QUANDO GLI EVASORI EVADONO DALLA SVIZZERA - DOPO GLI ACCORDI BILATERALI CON L’EUROPA, I FURBETTI DEL FISCO SONO ALLE STRETTE: SANARE I CAPITALI O SCAPPARE DALLE BANCHE ELVETICHE COL RISCHIO DI ESSERE BECCATI? - CHI DECIDERÀ DI RESTARE NON AVRÀ ALCUN VANTAGGIO SE NON QUELLO DEL SEGRETO BANCARIO: “GLI EVASORI DI PROFESSIONE HANNO GIÀ SPOSTATO I SOLDI IN ASIA” - E L’ITALIA? RIGOR MONTIS NON PERVENUTO SULLO SCUDO-BIS CHE FRUTTEREBBE ALLO STATO 50 MLD €…

Giovanna Lantini per "Il Fatto Quotidiano"

"Tutte le strade alternative mi sembrano sbarrate". Mario Rossi, fiscalista di un importante studio tributario attivo sul territorio nazionale che ha chiesto l'anonimato, risponde alla nostra telefonata ancora immerso nei suoi ragionamenti sui risvolti degli ultimi accordi bilaterali siglati dalla Svizzera.

La categoria, che ancora attende lumi sullo scudo-bis, è infatti in gran fermento e vuole vederci chiaro per essere pronta a rispondere alle domande dei clienti nell'eventualità che anche l'Italia si decida a percorrere la strada di un'intesa che, secondo le stime, potrebbe portare nelle casse dello Stato fino a 50 miliardi di euro prelevati dai capitali svizzeri dei nostri concittadini. Senza lasciare grandi vie di fuga agli evasori che hanno scelto i forzieri della Confederazione elvetica che, nel caso italiano, dopo l'ultimo scudo, appartengono principalmente a tre categorie.

"Chi è rimasto in Svizzera è lì dagli anni settanta, quando c'è stata l'ondata di trasferimenti di capitali oltreconfine per motivi diciamo politici, cioè per mettere i propri soldi in un posto sicuro e vicino casomai succedesse qualcosa in Italia - ricorda l'esperto -. Poi c'è chi temeva l'anonima sequestri e ha aggirato il congelamento dei beni in caso di rapimento di familiari. Infine, ci sono gli evasori imperterriti, ma questa è gente che si è già spostata altrove, i più in Asia. Chi, invece, voleva riportare i suoi soldi in Italia ha avuto lo scudo e se lo facesse ora non se la passerebbe bene".

Quanto al percorso inverso, gli accordi che la Svizzera sta firmando non prevedono l'ingresso di nuovi capitali non dichiarati. Le strade si stanno quindi per chiudere sia in entrata che in uscita. "L'unica alternativa sarebbe andarsene dalla Svizzera, ma dove? Nei vari paradisi fiscali sparsi per il mondo non puoi prevedere con un buon margine di sicurezza che cosa succederà. E comunque andarsene ora non è facile".

Le banche svizzere, infatti, non hanno nessun interesse a perdere i clienti e gli accordi che la Confederazione ha stipulato sono il meno peggio o, a seconda delle prospettive, il meglio che si potesse ottenere per soddisfare tutte le parti. Quindi da una parte chi resta in Svizzera non dovrebbe avere nuovi vantaggi oltre al mantenimento del segreto bancario, né subire un aggravio d'imposta dopo aver sanato e i capitali rimasti continuerebbero a subire una tassazione sui redditi prodotti in loco che dovrebbe essere in linea con quella sugli investimenti all'estero.

"Anzi, non sono pochi quelli che temono di più a restare in Italia, dove le nuove tasse sono sempre dietro l'angolo". Dal canto loro (e a proprio vantaggio) le banche svizzere si sono impegnate a non assistere chi decide di spostare i capitali per non correre rischi: ai clienti suggeriscono di aspettare e pagare e con chi non si lascia convincere fanno resistenza passiva senza offrire vie alternative. Non solo. "Ora sembra che stia prendendo strada la strategia di trattenere in anticipo l'ammontare dell'eventuale una tantum in vista dell'estensione degli accordi ad altri Paesi dell'Unione a chi avvia le pratiche per il trasferimento dei propri capitali altrove".

Insomma, vie di fuga sembrano davvero non essercene. A meno che non ci si metta il governo. "È chiaro che chiusi gli accordi con Germania, Austria e Gran Bretagna, la Svizzera non offrirà grandi margini agli altri Stati per spuntare di più. Anzi, chi tra i Paesi arriverà dopo, potrebbe ottenere delle condizioni peggiori, quindi all'Italia conviene accelerare. Forse si pensava di ottenere di fare meglio e di più confidando in una maggiore pressione da parte dell'Unione europea. Dimenticando, però, che la Svizzera è un partner troppo importante per l'Europa".

 

BANCHE SVIZZEREEvasione FiscaleSINGAPOREEvasione FiscaleMARIO MONTI VITTORIO GRILLI

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM