1. CONTINUA IL TOUR DI CORSE PREPARATORIE AL GRAND PRIX D’EUROPA DI DOMENICA 2. FAN FARÒN CONTINUA A FAR GIRARE FAN IDÒLE SOPRA I 30” E CHIUDE QUESTO GRAND PRIX IN 31’’ NETTI. IL CAVALLO GUIDATO DAL FANTINO GENOVESE CHIUDE IN 26” 3. TERZO A 18” C’È VARENNE: CORRE L’ULTIMO GIRO UN PO’ SOTTOTONO MA SI DIMOSTRA COMUNQUE LA TERZA FORZA SULLA PISTA, ANCHE SE A LUNGO ANDARE L’ASSENZA DEL FANTINO BURLESQUE (È SEMPRE CHIUSO A CHÂTEAU DE BOSCÒN) RISCHIA DI FARSI SENTIRE 4. SE NON CI SARANNO INFORTUNI PARTICOLARI DA QUI A DOMENICA PROSSIMA L’ORDINE DI ARRIVO DEI PRIMI TRE PARE SEGNATO. ERGO: A OTTOBRE ELEZIONI ANTICIPATE

Andrea Mancia e Simone Bressan per "Notapolitica.it" e http://www.data24news.it/

Continua il tour di corse preparatorie al Grand Prix d'Europa di domenica prossima. Ieri sera si è corsa un'importante gara clandestina al prestigioso (e Noto) Ippodromo di Agnano. Si tratta di un circuito particolarmente rodato e che, per partecipazione di pubblico e affidabilità, risulta molto interessante in vista del rush finale.

Fan Faròn continua a far girare Fan Idòle sopra i 30" e chiude questo GP in 31″ netti. Mai, durante la corsa, lascia intravedere segnali di appannamento e si è limita a gestire il tentativo di rimonta del pentastellato Igor Brick. Il cavallo guidato dal fantino genovese chiude in 26" e, nonostante i pronostici lo vedano vicinissimo al battistrada, non riesce a ridurre lo svantaggio ad una quota da fotofinish.

Terzo a 18" c'è Varenne: corre l'ultimo giro un po' sottotono ma si dimostra comunque la terza forza sulla pista, anche se a lungo andare l'assenza del fantino Burlesque (è sempre chiuso a Château de Boscòn) rischia di farsi sentire. Se non ci saranno infortuni particolari da qui a domenica - ci fanno sapere dall'ippodromo - l'ordine di arrivo dei primi tre pare segnato.

C'è bagarre, invece, per la medaglia di legno: anche qui la spunta il nordico Groom de Bootzche spunta un tempo lusinghiero (6″) e distacca sul rettilineo d'arrivo il governativo Ipson de Scipiòn (5,5"). Il cavallo centrale è in lieve flessione e nell'ultimo giro lascia sulla pista qualche decimo di secondo: gli allenatori si dicono abbastanza sicuri di rimettere il purosangue in forma per la gara di domenica ma ad Agnano, su uno degli ippodromi preferiti, non riesce a piazzare la zampata per la quarta piazza.

Fuori dal riparto dei sacchi di biada ci sono Frerès Tricolòr a 3,8", General de Etomatopoulòsa 3,2" e l'improbabile alleanza Petit Jean-Ipson de la Boccòn a 2". Il cavallo tricolore e quello greco, però, potrebbero beneficiare di un'affluenza particolarmente bassa e spuntare, a sorpresa, un tempo superiore ai 4": tutto dipenderà dal clima che ci sarà domenica. Se la gente sceglierà di andare al mare piuttosto che agli ippodromi, la maggiore fedeltà alle scommesse dei loro tifosi potrebbe fare la differenza.

2. LA RISCOSSA DEL CARDINALE DI FIRENZE
Lorenzo Pregliasco per "Youtrend.it"


Se è vero che siamo agli sgoccioli di un'importante campagna elettorale - domenica si voterà in tutta Italia per le elezioni europee e qui potete scoprire chi verrà eletto e chi no nel vostro collegio, oltre che in due regioni come Piemonte e Abruzzo e in oltre 4.000 comuni -, questo non deve farci dimenticare che esistono questioni decisamente più importanti, prima su tutte l'appassionante sfida per la conquista del Concistoro europeo.

L'evento è ormai noto ai più ma lo ricordiamo: domenica i porporati di tutto lo Stivale consegneranno il proprio voto per designare i 73 delegati italiani in seno all'arcivescovado continentale, che come è noto si divide fra due sedi, una a Bruxelles e l'altra a Strasburgo.

E proprio questa corsa al cardiopalma per conquistare il sostegno di parroci e monsignori è oggetto delle analisi dei maggiori vaticanisti italiani, che in questi giorni elaborano conteggi e formulano vaticinii di vario segno. Vi abbiamo dato conto nei giorni scorsi delle misurazioni di madre Gilda Sleri, che vedevano una sostanziale parità tra i primi due contendenti, mentre oggi è il turno di un altro studioso di caratura nazionale del quale purtroppo non possiamo fornirvi il nome - vi basti sapere che opera abitualmente presso l'arcidiocesi milanese e frequenti sono le sue apparizioni in trasmissioni tv di approfondimento religioso -.

Secondo i presagi che ci sono stati riferiti, il cardinale «rottamatore» di Firenze (così detto per aver preso il posto di decano del Consiglio al collega pisano, qualche mese fa) potrebbe dormire sonni relativamente tranquilli: le assemblee eucaristiche in piazza degli ultimi giorni gli avrebbero dato la spinta necessaria per sfondare la soglia psicologica dei 30 voti, attestandosi all'onorevole quota di 32 porporati (quasi 7 in più del bonario monsignore di Piacenza, 1 in meno del massimo storico fatto registrare al Conclave generale del 2008).

Nulla da fare per l'esuberante camerlengo di Genova, apparso qualche sera fa sugli schermi televisivi di tutta la nazione, che riuscirebbe sì a confermarsi ai livelli dello scorso Conclave, con un più che dignitoso totale di 26 voti, ma non riuscirebbe a impensierire l'ambiziosissimo rivale.

La terza piazza sarebbe appannaggio dell'appannato (ma sempre arzillo) prelato pelato di Monza e Brianza, anch'egli attivissimo in televisione negli ultimi tempi, e però condizionato nell'attività pastorale dalla sospensione a divinis comminatagli la scorsa estate. Con il sostegno di 18 vescovi e 5 diaconi, potrebbe comunque dirsi relativamente soddisfatto, anche se al di sotto della soglia da molti considerata minima di 20 vescovi.

Alle spalle dei tre porporati maggiori, scalpitano le truppe del brioso cappellano di Milano, come sempre sospinto dal voto delle parrocchie del Nord Italia, che potrebbe contare sul consenso di 6vescovi - uno dei risultati migliori per la sua componente ecclesiale, se escludiamo il periodo 2008-2010 -.

Non brillantissimo il risultato dell'arcivescovo di Agrigento, ormai da un anno abbondante a capo degli Affari interni presso la Curia romana, che nonostante il tandem con il fascinoso parigrado bolognese supererebbe di poco lo sbarramento che vale la scomunica (fissato a 4 voti) assestandosi a 4 vescovi e 5 diaconi.

Poco sotto alla soglia, e quindi a forte rischio di non poter inviare alcun delegato presso l'arcivescovado di Bruxelles e Strasburgo, starebbero due altri contendenti minori: il pope greco ortodosso Alexis (3 vescovi e 5 diaconi) e la pur in ascesa Congregazione dei Fratelliguidata da sorella Giorgina (anch'essa a 3 e 5).

Chiude in ultima posizione, deludendo alquanto i fedeli che un tempo erano stati ben più numerosi, la composita Triade della Scelta (che, ricordiamo, fa capo ai sostenitori del sobrio ex arcivescovo di Milano, ai seguaci di fede marxista dell'abate Tacci e al gruppuscolo che lo scorso anno appoggiava la candidatura in Conclave dell'estroso ecclesiarca di Mirafiori, noto per gli abiti sgargianti). Il voto di appena un paio di vescovi non pare proprio sufficiente a garantire loro di sedere fra i banchi ecclesiastici continentali per il prossimo quinquennio.

 

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