RENZINOMICS - NONOSTANTE IL PD STIA FACENDO DI TUTTO PER FARLO MORIRE A FIRENZE, IL ROTTAMATORE SENTE L’ODORE DEL SANGUE INTORNO ALLE LARGHE INTESE E SI DEDICA ALLE LOBBY CON IL GURU EX MCKINSEY E PROFUMO

Maria Teresa Meli per il "Corriere della Sera"

I renziani lo avevano promesso. Ai loro elettori, ma anche a se stessi, perché avevano capito che rischiavano di restare ingabbiati nello sterile dibattito sulle regole. Di qui la decisione di cambiare registro e di occuparsi di argomenti che possano interessare l'Italia. Il che non significa, ovviamente, che si tratti di temi neutri. Anzi, ad affrontare questioni concrete il pericolo di collisione con il governo delle larghe intese che, necessariamente, si muove di compromesso in compromesso tra Pd e Pdl, aumenta.

La prima occasione per lanciare questa nuova linea l'ha fornita il seminario organizzato da due deputati: Dario Nardella, ex vice del sindaco di Firenze, e Yoram Gutgeld, «guru economico» del primo cittadino del capoluogo toscano. All'incontro ha partecipato il presidente del Monte dei Paschi di Siena Alessandro Profumo e in platea c'erano diversi parlamentari renziani, tra cui Paolo Gentiloni, nonché il ministro degli Affari regionali Graziano Delrio.

Titolo del convegno «Il rilancio parte da sinistra». È un tentativo, spiega Nardella, di «sfatare certi vecchi miti» e di proporre delle possibili soluzioni. «Perché - prosegue il deputato vicino al sindaco rottamatore - bisogna uscire dall'approccio emergenziale con il quale si affrontano i problemi in Italia». E questa è la prima, velata critica, al governo Letta, che sembra «agire sempre sull'onda dell'emergenza, cosa che, per esempio, ha fatto con il decreto del fare che, non per niente, ha molti limiti».

Ma non c'è nessuna volontà di fare la polemica per la polemica con l'esecutivo. Piuttosto l'esigenza di pungolare il governo a sposare alcune delle proposte lanciate nel corso del seminario. «Vi sono alcune cose che Letta, se solo lo volesse, potrebbe fare nel giro di un anno»,è l'opinione di Gutgeld. Il quale, per esempio, suggerisce al governo di non impazzire appresso all'Imu, perché «l'unico modo per riattivare i consumi nel brevissimo periodo è ridurre l'Irpef in modo significativo (cento euro al mese) alle fasce medio basse».

Sono in tutto sei le proposte concrete del consigliere economico di Renzi. La prima è quella dell'Irpef, la seconda, spiega lui stesso, «potrebbe essere attuata subito da Letta». E consiste «nell'inserimento di mezzo milione di giovani nel mondo del lavoro, pubblico e privato, finanziato con un intervento sulle pensioni d'oro che non hanno contributi sottostanti».

Quindi le altre: riduzione di 4 miliardi dei costi Rc auto e di 5 dell'energia, riforma fiscale basata sulla semplificazione e sull'utilizzo della tecnologia, riprogrammazione da zero degli investimenti e dei trasferimenti alle imprese, potenziamento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.

Insomma, per dirla con l'ex vice sindaco Nardella, non c'è nessuna volontà di creare polemiche e divisioni, ma l'obiettivo, piuttosto, è quello di «far fare un passo avanti al dibattito del Pd». Il neodeputato renziano sottolinea soprattutto la necessità di «riprendere la lotta all'evasione, che negli ultimi anni è stata un po' accantonata, rispetto all'impulso che aveva avuto con il governo Prodi».

Ospite d'onore del seminario, Alessandro Profumo, che è apparso interessato all'impostazione data al dibattito da Nardella e Gutgeld. Il presidente del Monte dei Paschi di Siena non ha risparmiato critiche al nostro Paese: «In Italia abbiamo fondamentalmente una cultura anti impresa».

Infatti, ha insistito Profumo, chi fa impresa viene considerato un signore che presumibilmente evade le tasse, ruba, inquina. Dobbiamo riacquisire una cultura d'impresa, perché dobbiamo ingaggiare gli imprenditori, non considerarli dei pericolosi sovversivi». La presenza di Profumo al convegno organizzato da due parlamentari renziani, come era ovvio, ha suscitato più di una curiosità tra i deputati e i dirigenti del Partito democratico.

 

 

 

MATTEO RENZI Profumo Alessandro YORAM GUTGELDDARIO NARDELLA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?