banca etruria pensionato renzi padoan boschi

SALVINI, TUTTI UNITI CONTRO RENZI-BOSCHI - “FACCIO UN APPELLO AI CINQUESTELLE: SE VOGLIONO FARE UNA MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO IL MINISTRO BOSCHI SIAMO PRONTI A COLLABORARE. E DO PER SCONTATO CHE ANCHE LE ALTRE OPPOSIZIONI, A PARTIRE DA BERLUSCONI, SIANO D'ACCORDO. D'ALTRONDE NON C'È PIÙ DENIS VERDINI…”

Matteo Pandini per “Libero Quotidiano”

SALVINI DAVANTI ALLA SEDE DI BANCA ETRURIASALVINI DAVANTI ALLA SEDE DI BANCA ETRURIA

 

“Faccio un appello ai Cinquestelle: se vogliono fare una mozione di sfiducia contro il ministro Boschi siamo pronti a collaborare. E do per scontato che anche le altre opposizioni, a partire da Berlusconi, siano d'accordo. D' altronde non c'è più Denis Verdini…». Matteo Salvini torna a picchiare duro sul governo dopo l' affaire BancaEtruria.

Onorevole, aspetti un attimo: con che faccia criticate il Pd, dopo il crac della vostra CredieuroNord?
«Eh no, è una obiezione che si smonta in tre secondi. Noi abbiamo rimborsato azionisti e soci per circa il 70-80% mettendo soldi di tasca nostra».

Con "nostra" intende i parlamentari leghisti?
«Sì. Non abbiamo chiesto un euro allo Stato e ai cittadini. D' altronde chi sbaglia paga, anche se la banca non era della Lega ma faceva riferimento alla Lega. Qui la faccenda è ben diversa».

SALVINI DAVANTI ALLA SEDE DI BANCA ETRURIA SALVINI DAVANTI ALLA SEDE DI BANCA ETRURIA


Il ministro Padoan ha chiesto di azzerare le polemiche sulla Boschi, al grido "basta sciacallaggio".
«Lo vadano a dire alla moglie del pensionato suicida. D' altronde Renzi ci aveva dato delle bestie. Adesso tirano fuori gli sciacalli. Ricordo a tutti che siamo stati i primi, nel 2013, a chiedere la commissione di inchiesta sul sistema bancario. E ora mi aspetto che escano i nomi di chi ha preso i soldi e non li ha restituiti».

Qual è l' obiettivo?
«Voglio capire se parenti di politici, associazioni o imprese vicine a politici sono state beneficiate in qualche modo. D' altronde parliamo di tre regioni rosse come Toscana, Emilia Romagna e Marche. In certe zone, non vorrei che qualcuno possa pensare di fare tutto quello che vuole».

RENZI BOSCHI fbRENZI BOSCHI fb


Alcune situazioni singolari sono già emerse. Il fratello della Boschi, Michele, controllava le sofferenze di BancaEtruria, che prestava i soldi al padre Pierluigi, membro del cda e poi vicepresidente dell' istituto.
«È raccapricciante questa commistione tra politici, funzionari, controllori e controllati».

Con controllori e controllati si riferisce al dirigente Consob, Salini, poi assunto da una controllata di BancaEtruria?
«Esattamente. All' estero si dimettono per molto meno. Anzi, diciamo la verità: pure in Italia ci si dimette per molto meno».

A chi si riferisce?
«La Idem s' è dimessa da ministro per delle irregolarità sull' Imu. Lupi e la De Girolamo hanno lasciato senza essere indagati. Qui siamo di fronte a un problema dieci volte più grave».

banca boschibanca boschirenzi con il padre suo e di boschi e rosi di banca etruria stile amici mieirenzi con il padre suo e di boschi e rosi di banca etruria stile amici mieimaria elena boschi versione banksymaria elena boschi versione banksy


La Boschi dice che non ha nulla da rimproverarsi, e che suo padre è una persona perbene.
«Ha fatto una pantomima ridicola, quando ha detto di non aver votato i decreti sulle banche. Deve dimettersi. E Padoan dovrebbe fare la stessa fine, fino a ieri diceva che il nostro sistema è solido, ma il decreto killer l' ha fatto lui, non io. Ma sono sicuro - e infatti lo dichiaro a Libero - che dietro l' angolo ci possano essere altri casi come BancaEtruria, e magari ancora con commistioni, parentele e prestiti poco chiari. Renzi rischia di andare a casa per il disastro delle banche».

Scusi, a quali banche si riferisce?
«Non faccio nomi, dico solo che grazie all' Europa c' è un pericolo anche per i correntisti.
Dal primo gennaio, con il bail-in, se fallisce la banca ci rimetteranno loro e gli obbligazionisti puri. Quindi quelli del governo non potranno più dire che hanno perso soldi solo gli speculatori».

Ma rischieranno solo i conti correnti sopra i 100mila euro, o no?
«Negli Usa sono protetti fino a 250mila dollari, ma se in Italia dovessero avere problemi banche grosse, tutti i correntisti sarebbero a rischio perché là garantisce la Fed, qui è la Bce che si fa garantire dai risparmiatori. Diciamo che se il casino di BancaEtruria fosse capitato il prossimo 6 gennaio, sarebbero stati guai anche per altre persone che ora pensano di avere i soldi sicuri, come quando li mettono sotto il cuscino. Sono le conseguenze di una direttiva europea che come al solito favorirà la Germania».

Perché?
«Perché sperano che i risparmiatori si rivolgano agli istituti tedeschi, immaginando siano più solidi di quelli italiani. Ha capito la fregatura?».

renzi vincino boschirenzi vincino boschi


La Bonafè (Pd) le consiglia di andare di più in Europa.
«Ci vado e avverto: la BancaEtruria rischia di essere solo l' antipasto. Nelle prossime ore sarò a Strasburgo: parleremo di altri temi ma non delle banche. Che dice Schulz, alleato del Pd? Noi abbiamo sempre votato contro - o al massimo ci siamo astenuti - sulle direttive sul sistema bancario. Il Pd no. Sempre a favore».


Scusi Salvini, ma così dipinge un quadro preoccupante che diventerà addirittura disastroso a partire dal 2016.
«L' unico modo per fermare il caos è dichiarare che le nuove regole valgono solo per i nuovi titoli, non quelli già emessi. Altrimenti rischiamo davvero il disastro».

BOSCHI SAVIANOBOSCHI SAVIANOrenzi verdini  renzi verdini


Non sta esagerando? Renzi è tranquillissimo: dice che adesso prenderebbe più del 40% delle Europee.
«Se fa votare i banchieri che sono ancora a piede libero prenderebbe anche l' 80%! Se fa votare gli italiani voglio proprio vedere. Comunque accetto la sfida: andiamo al voto in primavera».

Si aspetta un intervento della magistratura sull' affaire-banche?
«In un Paese normale me lo aspetterei. A Genova un correntista mi ha detto: "cosa sarebbe successo se questo scandalo fosse scoppiato con un ministro della Lega o con Berlusconi?". Ci sarebbe stata la rivoluzione e l' apertura di 15 inchieste. Ecco, mi aspetto altrettanta solerzia. Ci sarà un magistrato, tra Toscana, Emilia Romagna e Marche, che vuole vederci chiaro?».

E secondo lei qual è l' aspetto più opaco e che andrebbe indagato?
«Se fossero veri gli scambi di favore Renzi-Boschi e Boschi-Renzi…». Con il salvabanche il governo ha blindato la posizione dei vecchi amministratori dell' istituto, tra cui il padre del ministro Boschi.

Si riferisce a questo?
«Dico che se fossero confermati degli errori, tutto a svantaggio dei risparmiatori, Renzi e la Boschi dovrebbero risarcire personalmente per i danni fatti. E pensi che caso: tutti questi decreti, a partire da quello sulle Banche Popolari, sono fatti prima delle feste, a tarda ora. Ripeto: se ci fossero finanziamenti incrociati, oltre alla condanna politica forse dovrebbe esserci anche qualche altro tipo di condanna. Per questo non possiamo far finta di nulla e mi appello al M5s».
 

MATTEO RENZI E DENIS VERDINI MATTEO RENZI E DENIS VERDINI VERDINI BERLUSCONIVERDINI BERLUSCONI

Spieghi.
«Anziché andare in ordine sparso, l' opposizione dovrebbe fare fronte comune facendo una mozione di sfiducia contro il ministro Boschi».

Ne ha già parlato con Berlusconi?
«No, ma lo vedrò martedì. Ma ormai non ha più Verdini, quindi do per scontato che sia d' accordo con me… ah, un piccolo ps: ha presente quando tutti dicevano che uscendo dall' euro ci sarebbero state le corse agli sportelli per e la perdita dei risparmi? Bene, sta succedendo oggi dentro l' euro».

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?