RENZI, FACCE RIDE’! - NELLA ROSA DEI PAPABILI PER L’INUTILE POSTO DI MINISTRO DEGLI ESTERI, POTREBBE RICICCIARE IL CIUFFO DISOCCUPATO DI MONTEZEMOLO - MA LA CORSA DOVREBBE ESSERE TRA PISTELLI E MARINA SERENI

Alberto D’Argenio per “la Repubblica

 

novella 2000   luca di montezemolo novella 2000 luca di montezemolo

Per la Farnesina spunta il nome di Luca Cordero di Montezemolo. La possibilità che l’ex presidente Ferrari, in ottimi rapporti con il premier Matteo Renzi, possa essere il successore di Federica Mogherini agli Esteri, arriva direttamente da Palazzo Chigi all’interno di una rosa di papabili a dire il vero ancora piuttosto ampia. Ma approfondendo il tema sembra che la partita sia tra il viceministro agli Esteri Lapo Pistelli e la vicepresidente della Camera Marina Sereni.

 

Prima di tutto resta da capire se il presidente del Consiglio vorrà per forza mantenere la parità di genere nel suo governo: se così fosse la scelta andrebbe necessariamente su una donna per pareggiare i conti tra uomini e donne dopo l’addio di Federica Mogherini.

 

RENZI LEOPOLDARENZI LEOPOLDA

La quale, spiegano dalla Farnesina, si dimetterà domani mattina, al più tardi venerdì, in modo da essere pronta, sabato, a insediarsi insieme alla nuova Commissione europea di Jean Claude Juncker nel ruolo di Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione. Certo è che Renzi deciderà il nome del suo successore insieme al Capo dello Stato Giorgio Napoltano (si dovrebbero vedere oggi), il quale avrebbe scartato il dogma di dover nominare per forza una donna.

 

Lapo Pistelli Lapo Pistelli

Ecco perché in queste ore il favorito alla corsa sembra tornare ad essere Lapo Pistelli, per esperienza e continuità ritenuto da molti, anche sul Colle più alto, il candidato ideale alla Farnesina dopo un susseguirsi di tre ministri in un anno. In caso di sua promozione, al governo potrebbe entrare Lia Quartapelle, deputata democratica di 32 anni alla sua prima legislatura, ricercatrice dell’Ispi e con un solido curriculum nelle relazioni internazionali. Di lei si era parlato come possibile ministro visto il profilo altamente “renziano” dettato dalla giovane età, ma è più facile che per lei sia pronta la poltrona di viceministro agli Esteri con delega alla Cooperazione con Pistelli titolare del dicastero.

 

Se invece Renzi si impuntasse, e la spuntasse, sulle quote rosa, la più papabile sembra essere la Sereni, già responsabile esteri dei Ds ai tempi della segreteria di Piero Fassino e in buoni rapporti tanto con il presidente del Consiglio quanto con il Capo dello Stato.

Marina Sereni Marina Sereni

Eppure nelle ore precedenti alla decisione ufficiale sono di- versi i nomi di outsider che girano nei palazzi della politica. Montezemolo, come detto, vicino a Renzi già lo scorso febbraio era in odore di entrare al governo al momento della sua formazione.

 

Eppure si racconta che pochi giorni fa incontrando Renzi lo stesso Montezemolo lo abbia consigliato di non fare scelte avventate su un ministero chiave come la Farnesina, consigliandolo di optare per una soluzione solida e in grado di dare continuità alla politica estera del Paese. Ma quello dell’ex numero uno della Ferrari non è l’unico manager del quale si fa il nome. C’è anche l’ex ad di Luxottica, Andrea Guerra, anche se le sue quotazioni negli ultimi giorni venivano date in discesa. E spunta anche il nome di Enzo Amendola, 41enne di Napoli, dalemiano stimato da Renzi e da poco responsabile esteri della segreteria del Pd.

 

lia quartapelle 5lia quartapelle 5

In campo femminile gira anche il nome di Simona Bonafè, europarlamentare campione di preferenze alle elezioni per Strasburgo dello scorso maggio. Ma la Bonafè ha già smentito di essere interessata e ha da poco trasferito la famiglia a Bruxelles. Infine resta in piedi la candidatura di Elisabetta Belloni, attuale capo del personale alla Farnesina, ritenuta solida e in grado di ricoprire l’incarico di numero uno della diplomazia italiana anche se sembra difficile che Renzi, in guerra contro burocrati nazionali ed europei, opti per una soluzione così tecnica, a meno che non voglia occuparsi personalmente dei dossier internazionali più spinosi per lasciare al ministro l'ordinaria amministrazione.

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)