germania - economia in crisi olaf scholz

IL RIGORE TEDESCO? È TUTTO UN TRUCCO – IN GERMANIA LA CORTE DEI CONTI HA ACCUSATO IL GOVERNO DI BERLINO DI AVER “FALSIFICATO” DAL 2020 I BILANCI DELLO STATO, NON AVENDO CONTABILIZZATO ENORMI SPESE STRAORDINARIE – UNA MOSSA PER AGGIRARE DELIBERATAMENTE LA REGOLA DEL “FRENO AL DEBITO” SCRITTA IN COSTITUZIONE  – COSÌ IL DISAVANZO REALE RISULTA CINQUE VOLTE PIÙ ALTO DI QUELLO UFFICIALE (NON 16,6 MA 85,7 MILIARDI) – CON QUALE CREDIBILITÀ ORA LA GERMANIA PENSA DI GUIDARE IL FRONTE RIGORISTA IN EUROPA?

1. GERMANIA, CONTI TRUCCATI

Estratto dell’articolo di Uski Audino per “La Stampa”

 

Olaf Scholz e Christian Lindner

È pesante la critica che arriva dalla Corte dei Conti tedesca alla bozza della legge di bilancio 2024 del governo di Berlino e tra poco in discussione al Bundestag. L'accusa […] è di aggirare deliberatamente la regola del "freno al debito" scritta in Costituzione e di nascondere il debito reale.

 

Il disavanzo effettivo in effetti sarebbe 5 volte più alto di quello presentato ufficialmente. Non i 16,6 miliardi di euro dichiarati ma 85,7 miliardi, si scrive nella "Analisi dello stato delle finanze federali" della Corte, anticipata per primo dal quotidiano Handelsblatt.

 

La spiegazione di questo tromp l'oeil contabile è che, dalla guerra in Ucraina passando per la crisi energetica, sono stati approvati una serie di "bilanci ombra", i cosiddetti "Sondervermoegen", che hanno in qualche modo nascosto sotto il tappeto l'indebitamento reale del Paese.

 

CONTI PUBBLICI E CRISI ECONOMICA DELLA GERMANIA - LA STAMPA

Questi fondi extra-bilancio - per la verità cominciati nel 2020 con l'emergenza Covid - si sono susseguiti ad ogni crisi. Tra i più noti c'è il fondo speciale per la Difesa da cento miliardi, approvato nel marzo 2022 per adeguare le Forze armate alla nuova situazione geopolitica, e il fondo per la Transizione e il Clima da oltre 211 miliardi di euro approvato nell'estate del 2022 per affrontare la transizione energetica

 

[…] Un'accusa non da poco. Il progetto di legge viene definito "unsolide" che vuol dire insoddisfacente ma anche inaffidabile. Un aggettivo – quest'ultimo - che non siamo soliti vedere associato alla Germania, e soprattutto ad un documento che esce dall'austero edificio della Wilhelmstrasse, la sede del ministero delle Finanze, fino a pochi anni fa tempio indiscusso del rigorismo e dello "Schwarze Null" (letteralmenre "zero nero" ma traducibile come "zero tondo" o "zero virgola zero") di Wolfgang Schaeuble.

 

olaf scholz e Christian Lindner

Ma a Berlino i sono una partita interna e una partita internazionale che si intrecciano. Il gioco che si svolge nel perimetro della coalizione "semaforo" (dai colori dei tre partiti di maggioranza) vede il ministro delle Finanze Christian Lindner dichiarare urbi et orbi che è ora di tornare al freno al debito previsto dalla Costituzione, in alternativa alla politica espansiva voluta dai suoi alleati di governo, socialdemocratici e verdi. Del resto questo è il mantra del partito liberale, il recinto da difendere.

 

olaf scholz con la benda sull occhio

[…] A livello internazionale Lindner difende l'idea di una Germania paladina di finanze solide, e nella partita sulla riforma del Patto di stabilità si dice scettico sulla possibilità di introdurre eccezioni al calcolo del deficit per alcuni investimenti, come richiesto da alcuni Paesi (fra cui l'Italia).

In questa partita doppia si inserisce la corte dei Conti tedesca che dice: il re è nudo.

 

[…] Il parere dei magistrati contabili però è obbligatorio prima della discussione parlamentare ma non vincolante. Il deficit tedesco nel prima metà anno viaggiava intorno al 2,1%, riferiscono i dati dell'Uficio federale di Statistica, ma secondo il report mensile della Bundesbank di agosto nella seconda metà dell'anno potrebbe salire molto di più.

 

2. I GIUDICI DI BERLINO AIUTANO LA MELONI: CONTI TEDESCHI FASULLI

Estratto dell’articolo di Mauro Bazzucchi per “La Verità”

 

OLF SCHOLZ - I CONTI DELLA GERMANIA TRUCCATI

Chi di rigore ferisce, di rigore perisce. Non stiamo parlando di calcio, bensì dell’economia della Germania, che una volta veniva considerata la locomotiva d’Europa e oggi invece arranca con un Pil in caduta libera e con un debito che non autorizza più sberleffi al nostro Paese.

 

[…] il governo di Berlino è stato accusato dalla Corte dei conti di ciò che per una nazione «rigorista» è considerato il peggiore dei peccati (che non a caso viene spesso dal Nord Europa attribuito all’Italia), e cioè di avere fatto il gioco delle tre carte sui conti pubblici. Nella fattispecie, di aver tentato di nascondere parte del debito con la finanza creativa, per evitare paradossalmente di incappare nei propri vincoli di bilancio.

 

GERMANIA - ECONOMIA IN CRISI

Nel mirino dei magistrati contabili tedeschi, infatti, c’è il ministro delle Finanze Christian Lindner, che aveva solennemente promesso di riportare la barra dei conti celermente verso il pareggio di bilancio mettendo un brusco freno al debito.

 

La verità, però, secondo la Corte dei conti tedesca è tutt’altra: attraverso lo strumento dei cosiddetti «veicoli finanziari» Lindner avrebbe tentato di occultare 100 miliardi per le forze armate e 212 miliardi per la lotta ai cambiamenti climatici o la riconversione energetica, aggirando così quello che in Germania viene chiamato il «freno al debito».

 

olaf scholz giorgia meloni 4

L’operazione da furbetto di Lindner non solo è stata smascherata, ma è stata duramente censurata dalla Corte, la quale ha osservato che «le misure decise per il bilancio constano essenzialmente in uno spostamento di spese in “fondi speciali”, nella cancellazione di sussidi e in poste senza coperture».

 

Ma la cosa ancor più grave è che si tratta di una prassi ormai consolidata a Berlino da qualche anno e non una trovata estemporanea: «Attraverso varie misure decise dal 2020 - ha sentenziato la Corte - il freno al debito è stato progressivamente indebolito sempre di più nella sua efficacia».

 

 

olaf scholz giorgia meloni

Questo vuol dire non solo che le promesse del ministro sul ritorno al rigore non erano veritiere, ma che la curva del debito in realtà continuerà a salire: secondo le stime della Corte la spesa pubblica crescerà nel 2024 di 90 miliardi, col risultato che il deficit arriverà a 85,7 miliardi, ben cinque volte di più di quanto programmato, con un disavanzo del 2,4 per cento del Pil. Senza il trucco dei «fondi speciali», i numeri sono ancora più pesanti, con uno scostamento di 177 miliardi tra le intenzioni di Berlino e la realtà nel quinquennio 2019-2024.

 

Risulta dunque ancor più paradossale la pretesa di Berlino di porsi ancora una volta a capo del fronte rigorista in Europa, soprattutto in vista delle trattative per la riforma del Patto di stabilità, ovviamente in contrapposizione a quanto ai governi che chiedono maggiore flessibilità e spazio per gli investimenti, guidato in questo caso dall’Italia.

 

il ministro tedesco christian lindner nasconde orologio 6

La strategia tedesca e degli altri paesi che premono per il ritorno alla tagliola del Patto di stabilità è quella di mettere alle strette il nostro Paese con un accordo per una riforma di facciata, che non tocchi l’impianto delle vecchie regole. […]

il ministro tedesco christian lindner nasconde orologio 2GIANCARLO GIORGETTI CHRISTIAN LINDNER olaf scholz in un bar di piazza di pietra a roma 6

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?