zaia giorgetti fedriga salvini

SALVINI ADDIO! DOPO LA BATOSTA ELETTORALE ZAIA PARTE ALL’ATTACCO DEL CAPITONE: “IL SEGRETARIO DEVE FARE IL SEGRETARIO, E GLI AMMINISTRATORI GLI AMMINISTRATORI. QUANDO LE DIMENSIONI SI SOMMANO SI FA GRAN CONFUSIONE” – LUI E GIORGETTI, CHE RAPPRESENTANO L’ALA GOVERNISTA IPER-DRAGHIANO, COME DAGO-RIVELATO HANNO DECISO: SARÀ MASSIMILIANO FEDRIGA, PRESIDENTE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA, IL PROSSIMO LEADER DEL CARROCCIO – SALVINI: “FEDRIGA SEGRETARIO? È IL DESIDERIO DI QUALCHE GIORNALISTA. LA LEGA È UNA, GOVERNISTA O NON GOVERNISTA

https://m.dagospia.com/salvini-addio-sara-fedriga-presidente-del-friuli-venezia-giulia-il-prossimo-leader-della-lega-284612

 

 

MARCO CONTI per Il Messaggero

 

zaia salvini

Lo scontro con Mario Draghi, a poche ore da un non brillante risultato elettorale, confermano il nervosismo che agita Matteo Salvini. Il leader della Lega va a caccia di un argomento meno astruso dell'utilizzo del Green pass per cambiare i temi di una campagna elettorale che ha visto la Lega crollare, soprattutto al Nord, e FdI diventare «il primo partito», come rivendica la Meloni.

 

L'argomento fiscale gli è sembrato da subito quello buono, soprattutto perché si porta dietro quello della casa con la riforma del catasto. Lo strappo sulla delega fiscale travolge la delegazione leghista al governo obbligata a restar fuori dal consiglio dei ministri che licenzia il provvedimento.

 

zaia salvini

Giancarlo Giorgetti, capodelegazione della Lega, lascia come accaduto altre volte a Massimo Garavaglia il compito di rappresentare il Carroccio nella riunione della cabina di regia. Stavolta però l'assenza vale doppio e alimenta i sospetti su una frattura tra la Lega di governo e quella salviniana. I rapporti tra Salvini e il titolare del Mise sono pessimi dal giorno dell'intervista di Giorgetti a La Stampa nella quale oltre a prodursi in un endorsement nei confronti di Calenda, ha di fatto unito le sorti della Lega a quelle di Draghi. Il Capitano o il Felpa come lo chiamano nella Lega a seconda delle fazioni, da quel giorno ha interrotto le comunicazioni con il suo capodelegazione e di conseguenza anche con Palazzo Chigi. Una sorta di isolamento al quale contribuisce la crescente insofferenza di Forza Italia anche nell'ala da sempre più vicina all'ex ministro che contesta «la Lega di lotta e di governo».

 

GIORGIA MELONI LUCA ZAIA MATTEO SALVINI

Ieri sera il leader della Lega prova a smentire frizioni e «ringrazia» Garavaglia e Giorgetti per averlo avvisato del presunto blitz. Se per Salvini ci siano altre implicazioni politiche ce lo dirà, spiega Draghi in conferenza stampa nella quale di fatto licenzia la maggioranza «diversa» nata ieri pomeriggio in consiglio dei ministri, non chiude la porta al figliol prodigo, ma chiede un chiarimento che in settimana potrebbe spingere Matteo Salvini a salire le scala di Palazzo Chigi per incontrare il presidente del Consiglio.

 

massimiliano fedriga

Pressato dall'ala dei Borghi e dei Bagnai, Salvini continua nel tentativo di tenere assieme il sostegno al governo europeista di Draghi con la pattuglia anti-euro imbarcata nel 2018. Salvini assicura che non intende uscire dal governo, ma la frattura tra la delegazione leghista al governo e i gruppi parlamentari si è accentuata anche per le difficoltà che incontra il segretario a mettere insieme le ragioni dell'ala nordista - che da anni rappresenta il motore della Lega e che non si è dimenticata del referendum del 2017 - con il resto del partito.

 

Abbandonata la battaglia per abolire il reddito di cittadinanza nel timore di perdere al Sud voti a favore di FdI, Salvini tenta la carta del fisco immaginando forse di poterla giocare allo stesso modo in cui la Lega la usò contro un altro premier tecnico: Mario Monti. Ma nel partito c'è Giorgetti a ricordargli che le stagioni sono diverse e che anche la riforma fiscale «non aggiungerà aggravi sul contribuente medio», come ha spiegato Draghi. Come dire che l'attuale governo piace all'elettorato leghista anche perché distribuisce risorse, i 209 miliardi del Recovery, e non taglia come invece fu costretto a fare Monti.

GIORGIA MELONI - LUCA ZAIA - MATTEO SALVINI

 

IL VIAGGIO Con FdI che cresce ovunque e Forza Italia che conferma una sostanziale tenuta, malgrado l'assenza sulle piazze del suo leader, Salvini prova a spingere il pedale della lotta attaccando stavolta direttamente Draghi con l'accusa di «non aver rispettato i patti». Gli affondi contro Draghi sulle modalità di attuazione delle riforme del Pnrr, in Europa rischiano però di costare a Salvini molto più di quanto non pesino a Giorgia Meloni che a Bruxelles si copre con la guida del gruppo dei conservatori, mentre l'ex ministro viaggia ancora con Marine Le Pen.

 

Paventare un aumento delle tasse, ergersi a paladino contro un presunto blitz del premier che deve «cambiare la modalità operativa», e mostrare agli elettori che la Lega pesa nel governo. Obiettivi che Salvini affastella a poche ore dal negativo risultato elettorale e a due settimane dai ballottaggi. «Il segretario deve fare il segretario, e gli amministratori gli amministratori. Quando le dimensioni si sommano si fa gran confusione», avverte il presidente della regione Veneto Luca Zaia commentando il voto amministrativo. Parole che confermano le diverse visioni tra segretario e governatori. Come conferma il voto di Milano, esistono ormai due leghe: una che vota e porta il Carroccio al 10% e un'altra che preferisce stare a casa o, come mostrano i flussi elettorali, vota Sala. Nel frattempo alcuni fantasmi si materializzano. «Fedriga segretario? È il desiderio di qualche giornalista - sostiene Salvini - Fedriga un bravissimo amministratore quindi si rassegnino, inventino. La Lega è una, governista o non governista». Anche il congresso della Lega si avvicina.

matteo salvini luca zaia e le ciliegie 2

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…