RATZINGER AMARI - I CORVI HANNO LE ORE CONTATE: OGGI O DOMANI, “PAOLETTO” L’INFEDELE SARÀ TORCHIATO DALL’INQUISIZIONE VATICANA E SPIFFERERÀ TUTTO SULLA RETE DI COSPIRATORI DENTRO E FUORI LE MURA: PRONTE LE ROGATORIE PER “4 O 5 SOSPETTI” - LA CONTROMOSSA DEL PAPA: UNA RIFORMA “PER RENDERE LA STRUTTURA VATICANA PIÙ SOMIGLIANTE A UNO STATO MODERNO E NON A UNA CORTE MEDIEVALE, DOMINATA DA INTRIGHI E VENDETTE”…

1 - VATICANO STRETTA SULL'INCHIESTA I NOMI IN MANO AI MAGISTRATI
Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera"

Oggi, o al più tardi domani, sarà il giorno dell'interrogatorio di Paolo Gabriele, l'«aiutante di Camera» del Papa in cella da dodici giorni con l'accusa di furto aggravato dopo che in casa sua sono state trovate casse di documenti sottratti allo studio privato di Benedetto XVI. L'attesa è grande, ma la «collaborazione» garantita dai legali del maggiordomo potrà contribuire a precisare un quadro che tuttavia è già definito, dare conferme sui nomi prima che gli siano concessi i domiciliari.

Perché una lista di nomi è stata trovata, in casa del maggiordomo, la magistratura vaticana ha già avviato l'iter delle rogatorie all'Italia e si parla di «quattro-cinque» sospetti. Le indagini si stringono, il tono Oltretevere suona duro e determinato: «Stanno giocando con i loro fogli, veri o falsi, ma se credono che dipendiamo da loro e dalle loro strategie, bè, se lo sognano...».

La Santa Sede sa che lo stillicidio di documenti segreti, anonimi e veleni è destinato a proseguire: «Non mi sorprenderei se nei prossimi giorni se ne pubblicassero altri, è evidente che chi ha recepito una quantità di documenti poi se li giochi con le sue strategie e certo non in una volta per lasciarci poi tranquilli», dice padre Federico Lombardi. «Non sono stupito né preoccupato, se non per la situazione generale».

Ieri anche il sito di Famiglia cristiana dedicava un commento, «Corvi in Vaticano, avvoltoi fuori», all'ultimo atto di un presunto «corvo». Al quotidiano La Repubblica è stata recapitata una lettera anonima intitolata «Cacciate i veri responsabili dal Vaticano», un testo che difende il maggiordomo («ancora una volta a pagare è il solito capro espiatorio») e accusa il «potere centrale», cioè il segretario particolare e il Segretario di Stato del Papa: dall'«archivio privato di mons. Georg Ganswein», si legge, «fuoriescono di continuo documenti riservati a favore del card. Tarcisio Bertone».

L'anonimo sostiene ci siano «passaggi incontrollati di documenti e atti riservatissimi» tra i due. Quindi allega una lettera del cardinale Burke a Bertone contro la liturgia dei neocatecumenali e due fogli «sbianchettati» con la firma «Georg Gänswein». Il tono dell'anonimo è minaccioso: «Ci riserviamo di pubblicare i testi integrali nel caso ci si ostini a nascondere la verità dei fatti».

Suona come un avvertimento rivolto all'interno delle Mura, alla vigilia dell'interrogatorio di Gabriele. Chi conosce la prosa curiale, anche anonima, trova il documento «goffo», confezionato all'esterno al Vaticano. «Corvi» dentro e «avvoltoi» fuori. Il nome «Ganswein» è scritto sbagliato, la forma corretta è «Gänswein» o «Gaenswein».

Ma soprattutto la lettera non appare coerente con il modo di operare dei «corvi» che hanno fornito a Gianluigi Nuzzi i documenti riservati raccolti nel libro Sua Santità. Nel libro, la fonte «Maria» consegna documenti che mettono in cattiva luce il governo di Bertone, ma i «corvi» non attaccano esplicitamente nessuno, tantomeno monsignor Gänswein: consegnano carte.

Del resto, i documenti mostrano alcune persone che si rivolgono al segretario particolare del Papa per evitare i filtri della Segreteria di Stato. Proprio pochi giorni fa il Pontefice ha rinnovato la fiducia «ai miei più stretti collaboratori». Oltretevere, piuttosto che ai «corvi», si associa l'anomimo alle «farneticazioni» sul «complotto omicida» contro il Papa uscite mesi fa. E si va avanti. Padre Lombardi, ieri, spiegava: «Il Santo Padre conosce bene le situazioni e i problemi della Chiesa e li affronta con serenità, una persona di fede non si spaventa: e lui è la roccia sulla quale la nostra fede si appoggia».

2 - L'ORA DELL'INTERROGATORIO PER IL MAGGIORDOMO...
Virginia Piccolillo per il "Corriere della Sera"

Domani potrebbe essere un giorno di svolta per Paolo Gabriele, il maggiordomo del Papa, in stato di fermo da oltre una settimana, in una cella di sicurezza della caserma vaticana: è accusato di aver trafugato carte segrete del Papa e averle passate al giornalista Gianluigi Nuzzi per pubblicarle nel saggio «Sua Santità». Potrebbe avvenire proprio domani, o al massimo martedì, l'interrogatorio formale del 46enne, sposato e padre di tre bambini, sul quale il Vaticano ritiene di aver trovato prove a sufficienza per accusarlo almeno di furto aggravato.

Se non di aver attentato alle prerogative del Papa, come capo di Stato e come autorità religiosa. Per ora l'assistente di camera del Papa resta l'unico indagato nell'inchiesta. E dopo l'interrogatorio formale potrebbe ottenere la libertà vigilata, se verrà presentata dai suoi difensori l'istanza di scarcerazione. E se, come pare, sarà accolta. Gli avvocati di «Paoletto» Gabriele hanno già fatto sapere che il cittadino vaticano intende fornire un'ampia collaborazione.

Ma l'inchiesta non si fermerà lì. La Santa Sede intende chiedere all'Italia, con una rogatoria internazionale non ancora arrivata al ministero della Giustizia, di poter estendere le accuse anche a Nuzzi e ad altri cittadini italiani che, sempre nell'ipotesi investigativa vaticana, avrebbero contribuito alla diffusione delle carte che dovevano rimanere segrete. Malgrado il giornalista abbia respinto l'accusa di furto o di ricettazione, dichiarando, senza rivelare le proprie fonti, che per alcuni documenti la fonte è stata l'estensore stesso, per altre il mittente. E smentendo l'ipotesi di complotto o di attentato al Papa, spiegando che la motivazione di chi ha voluto rendere trasparenti alcune scelte della Santa Sede è stata opposta.

Il Papa è intervenuto esplicitamente contro quelle che ha definito «illazioni gratuite e infondate» e ha confermato la fiducia ai suoi più stretti collaboratori. Tuttavia c'è chi, come il canonista don Filippo Di Giacomo, è convinto che lo scontro sia in atto «fra la fazione più retriva e carrierista della Curia romana, che si sente frustrata e messa da parte e il Pontefice con i suoi più diretti collaboratori».

In questo senso, sostiene il canonista su Gente, Paolo Gabriele sarebbe «solo una piccola pedina di un gioco ben più vasto di "corvi" che mirano a destabilizzare il Papa e la sua segreteria di Stato». Anche se su Gabriele, rivela: «Dopo la morte di Giovanni Paolo II, Angelo Gugel, suo maggiordomo prossimo al pensionamento, aveva fatto in tempo a capire che la scelta di Gabriele come suo sostituto non era giusta e lo aveva detto chiaramente in una serie di osservazioni dirette prima di lasciare l'incarico».

Per l'esperto di questioni vaticane comunque Papa Ratzinger sarebbe pronto alla contromossa: tirare fuori dal cassetto «un progetto di riforma della Curia, preparato dal defunto cardinale Mario Francesco Pompedda, già prefetto del Supremo tribunale della segnatura apostolica. Una riforma tale da rendere la struttura vaticana più consona ai principi evangelici, ma anche più somigliante a uno stato moderno e non a una corte medievale, dominata da intrighi e vendette».

 

 

 

PAOLO GABRIELE PADRE GEORG E RATZINGER PADRE GEORG E PAPA RATZINGER RATZINGER BERTONE E ALTI PRELATI TARCISIO BERTONE PADRE GEORG PAPA BENEDETTO XVI PAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONE GIANLUIGI NUZZIGianluigi Nuzzi cover Sua SantitàDon Filippo Di Giacomo

Ultimi Dagoreport

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOTENENTE DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI ALLEGRI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO DI LARIANO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, L'EX FILOSOFO DER COLLE OPPIO PRENDE IL TELEFONO E PARLA DIRETTAMENTE CON GIORGIA MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....