IL RAG-GIRO D’ITALIA - MILANO È LA CAPITALE DEGLI IMPRENDITORI FURBETTI CHE SPOSTANO UTILI ALL’ESTERO (I NUOVI PARADISI FISCALI SONO OLANDA E LUSSEMBURGO) - NELLA CAPITALE GLI IMMOBILI SONO UNA SORGENTE INFINITA DI CONTANTI SENZA CONTRATTI - AL SUD SI INTASCANO I CONTRIBUTI COMUNITARI PER OPERE FITTIZIE: DEPURATORI IN CAMPANIA E CALABRIA, PARCHI EOLICI IN SICILIA E SARDEGNA - IL SOMMERSO IN ITALIA È PARI AL 17,5% DEL PIL (275 MLD € ALL'ANNO)…

Paolo Biondani per "l'Espresso"

Il grande banchetto dell'evasione ha un menù tipico che esalta le più saporite specialità regionali. Nel profondo Sud il piatto forte è il lavoro nero, soprattutto nell'agricoltura e nell'edilizia. Tra negozi, bar e ristoranti dalla Toscana all'Adriatico c'è ancora il gusto tradizionale dell'incasso netto senza ricevute fiscali. Al Nord plotoni di piccole imprese condiscono i ricavi con fatture false. Nella Capitale gli immobili sono una sorgente infinita di contanti senza contratti. E per le grandi aziende la ricetta vincente è l'elusione, in genere accompagnata da un bel contorno di società-ombrello e conti all'estero.

"Al Sud c'è un'evasione molto diffusa, ma i grandi volumi si fanno al Nord", riassume un esperto comandante della Guardia di Finanza. Rispetto agli altri paesi avanzati, l'Italia intera vanta un enorme mercato nero, che il sociologo Giuseppe De Rita ha per primo definito "economia sommersa". L'Istituto nazionale di statistica e la Banca d'Italia assegnano a questo fiume di denaro non dichiarato un valore abnorme: tra 255 e 275 miliardi all'anno, che corrispondono al 17,5 per cento del Prodotto interno lordo.

Come dire che in Italia, ogni quattro euro ricavati rispettando la legge e pagando le tasse, c'è sempre il furbo che ne incassa un quinto violando le regole. E questo senza includere nel conto i guadagni del crimine, come il traffico di droga o il racket: la prima variabile territoriale, dunque, è il potere della mafia, l'industria made in Italy che non paga le tasse ma le riscuote meglio dello Stato.

Tornando al mondo dell'economia tassabile, secondo le statistiche, il regno del nero è l'arcipelago delle piccole imprese industriali e commerciali: qui il sommerso raggiunge il 9,8 per cento del Pil, cioè la bellezza di oltre 180 miliardi di euro. Per autoridursi le tasse, le aziende hanno due alternative: non denunciare redditi veri o dichiarare costi falsi. In entrambi i casi abbondano i menù locali. Nel Centro-Nord, soprattutto tra Lombardia e Veneto, vanno forte le fatture per operazioni inesistenti: l'imprenditore dichiara di pagare un fornitore, ma in realtà si fa restituire i soldi sottobanco.

In genere il sistema è organizzato da specialisti, che incassano una percentuale, naturalmente in nero. Da Varese a Vicenza, da Roma a Venezia la Finanza continua a scoprire apposite società di comodo, chiamate in gergo "cartiere", che servono soltanto a produrre contabilità truccata. Ogni cartiera, per sembrare vera, deve adattarsi all'economia locale. E così tra Brescia e Bergamo nascono finti depositi di metalli, in Emilia ditte fantasma di informatica, nel Lazio falsi grossisti alimentari, in Campania disinquinatori inesistenti. L'immaginazione al potere. Come il pesce alla palermitana scoperto dalle Fiamme Gialle pochi giorni fa: un centro ittico che aveva una doppia attività, con tanto di deposito parallelo per custodire gamberi e tonni destinati a sfuggire dalla rete delle fatture.

Le grandi società (banche, assicurazioni, colossi industriali) usano tecniche più sofisticate: architetture societarie internazionali, formalmente legali, che spostano gli utili all'estero, dove le tasse sono più basse o inesistenti. Dopo Irlanda, Portogallo e Gran Bretagna, ora i paradisi più gettonati sono Olanda e Lussemburgo, che essendo paesi comunitari sono meno attaccabili. Milano, capitale della finanza e dei servizi, è anche la centrale italiana della grande elusione, che le autorità fiscali ora stanno cercando di combattere con nuovi rimedi (ancora incerti) come il cosiddetto "abuso di diritto".

I registi sono banche internazionali o grossi studi professionali: il gruppo Mythos, prima di arresti e condanne per i giochi sporchi sulle tasse, aveva sede nella centralissima Torre Velasca. Indagini recenti cominciano a svelare frodi sistematiche anche a Roma. Secondo l'accusa, bastava bussare alla porta del presidente dei commercianti, Cesare Pambianchi, per comprare il pacchetto completo: società-schermo, prestanome e conti esteri. E davanti al suo studio c'era la coda di costruttori, industriali, gestori di catene commerciali. "Le normali verifiche fiscali ormai servono a poco", spiega un alto ufficiale delle Fiamme gialle: "La grande evasione si scopre solo con le indagini giudiziarie, intercettazioni, perquisizioni e rogatorie".

A livelli meno sofisticati, l'illegalità economica è diffusa sotto tutti i campanili. In percentuale, l'agricoltura ha la quota più alta di sommerso: 9 miliardi, cioè un terzo del suo valore aggiunto. In cifre assolute, però, il nero abbonda nella massa delle piccole imprese (52 miliardi) e soprattutto nel terziario: ben 213 miliardi all'anno. E secondo il ministero dell'Economia i tassi più alti di sommerso si concentrano in settori precisi: 28 per cento nelle costruzioni, 32 nel commercio, 33 nei trasporti privati, 36 nei servizi professionali, 52 nel lavoro domestico, addirittura 56 per alberghi e pubblici esercizi.

La mappa dell'evasione diffusa finisce cosi per sovrapporsi alla geografia economica. Nel colonia cinese del tessile a Prato, ad esempio, la Finanza scopre imprese totalmente in nero, che altrove sono rarissime. Nelle aree portuali, da Livorno a Genova fino all'Adriatico, fioriscono le truffe sull'import-export e i finti leasing di barche di lusso. E al Sud i reati fiscali diventano il mezzo per realizzare frodi sui sussidi agricoli. O per incamerare contributi comunitari per opere ecologiche non funzionanti: depuratori in Campania e Calabria, parchi eolici in Sicilia e Sardegna.

In ogni angolo d'Italia i consulenti più attrezzati curano anche l'esportazione dei fondi. Con spiccate preferenze geografiche: in Lombardia e Piemonte si va in Svizzera, in Romagna resiste San Marino, in Veneto è di moda l'Austria, tra gli immobiliaristi grande l'attrazione per le Americhe e i Caraibi ma anche Malta conquista nuovi correntisti. L'alternativa a questi sistemi professionali è intascare direttamente il nero in Italia. Il che spiega il record nazionale nell'uso di contanti.

Come un numero di persone coinvolte, la patologia più grave è il lavoro nero: in Italia sono senza contratto quasi 3 milioni di occupati a tempo pieno (2.966 mila). La media nazionale è del 12,2 per cento, ma al Sud il tasso è più che doppio (18,8) rispetto al Nord. Niente dipendenti significa fatturati raso terra: ristoranti, cantieri, allevamenti spariscono dai radar. Ma a complicare la lotta all'evasione è anche il caos normativo. Bankitalia ha censito circa 500 regimi fiscali privilegiati, su basi geografiche o corporative. Eppure abbiamo le tasse sui patrimoni più basse d'Europa.

E così, in attesa di una riforma seria, pensionati e lavoratori dipendenti continuano a pagare l'80 per cento delle imposte sui redditi. Ma c'è un sorprendente federalismo persino nei controlli. Forti della loro autonomia, le province di Trento e Bolzano hanno patteggiato con l'Agenzia delle Entrate il prevviso sulle verifiche: le aziende verranno informate prima dell'ispezione, in modo da potere preparare i documenti. Un patto tra gentiluomini o un regalo ai furbi?

 

RomaMilanofiscoGUARDIA DI FINANZANapolilussemburgosan marino

Ultimi Dagoreport

peter thiel donald trump

SE SIETE CURIOSI DI SAPERE DOVRÀ ANDRÀ A PARARE IL DELIRIO DI ONNIPOTENZA TRUMPIANA, È INTERESSANTE SEGUIRE LE MOSSE DELLA SUA ‘’EMINENZA NERA’’, IL MILIARDARIO PETER THIEL - PUR NON COMPARENDO MAI IN PUBBLICO, ATTRAVERSO PALANTIR TECHNOLOGIES, UNO TRA I POCHI COLOSSI HI-TECH CHE COLLABORA CON LE AGENZIE MILITARI E DI INTELLIGENCE USA, THIEL HA CREATO UNA VERA E PROPRIA INFRASTRUTTURA DI POTERE CHE NON SOLO SOSTIENE IL TRUMPONE, MA CONTRIBUISCE A DEFINIRNE L’IDENTITÀ, LE PRIORITÀ E LA DIREZIONE FUTURA - LA SVOLTA AUTORITARIA DI TRUMP, CHE IN SEI MESI DI PRESIDENZA HA CAPOVOLTO I PARADIGMI DELLO STATO DI DIRITTO, HA LE SUE RADICI IN UN SAGGIO IN CUI THIEL SOSTIENE APERTAMENTE CHE ‘’LIBERTÀ E DEMOCRAZIA SONO INCOMPATIBILI’’ PERCHÉ IL POTERE SI COLLOCA “OLTRE LA LEGGE” – OLTRE A INTERMINABILI TELEFONATE CON L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA, THIEL GODE DI OTTIMI RAPPORTI CON LA POTENTE CAPOGABINETTO DEL PRESIDENTE, SUSIE WILES, E COL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT, CON CUI ORDISCE LE TRAME ECONOMICHE - SE MEZZO MONDO È FINITO A GAMBE ALL’ARIA, IL FUTURO DELLA MENTE STRATEGICA DEL TRUMPISMO SEMBRA TINTO DI “VERDONI”: LE AZIONI DI PALANTIR SONO QUINTUPLICATE NEGLI ULTIMI 12 MESI, E NON SOLO GRAZIE ALLE COMMESSE DI STATO MA ANCHE PER GLI STRETTI INTERESSI CON L’INTELLIGENCE ISRAELIANA (UNO DEI MOTIVI PER CUI TRUMP NON ROMPE CON NETANYAHU...)

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - C’ERA UNA VOLTA LA LEGA DI SALVINI - GETTATO ALLE ORTICHE CIÒ CHE RESTAVA DEI TEMI PIÙ IDENTITARI DEL CARROCCIO, DECISO A RIFONDARLO NEL PARTITO NAZIONALE DELLA DESTRA, SENZA ACCORGERSI CHE LO SPAZIO ERA GIÀ OCCUPATO DALLE FALANGI DELLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, HA PERSO IL LUME DELLA RAGIONE: UNA FURIA ICONOCLASTA DI NAZIONALISMO, SOVRANISMO, IMPREGNATA DI RAZZISMO, XENOFOBIA, MASCHILISMO E VIOLENZA VERBALE - SECONDO I CALCOLI DEI SONDAGGISTI OGGI QUASI LA METÀ DEI CONSENSI DELLA LEGA (8,8%) APPARTIENE AI CAMERATI DEL GENERALISSIMO VANNACCI CHE MICA SI ACCONTENTA DI ESSERE NOMINATO VICESEGRETARIO DEL CARROCCIO: CONSAPEVOLE CHE L’ELETTORATO DI ESTREMA DESTRA, AL SURROGATO, PREFERISCE L’ORIGINALE, SI È TRASFORMATO NEL VERO AVVERSARIO ALLA LEADERSHIP DEL CAPITONE, GIÀ CAPITANO - OGGI SALVINI, STRETTO TRA L’INCUDINE DELL'EX GENERALE DELLA FOLGORE E IL MARTELLO DI MELONI, È UN ANIMALE FERITO, QUINDI PERICOLOSISSIMO, CAPACE DI TUTTO, ANCHE DI GETTARE IL BAMBINO CON L'ACQUA SPORCA...

giorgia meloni nicola fratoianni giuseppe conte elly schlein matteo ricci

DAGOREPORT – BUONE NOTIZIE! IL PRIMO SONDAGGIO SULLO STATO DI SALUTE DEI PARTITI, EFFETTUATO DOPO LA SETTIMANA DI FERRAGOSTO, REGISTRA UN CALO DI 6 PUNTI PER FRATELLI D'ITALIA RISPETTO ALLE EUROPEE 2024 (IL PARTITO DELLA MELONI, DAL 29% PASSEREBBE AL 23) - A PESARE È LA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE, DALLA PRODUTTIVITÀ CALANTE DELLE IMPRESE A UN POTERE D’ACQUISTO AZZERATO DAI SALARI DA FAME - IL TEST DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, CHE CHIAMA ALLE URNE 17 MILIONI DI CITTADINI,   POTREBBE DIVENTARE UN SEGNALE D'ALLARME, SE NON LA PRIMA SCONFITTA DELL’ARMATA BRANCAMELONI - A PARTIRE DALLE PERDITA DELLE MARCHE: IL GOVERNATORE RICANDIDATO DI FDI, FRANCESCO ACQUAROLI, È SOTTO DI DUE PUNTI RISPETTO AL CANDIDATO DEL CAMPOLARGO, IL PIDDINO MATTEO RICCI - LA POSSIBILITÀ DI UN 4-1 PER IL CENTROSINISTRA ALLE REGIONALI, MESSO INSIEME ALLA PERDITA DI CONSENSI ALL'INTERNO DELL'ELETTORATO DI FDI, MANDEREBBE IN ORBITA GLI OTOLITI DELLA DUCETTA. NEL CONTEMPO, DAREBBE UN GROSSO SUSSULTO AI PARTITI DI OPPOSIZIONE, SPINGENDOLI AD ALLEARSI PER LE POLITICHE 2027. E MAGARI FRA DUE ANNI LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SARÀ RICORDATA SOLO COME UN INCUBO...

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...