura. Più vicina la resa dei conti, Consiglio nazionale il 16. Documento degli alfaniani in difesa del governo".

Dentro, una struggente lettera aperta di Ciquito Cicchitto al suo adorato Banana, in cui si legge: "Questa ipotesi di elezioni immediate è largamente improbabile perché il presidente della Repubblica ha già detto che non farà mai votare con questa legge elettorale. Rischieremmo un governo di scopo, senza di noi e contro di noi, che dovrebbe fare una nuova legge elettorale. Se tutto ciò non dovesse riuscire, il presidente Napolitano ha già detto che si dimetterebbe".

E che ruolo immagina, invece, per il decaduto Silvio? Questo: "Sarebbe interesse di tutti, sia del Paese che del centrodestra, avere un governo solido fino al 2015, assegnare a te un ruolo di leadership carismatica e di elaborazione politica..." (p. 2 e non P2, fare attenzione). Cioè, ormai lo pigliano per i fondelli anche i suoi. Che spettacolo triste.

Su Repubblica, "il retroscena" oltre le linee nemiche: "Accelera ora o sarà il tuo funerale'. I falchi spingono Silvio alla scissione. Fuori da Fi chi resta nella maggioranza dopo la decadenza" (p. 7). Per Ugo Magri, "Berlusconi anticipa la resa dei conti per stanare Alfano. La decisione presa dopo un pranzo con i pasdaran Fitto, Verdini, Bondi e Minzolini" (Stampa, p. 5).

3 - SIAMO SOLO UNO STATO DI NECESSITA'
Avendoci il buco, ricomincia la giostra delle ipotesi sulle varie supposte. "Più acconti fiscali dalle banche per cancellare la seconda rata Imu. Letta: 3 miliardi per la ripresa e 5 per ridurre il cuneo in tre anni" (Repubblica, p. 10). "Saccomanni stretto tra politica e numeri dovrà riscrivere la legge di stabilità. Una nuova manovrina per non sfondare il tetto del 3%" (p. 11).

Questi devono già riscrivere la legge di stabilità appena presentata, ma la Stampa si trastulla così: "Tasse sul lavoro, mossa di Letta. ‘Niente taglio, i soldi ai poveri" (p. 1). Segue intervista ex cathedra di Piero Fassino ("Trentasei leggi in due anni. Da qui parte il disagio fiscale", p. 3), al quale però verrà l'acetone per questo pezzo di Gianni Barbacetto sul Cetriolo Quotidiano: "Torino sotto le macerie del ventennio rosso: inquisiti e maxi-debito. Bilancio dopo quattro giunte di centrosinistra: inchieste in serie su Chiamparino & C. Sprechi e buco da 3,5 miliardi per Fassino" (p. 7). E' l'ora è l'ora, potere a chi lavora: Caselli sindaco e don Ciotti vice.

4 - BORDELLO DEMOCRATICO
Sempre più avvilente lo spettacolo che arriva dal Piddimenoelle. La Repubblica dei renziani: "Epifani: ‘Blocchiamo il tesseramento'. Ok di Renzi, no da Civati e Pittella. Il leader rilancia la proposta Cuperlo. Il segretario promette rigore: dove ci sono stati abusi i congressi saranno annullati. Bufera su Sposetti".

L'ex tesoriere coi baffi colpevole di aver detto una banale verità sulle primarie: "Anche un delinquente, anche un evasore, un truffatore, un pedofilo, il primo che passa con due euro può votare". Se avesse aggiunto "anche un tesoriere" era perfetta (p. 2). Segue intervistella a Renzie in persona che dice: "Che pasticcio con gli iscritti. Ero contro certe regole folli, ma ora voglio parlare dell'Italia" (p. 3).

Intanto il grande giornalismo d'inchiesta del settimanale Panorama, accidentalmente di proprietà del padrone del Pdl, pizzica la moglie del Rottam'attore a girellare con il pass del Comune. Figura di cavolo innegabile. "La moglie del sindaco usa il pass. ‘Mi scuso, ma non sono la casta'. ‘Con la macchina del marito sulle corsie preferenziali'. La foto su Panorama". Replica un po' vittimista della signora Renzie: "Non sono abituata a essere pedinata tutti i giorni dai fotografi a caccia di presunti scoop" (Corriere, p. 8). Sul Giornale, che ci apre addirittura la prima pagina con tanto di foto, la macchina del fango lascia spazio alla macchina della burletta.

5 - RAZZA CIALTRONA
Spettacolare truffa all'Atac, il degno simbolo della città simbolo dell'Italia. La scopre Repubblica: "Biglietti clonati e fondi neri per finanziare la politica'. E' il sistema romano dei trasporti. Patto bi-partisan. 70 milioni fuori bilancio. L'attuale ad di Atac: no comment. "Il 29 aprile 2008: nella cena a casa di Mancini si decise la continuità nel passaggio da centrosinistra al centrodestra". "La frode dei titoli di viaggio va avanti da 13 anni. E dal 2000 sono sempre gli stessi a gestire quel servizio" (p. 17).
La nazione non batte più moneta, ma l'Atac sì. In questo parallelo c'è tutta la decadenza dell'ultimo decennio.

6 - TUMORE DEMOCRATICO
Bella, e coraggiosa, la doppia pagina che la Stampa dedica all'"altra Olivetti". "La Procura di Ivrea: ‘All'Olivetti operai uccisi dall'amianto'. Aperta un'inchiesta, 20 indagati tra industriali e manager. Avviso di garanzia anche a De Benedetti e a Passera. I primi decessi risalgono al 2003: una perizia li lega tutti all'asbesto". "Ci facevano fare lastre ai polmoni e nessuno di noi capiva il perché'. Gino, ex addetto alle caldaie: ho scoperto di essere malato quando ero in pensione. Tutti quelli che si trovano nella mia situazione devono avere giustizia" (pp. 10-11).

Il Giornale invece gira il coltello nel conflitto d'interessi laico, democratico e antifascista dell'Ingegner Cidibbì: "Se Repubblica ignora i guai giudiziari dell'editore. Il quotidiano di De Benedetti non dedica spazio all'inchiesta per disastro ambientale della Tirreno Power partecipata da Sorgenia del gruppo Cir. Il giornale però insiste contro l'Ilva" (p. 11). Vediamo domani che fa Sallusti con lo scoop della Stampa sull'amianto.

7 - LA BATTAGLIA DI VIA SOLFERINO
I giornalisti del Corriere sono furiosi per la vendita della sede e scoprono improvvisamente le relazioni incestuose del piano di sopra. Scrive il cdr nel comunicato di oggi: "Questa cessione mette in luce un viluppo di conflitti di interessi. Per esempio la Fiat, grande sponsor dell'operazione, è allo stesso tempo azionista del Corriere e de La Stampa. E ancora Banca Intesa Sanpaolo, contemporaneamente azionista e tra i principali creditori di Rcs.

Senza contare il fatto che l'advisor dell'operazione, Banca Imi, fa parte proprio di Intesa Sanpaolo" (p. 27) Per tutte queste ragioni i giornalisti del Corriere delle banche hanno ottenuto la pubblicazione anche di "Otto domande alla Consob" che faranno venire un colpo a Scott Jovane e ai suoi pallidi mandanti. Però alla fine non scioperano e il direttore De Bortoli non si dimette. Strano ma vero.

Sul Cetriolo Quotidiano, Costanza Iotti mette il naso nell'affaire immobiliare: "Sede Rcs, il doppio gioco di Banca Intesa. L'Istituto di Bazoli ha affari aperti con il fondo che ha acquistato via Solferino" (p. 9).

8 - ULTIME DA UN POST PAESE
"Italiane stakanoviste per forza. Ecco perché tra casa e ufficio nessuna al mondo lavora di più. L'Ocse: 58 ore a settimana, dagli uomini il contributo più basso. Il paradosso: siamo il Paese con la più alta disoccupazione femminile. Il Censis: serve una legge per far detrarre alle famiglie lo stipendio delle tate" (Repubblica, p. 25). I dati dell'Ocse sono la foto di uno scandalo. E non possiamo dire che anche questo sia colpa della C.I. Merkel.

colinward@autistici.org

 

Silvio berlu silvio berlu occhiali BerlusconiSILVIO BERLUSCONI FRANCESCA PASCALE SILVIO BERLUSCONI E DUDU MANIFESTAZIONE PDL VIA DEL PLEBISCITO SILVIO BERLUSCONI E FRANCESCA PASCALE Francesca Pascale E FAMIGLIA cancellieri saccomanni letta il-ministro-cancellieri-e-il-premier-enrico-lettaNAPOLITANO E CANCELLIERI cicchitto foto mezzelani gmt MINZOLINI QUAGLIARIELLOLETTA E SACCOMANNI images renzi e epifani mancini alemanno e fuksas

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?