CASINI PER IL CAV – LA SANTADECHÈ DEMOLISCE PIERFURBY: ‘È UN BLUFF. AMMETTA DI NON AVERCI CAPITO UNA MAZZA, CREDERÒ NELLA SUA CONVERSIONE QUANDO LO SENTIRÒ DIRE: AVEVA RAGIONE LA SANTANCHÉ’

1 - MARCO FOLLINI: RENZI A SINISTRA HA CAMBIATO IL METODO DI GIOCO, A DESTRA CI SI ILLUDE CHE POSSA ESSERE ANCORA QUELLO DI VENT'ANNI FA
Tommaso Ciriaco per "la Repubblica"


Gemelli democristiani, da anni non riescono a sincronizzarsi. Quando Marco Follini lascia il centro per il Pd, Pier Ferdinando Casini punta tutto sul Terzo polo. E quando il primo ritorna al centro, l'altro si appresta a consegnarsi a Berlusconi.

Follini, voi due siete la fotografia di un fallimento?
«Il centro oggi contempla le sue rovine e fa i conti con gli errori che abbiamo commesso. Siamo stati un esempio di prudenza e buone maniere, avremmo dovuto essere un fattore di novità. Correre qualche rischio. Quando i nostri padri fondarono la Dc a Camaldoli, nel 1943, non pensavano di avere mezzo secolo di governo davanti».

Mettiamola nel modo più brutale possibile: Casini baratta una storia per una poltrona?
«Se fossi dentro un rapporto di complicità, userei anche parole più severe. Poiché però da diversi anni ho una certa distanza da lui, mi limito a dire che non sono d'accordo».

Come definirebbe la mossa del leader Udc, allora?
«Una resa più triste che furba, anche perché avviene solo nel Vangelo che per il figliol prodigo si uccida il vitello grasso. In politica vigono regole meno generose».

Una scelta più triste che furba, sostiene. O il contrario?
«Mah, guardi, la furbizia in un sistema politico solido ha un senso, ma in un sistema che va ridisegnandosi ha il respiro corto. E poi c'è un'asimmetria tra le forze in campo: a sinistra Renzi ha cambiato lo schema di gioco, a destra ci si illude che possa essere quello di venti anni fa. Se si votasse entro tre mesi, Renzi e Berlusconi avrebbero gioco facile. Altrimenti, il tempo a disposizione può essere messo a frutto in progetti meno frettolosi».

Al posto di Casini, lei cosa farebbe?
«Cercherei di tenere il punto. In tutta questa vicenda non convince il ritorno allo schema del 1994. Berlusconi vuole rifare FI, Casini torna da Berlusconi. Si tratta di un collettivo tuffo nel passato che vorrebbe trovare conforto in un ricordo di gioventù. Ma intanto il Paese è cambiato».

Pensa che il centro debba guardare a Renzi?
«Può darsi che io sia l'ultimo giapponese, ma credo che la politica non si riduca al referendum tra Renzi e Berlusconi. Pensa che uno spazio per questa area ci sia ancora. E non sono tra quelli che si affrettano a inviare petizioni all'uno o all'altro. Bisogna portare avanti, invece, le ragioni per cui non essere né alla corte di Renzi, né tantomeno a quella di Berlusconi».

Il Cavaliere, intanto, è ancora protagonista.
«Sono tra coloro i quali contrastano, ma prendono sul serio Berlusconi. Né il finto abbandono di Alfano, né lo spericolato ritorno di Casini lo archiviano. E l'idea di metabolizzarlo standogli nei paraggi mi sembra una velleità. Semmai occorrerebbe
sfidarlo».

Come?
«Cercando di esprimere una diversa idea del Paese. Meno facilona, meno populista. Più capace di dare voce ai ceti medi e un senso a quella rappresentanza che è il cuore di una democrazia che funziona. Questi temi sono la nostra tradizione, ma anche un contributo al futuro del Paese».

2 - SANTANCHÈ: "CASINI È SOLO UN BLUFF AMMETTA DI AVER SBAGLIATO TUTTO"
Amedeo La Mattina per "La Stampa"

Onorevole Santanché, è contenta del ritorno di Casini nel centrodestra?
«Casini è il politico più sopravvalutato della storia italiana. E' un bluff. Ci ha messo 8 anni per capire che l'unico modo per contrastare la sinistra è stare sotto l'ombrello di Berlusconi. In questo periodo ha parlato anche di me con arroganza e disprezzo, ha detto "mai con la Santanché...". Crederò nella sua conversione il giorno che lo sentirò dire "aveva ragione la Santanchè, io non avevo capito una mazza". Pierfurby ha girato da una parte e dall'altra ed è tornato alla casella iniziale, come nel gioco dell'oca: stare con Berlusconi per battere i comunisti».

Comunisti? Ma Renzi non è l'uomo nuovo che tanto piace a Berlusconi?
«Con Renzi Berlusconi ha fatto un patto per le riforme. Poi le nostre strade si separeranno e noi vogliamo batterlo nelle urne. Renzi è una cosa diversa, fa parte di una parte politica dove c'è la Camusso e la Fiom. Con loro dovrà venire a patti».

Che ne pensa del comportamento dei 5 Stelle e degli insulti alla Boldrini?
«Mi stupisco che il caso Boldrini venga spacciato come una novità. Da 20 anni noi donne di centrodestra siamo oggetto di attacchi sessisti e non siamo state difese da nessuno. Ora chi la fa l'aspetti».

E sull'impeachment grillino per il presidente Napolitano? Lei aveva detto che avrebbe sottoscritto.
«Stanno ripagando Napolitano con la stessa moneta falsa usata da lui. L'impeachment non sta in piedi. Peccato, se fosse moneta vera l'avrei sostenuta volentieri. Invece è moneta falsa come i governi Monti e Letta. Tutte missioni politiche fallite».

Per la verità Napolitano è contento dell'avvio delle riforme e del governo Letta che va avanti almeno per un anno.
«Le riforme le stanno facendo Berlusconi e Renzi. Napolitano è stato estromesso».

Lei parla di Casini, Alfano e dei potenziali alleati come se fossero avversari, ma con quale alleanza lei pensa di raggiungere quel 37%?
«Berlusconi è sempre stato federatore dei moderati italiani ma con lo sbarramento al 4,5% non ci sarà più il ricatto dei piccoli partiti».

Per Alfano Fi senza Ncd non vince.
«Due mesi fa Alfano diceva di essere il futuro del centrodestra. In questi giorni ha detto di essere indispensabile a far vincere centrodestra. Ma con i sondaggi che continuano a calare tra due mesi troveremo Alfano ai giardinetti a fare compagnia a Fini».

Come augurio per le future alleanze non c'é male.
«Io ho ancora le ferite aperte e sanguinanti: mentre Berlusconi aveva bisogno di essere difeso, loro hanno tradito. Ma le ferite potrebbero rimarginarsi».

E Giovanni Toti? Come sta lavorando?
«Abbiamo fatto una battaglia per ridare tutti i poteri a Berlusconi e lui ha il diritto di scegliersi i suoi collaboratori. Poi i suoi collaboratori devono dimostrare di essere così bravi da diventare degli statisti».

Ha il dente avvelenato con Toti?
«Le capacità vanno dimostrate sul campo. Ora però Berlusconi nomini l'ufficio di presidenza perchè è giusto che un movimento abbia i suoi organismi».

Si sente rottamata.
«Berlusconi ci ha abituato a essere inseguiti nel rinnovamento, non ad inseguire gli altri. È Renzi che sta berlusconizzando il Pd, non è Berlusconi che sta renzizzando Forza Italia. Non abbiamo bisogno di imitare nessuno».

 

 

bossi, santanche, casinicasini berlusconiBERLU E SANTANCHE images jpegLA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI CICCHITTO SANTANCHE napolitano renzi napolitano letta renzi MONTI NAPOLITANOpassaggio di consegne enrico letta mario monti

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO