‘’RINATA’’ POLVERINI - LA GIUNTA ZOMBIE DI RENATONA HA SFORNATO 90 (NOVANTA) DELIBERE DOPO AVER DATO LE DIMISSIONI! SOPRATTUTTO L’IPERATTIVO CIOCCHETTI (UDC) - SONO SEMPLICI “ATTI DOVUTI” DECINE DI AUTORIZZAZIONI, CEMENTIFICAZIONI, ACCORDI SINDACALI? - DOPPIO RISULTATO: SI SPENDONO DECINE DI MILIONI A FAVORE DI INIZIATIVE “AMICHE”, MA SI LASCIANO DA PAGARE ALLA PROSSIMA AMMINISTRAZIONE, CHE COSì SI TROVERÀ I CONTI (ANCOR PIÙ) AL COLLASSO…

Sergio Rizzo per il "Corriere della Sera"

Qual è il confine della «ordinaria amministrazione»? Domanda inevitabile, scorrendo le 90 delibere che la Regione Lazio ha approvato dopo le dimissioni dei suoi vertici seguite allo scandalo dei fondi dei gruppi politici regionali. Un esempio: rientra nella cosiddetta «ordinaria amministrazione» un accordo sindacale per la valutazione della produttività dei dipendenti della giunta, da cui dipende l'erogazione di incentivi economici, che prevede per tutti almeno la sufficienza? Avete capito bene.

Non è contemplata l'esistenza di asini o fannulloni. La scheda valutativa che i dirigenti dovranno compilare ha soltanto cinque caselle: sufficiente, discreto, buono, distinto e ottimo. Quella specie di «6 politico-sindacale» che garantirebbe a tutto il personale del governo regionale almeno il 75 per cento del premio di produttività, così dice l'intesa, è stato concordato il 10 ottobre, quando Renata Polverini e assessori erano ufficialmente dimissionari già da un paio di settimane. Magari le trattative erano cominciate ben prima della crisi. E certo l'accordo era già definito. Ma una giunta dimissionaria che lascia in eredità ai successori, sapendo di non poter succedere a se stessa, si prende una bella responsabilità.

Altri interrogativi. Possono essere catalogate come semplici «atti dovuti» le varianti ai piani regolatori e le delibere urbanistiche sfornate dal vicepresidente Luciano Ciocchetti, ex parlamentare dell'Udc? Come i cambiamenti di destinazione d'uso di alcuni immobili dell'agglomerato industriale di Castel Romano che consentiranno la nascita di centri commerciali. Oppure la riconversione dell'ex stabilimento Banci Sud di Pomezia, richiesta dalla società Goodwind Re, amministrata dall'avvocato Giovanni Lombardi Stronati, professionista un tempo in rapporti d'affari con Marco Squatriti.

O ancora le «compensazioni edificatorie» (traduzione: palazzine) di Casal Lumbroso, nel Comune di Roma. Le varianti dei piani regolatori di Sutri e Bolsena, nel viterbese, per consentire rispettivamente la costruzione di una chiesa e di strutture turistiche. E le delibere urbanistiche relative a Ronciglione, Zagarolo, Capranica, Contigliano... Tutta roba che viene da vecchie decisioni dei Comuni, e il cui iter era già da tempo in atto. Ma non si potevano ratificare prima?

Anche per questo sarebbe bene che la giunta Polverini sgombrasse il campo dai sospetti che si vanno addensando in questi giorni con le pratiche sul tavolo di Ciocchetti. E cioè che il Piano territoriale paesaggistico regionale, strumento urbanistico fondamentale di una Regione devastata da abusivismo e speculazione che ha già raccolto da parte dei territori ben 18 mila osservazioni, per il quale sono previsti passaggi in un consiglio regionale ormai dissolto, possa invece finire nell'alveo dell'ordinaria amministrazione. Insieme a qualche limatura del piano casa. Magari con vincoli edilizi meno stringenti, per la gioia dei proprietari delle aree e dei costruttori.

Ancora. Siamo coscienti che una giunta dimissionaria non avrebbe potuto restare impassibile di fronte alla crisi del Cotral, l'azienda di trasporto locale della Regione che ha chiuso il bilancio con una perdita «monstre». Ma la situazione si conosce da mesi. Bisognava aspettare adesso per mettere mano al portafogli e tirare fuori 27,7 milioni?

Sarà contento il presidente Adriano Palozzi (ex An) che al tempo stesso, sfidando la legge sull'impenetrabilità dei corpi (e degli stipendi) ricopre l'incarico di sindaco di Marino, Comune della provincia di Roma con ben 40 mila abitanti, incassando per l'incombenza aziendale 124 mila euro annui. Tanto più se è vero, come ha denunciato l'opposizione, che la Cotral si prepara a una nuova infornata di assunzioni per rimpolpare il numero dei 3.565 dipendenti.

Saranno felici anche i rappresentanti regionali nel consiglio di Autostrade per il Lazio, società partecipata al 50% dalla Regione che l'ha ricapitalizzata qualche giorno fa con 375 mila euro. Ovvero il presidente Luigi Celori, fino al 2010 consigliere regionale Pdl, che ora si consola con quella poltrona e un vitalizio regionale da 5.760 euro netti al mese. E Cesare Bruni, consigliere comunale di Latina per Città nuove, il movimento di Renata Polverini, che senza infingimenti scrive nel suo curriculum: «Milita dalla fine degli anni 70 a metà anni 80 in gruppi extraparlamentari neofascisti».

Ma un respiro di sollievo, dopo aver avuto 125 mila euro per Digitallife 2012, avranno tirato anche i vertici della Fondazione Romaeuropa, che ha un consiglio d'amministrazione di tutto rispetto: dove siedono fra gli altri, fianco a fianco, Renata Polverini, Gianni Letta, Andrea Mondello e l'immobiliarista Sergio Scarpellini, proprietario dei palazzi affittati alla Camera e al Senato. Un esempio di come l'«ordinaria amministrazione» non scordi mai gli impegni presi a 360 gradi.

Qualche altro caso? I 20 mila euro all'associazione MetaMorfosi presieduta dall'ex deputato di Rifondazione Pietro Folena. I 30 mila per la settimana degli sport acquatici affidato alla Federazione nuoto del senatore Pdl Paolo Barelli. I 270 mila all'associazione nazionale esercenti cinema... Atti dovuti, certo. Come il commissariamento delle Asl di Roma H, Roma F e Viterbo.

O il finanziamento di 442.422 euro a una cooperativa edilizia (Azzurra) di Nettuno. Il riconoscimento del nuovo simbolo «della Strada del vino nella Provincia di Latina». I soldi, e tanti (18 milioni), per iniziative culturali fra cui il contributo per il nuovo teatro di Frosinone: e passi che dovrebbe tirarli fuori la nuova giunta nel 2013 e 2014. La rimodulazione dei fondi per gli asili di Roma. Il progetto (un milione 450 mila euro) per il Museo delle vittime del terrorismo e delle stragi...

E poteva, una giunta dimissionaria, abbandonare a se stessa la sanità? Ecco allora 37,2 milioni per investimenti nelle aziende ospedaliere: e pure qui passi che quasi tutto il conto (29,5 milioni) lo dovranno pagare i successori. Ecco 5 milioni per il Bambin Gesù. Ecco 3 milioni per i progetti asismici degli ospedali. Ecco 300 mila euro per un «Day hospital di geriatria con quattro posti letto».

Ecco, soprattutto, un accordo per i pagamenti nel 2013 (sempre a carico della prossima giunta) ai tantissimi che vantano crediti sanitari nei confronti della Regione. Argomento, ne siamo convinti, che avrebbe tenuto banco alla cena organizzata questa sera dalla Fondazione Città nuove di Renata Polverini per raccogliere fondi, cui molti di loro avrebbero forse partecipato. Al modico prezzo (minimo) di mille euro ciascuno. Se però la cena non fosse stata rinviata a data da destinarsi. Chissà perché...

 

 

RENATA POLVERINI RENATA POLVERINI A RENA SE FAMO DU SPAGHI jpegRENATA POLVERINI CON LA PISTOLA jpegPOLVERINI RENATA REGIONE LAZIO MANIFESTO DI RENATA POLVERINI ORA FACCIAMO PULIZIA Lombardi StronatiLUCIANO CIOCCHETTI RENATA POLVERINI Luciano CiocchettiSergio ScarpelliniPIETRO FOLENA CON MOGLIE ANDREA

Ultimi Dagoreport

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….