CHI SALVERÀ LE COPPIE DI ITALIANI PRIGIONIERE IN CONGO? LA KYENGE? NO, BORGHEZIO! - IL NEUROPARLAMENTARE LEGAIOLO CHIAMA L’AMBASCIATORE ITALIANO A KINSHASA E SBROCCA (AUDIO)
1 - AUDIO DELLA TELEFONATA TRA BORGHEZIO E L'AMBASCIATORE MARIANI
http://tv.liberoquotidiano.it/video/114450/Borghezio_sbrocca_con_l_ambasciatore_in_Congo.html#.UrQ2S2TuJ0F
2 - BORGHEZIO MUOVE L'EUROPA PER SALVARE I BIMBI DEL CONGO
Andrea Morigi per "Libero"
Si accende una speranza per le 24 coppie di genitori adottivi italiani bloccati nella Repubblica democratica del Congo. E la devono all'intervento dell'europarlamentare Mario Borghezio. Dopo la telefonata dell'esponente leghista all'ambasciatore Pio Mariani (il cui contenuto è stato pubblicato ieri da Libero e trasmesso da La Zanzara, il programma condotto da Giuseppe Cruciani su Radio 24), qualcosa si muove.
Il ministro degli Esteri Emma Bonino convoca l'ambasciatore di Kinshasa in Italia, Albert Tshiseleka Felha, e gli fa una lavata di capo. In termini diplomatici, la Farnesina lo definisce un colloquio svolto «per esprimergli lo sconcerto del Governo italiano circa il fatto che accordi verbali raggiunti a novembre tra le autorità congolesi e il ministro Cécile Kyenge sono stati del tutto disattesi e per una situazione che resta fortemente preoccupante».
Intanto, l'eco delle grida di Borghezio si ode anche nell'Africa nera. L'ambasciatore Mariani riceve una convocazione presso il ministero dell'Interno congolese, insieme agli ambasciatori di Stati Uniti, Francia, Belgio, Canada e Regno Unito. Non se ne ricava nulla, perché il governo rifiuta di indicare un termine entro il quale la situazione delle famiglie, bloccate da quasi due mesi nella capitale congolese, sarà risolta. Infatti hanno rinnovato alcuni visti, dopo aver prospettato ai genitori italiani di espellerli senza poter portare i loro figli a casa.
E per la proroga dei rimanenti si valuterà caso per caso. Rimangono comunque sospese le procedure di adozione. Ai nostri connazionali, non resta che rivolgersi all'unico che finora si è preso a cuore il loro caso. «Carissimo onorevole Borghezio, abbiamo appena ascoltato la sua telefonata all'ambasciatore italiano a Kinshasa Pio Mariani su Libero Tv», scrivono Gabriele Civinini e Guido Tota, dicendosi «felici di aver sentito per la prima volta da parte di una figura istituzionale italiana parole forti e concrete a favore della nostra disperata situazione».
Ma bisogna proseguire, perciò «se lei è in grado di poter attivare tutti i canali possibili a livello di Parlamento Europeo, e se potesse contattarci direttamente le saremmo infinitamente grati». L'europarlamentare si attiva immediatamente, li chiama e apprende da loro che hanno il fondato timore, dopo un colloquio con il capo della polizia di frontiera, di essere sbattuti fuori dal Paese senza i loro figli.
Borghezio fa arrivare immediatamente il messaggio alla Bonino, tramite il suo capo di gabinetto, il ministro plenipotenziario Pietro Benassi, e finalmente «anche il governo, svegliato dai nostri sussulti, ha iniziato a battere un colpo. Era ora!», commenta l'europarlamentare piemontese. La sua mattinata, peraltro, prosegue secondo l'appello degli ostaggi. Perciò scrive al presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, per chiedergli «di voler cortesemente intervenire al fine di ottenere, se possibile, una rapida soluzione positiva che consenta alle famiglie e ai bambini congolesi adottandi di poter felicemente trascorrere le festività natalizie in Italia».
Immediatamente prima, aveva rivolto un'interrogazione alla Commissione europea per invitarla a muoversi «sul caso con le Autorità della RdC». Ora vuole sensibilizzare il commissario Catherine Ashton, Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea. Se potesse, andrebbe lui, direttamente, in missione a Kinshasa. E si può scommettere che otterrebbe maggiori risultati della Kyenge. La quale, finora, si è rivelata controproducente.







