nancy pelosi

SHUTDOWN? SHUT UP! - LA CAMERA DEGLI STATI UNITI APPROVA IL BILANCIO: NON DITELO AI GIORNALI ITALIANI, CHE VERSANO LITRI DI INCHIOSTRO SUL DISCORSO ‘EROICO’ DI NANCY PELOSI, 8 ORE IN DIFESA DEGLI 800MILA DREAMERS, MENTRE DIETRO SI ABBIOCCAVANO I SUOI COLLEGHI DEMOCRATICI - TUTTO INUTILE, VISTO CHE POI IL BUDGET È PASSATO, CON L’UNICO VERO OSTACOLO DAL REPUBBLICANO (LIBERTARIO) RAND PAUL, IN PROTESTA CONTRO IL DEBITO PUBBLICO

 

 

 

1. ANCHE LA CAMERA APPROVA IL BILANCIO, FINE DELLO "SHUTDOWN"

Rainews.it

 

NANCY PELOSI CON I DEPUTATI CHE SI ABBIOCCANO ALLE SPALLE

La Camera Usa ha approvato, per una manciata di voti, il bilancio bipartisan che permetterà la riapertura degli uffici governatovi dopo lo shutdown della notte scorsa.  L'approvazione della normativa, dopo il via libera del Senato, non era scontata a causa delle resistenze dell'ala dura più anti-statalista dei Repubblicani e le insistenze dei democratici per un'apertura a favore dei 'Dreamers'. Ora manca solo la firma del presidente americano Donald Trump.

 

Il Senato aveva approvato l'accordo bipartisan sul budget per il 2018 e il 2019 dopo la ripresa delle votazioni e dopo che, dalla mezzanotte e un minuto di Washington, le 6:01 in Italia, era di fatto scattato il secondo shutdown, con l'interruzione di tutte le attivita' federali, a partire dai servizi meno essenziali. L'accordo al Senato è passato con 71 voti favorevoli e 28 contrari.

 

E' il secondo shutdown con Donald Trump alla Casa Bianca in meno di un mese, dopo quello tra il 19 e il 21 gennaio scorsi, scattato ad un anno esatto dalla sua inaugurazione. Anche questo secondo 'shutdown' dovrebbe durare poco perche' si prevede che dopo il Senato anche la Camera approvi l'accordo bipartisan sul budget, anche se restano alcune incognite. Poi il provvedimento dovrà firmato dal presidente.

 

La battaglia del senatore

NANCY PELOSI

Ad impedire il voto entro i termini e' stato il senatore repubblicano Rand Paul, con un intervento fiume per protestare contro l'aumento della spesa e del tetto sul debito. Se approvata dal Senato, la legge di bilancio dovra' passare il vaglio della Camera prima di arrivare sul tavolo del presidente.

 

 

2. LA MARATONETA PELOSI

Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera

 

 

Lo ha fatto notare lei stessa, con un sorriso, dopo 5 ore e 15 minuti di discorso: «Credo di aver battuto un record». Sono passate da poco le 15, nell' emiciclo della House of Representatives. Nancy Pelosi parlerà di «Dreamers», i figli dei migranti irregolari, fino alle 18 e 10, portando a termine l' intervento più lungo nella storia del Congresso americano, 8 ore e 5 minuti. Il primato risaliva al 1909, con la firma di un altro democratico, James Beauchamp Clark.

 

nancy pelosi

Per uno dei paradossi della politica questa performance memorabile potrebbe essere associata a una sconfitta pesante: la leader parlamentare del Partito democratico ha spiegato perché, nella notte, voterà contro il compromesso bipartisan sul bilancio. Ma sia al Senato che alla Camera una parte decisiva dei democratici potrebbe dare il via libera.

 

Per Nancy Pelosi era importante segnare questa fase così confusa con una testimonianza netta, un' orazione civile, nel significato più classico del termine. Certamente non un esercizio di ostruzionismo, come quello di Wendy Davis, che nel 2013 parlò quasi undici ore nel Senato texano per impedire, riuscendovi, l' approvazione di restrizioni all' aborto. E neanche un manifesto ideologico, una tirata alla Fidel Castro.

 

Anzi Nancy, 78 anni tra un mese, ha cominciato il suo «speech», in sordina, nell' aula deserta, alle 10 e 5 minuti. Il regolamento le consentiva, in quanto capo della minoranza, di superare il minuto concesso a tutti gli altri. È rimasta in piedi un tempo infinito, sui tacchi di 10 centimetri, allungando ogni tanto la mano verso una bottiglietta d' acqua e tamponando un leggero raffreddore con un fazzolettino di carta stretto in un pugno.

Sul leggio una risma di carta, con i fogli che scorrevano via leggeri. «Coglierò questa occasione per parlare di giustizia sociale, dell' obbligo morale che tutti noi abbiamo nei confronti di questi patrioti».

donald trump con mitch mcconnell nancy pelosi e chuck schumer

 

Sono i «Dreamers», circa 800 mila uomini e donne arrivati negli Stati Uniti quando erano bambini, al seguito dei genitori senza documenti in regola. Saranno protetti dalla deportazione fino al 4 marzo dalla legge «Daca», il «Deferred Action for Childhood Arrivals».

 

Pelosi ha chiesto, ancora una volta, di inserire anche la sanatoria per i «Dreamers» nel provvedimento che rifinanzia il governo federale. Ha letto, una a una, circa 300 storie, come quella del «top gun» dell' Air Force, figlio di un pilota peruviano.

 

rand paul prende per il culo gli stivali di marco rubio

Nancy D' Alessandro, nata a Baltimora da genitori italo americani, con un nonno molisano e l' altro abruzzese, sposata con Paul Pelosi, cinque figli, patrimonio di famiglia stimato sui 25 milioni di dollari, è stata la prima donna a occupare la carica di Speaker della Camera, dal 2007 al 2011. Un percorso liberal , da appassionata sostenitrice dell' aborto, dell' eutanasia, della ricerca genetica. Ma ieri a un certo punto ha spiazzato tutti: «Forse avrei bisogno del mio rosario, benedetto dal Papa».

 

Ha citato brani dalla Bibbia, soffermandosi sulla Parabola del Buon Samaritano, nel Vangelo di Luca. «È stata usata tante volte per accogliere gli stranieri. I Samaritani non erano amici della persona che il buon Samaritano salvò. Ma quello era un uomo di giustizia».

 

 

2. DA FIDEL A NANCY PELOSI QUEI DISCORSI SENZA FINE CHE HANNO FATTO LA STORIA

Gaia Cesare per il Giornale

 

RAND E KELLEY PAUL

 L' applauso finale, i deputati e le deputate che le battono il cinque, tutti in piedi. Un tributo, certo, per le parole espresse a favore dei dreamers (gli immigrati arrivati negli Stati Uniti quando erano bambini). Ma forse anche una plateale manifestazione di sollievo. Perché Nancy Pelosi, leader della minoranza democratica alla Camera dei Rappresentanti, ha parlato per oltre otto ore. Un record nell' aula che da oltre un secolo non assisteva a un intervento così lungo (nel 1909 Champ Clark parlò per 5 ore e 15 minuti).

 

E l' immagine di Pelosi che a voce alta legge le storie dei baby-immigrati e cita Papa Francesco e la Bibbia fa ancora più effetto se si pensa che lei ha 77 anni e ha deciso di tenere i tacchi alti durante l' intero speech, invece che indossare scarpe da ginnastica come fanno di solito in queste occasioni i senatori americani.

 

Il privilegio di poter parlare senza limiti di tempo è riservato alla Camera bassa del Congresso americano solo alla leader dell' opposizione, mentre al Senato è un' opportunità per tutti i suoi cento componenti. E non a caso qui il record lo detiene il senatore Strom Thurmond - era il 1957 - che parlò per 24 ore e 18 minuti. Un discorso che si può considerare un elisir di lunga vita (per lui ma non per i suoi colleghi) visto che Thurmond passò dal partito democratico a quello repubblicano stabilendo anche altri due primati, quello di terzo senatore della storia americana a superare i cento anni di età e anche l' unico a festeggiare il secolo di vita mentre era ancora in carica.

Il senatore Rand Paul chiama Clinton un predatore

 

Una mania, quella dei discorsi lunghi, che è stata spesso appannaggio dei grandi dittatori.

Di Stalin non si conoscono i tempi precisi, si sa per certo, però, che chiunque decidesse di alzarsi in anticipo dalla platea del Congresso del Partito comunista, sarebbe finito in carcere l' indomani. Fidel Castro adorava parlare per ore al suo popolo, tanto che il suo entourage contemplava pause-cibo durante i suoi interventi. Ai cubani regalò il record di 7 ore e 10 minuti nel 1986, di fronte al Congresso del Partito comunista. E alle Nazioni Unite fu a lungo il primatista da Guinness quando nel 1960 si dilungò per 4 ore e 29 minuti (preceduto, ma non nel ruolo di leader, solo dal ministro delle Finanze indiano V.K. Krishna Menon, oltre 7 ore nel 1957).

rand paul comincia la campagna hillary s losers

 

A distanza anche dal verboso dittatore libico Muammar Gheddafi, che pure nel 2009 fece sbadigliare la platea del Palazzo di Vetro con un discorso di cento minuti considerato fra i più noiosi e sconclusionati mai sentiti all' Onu. A seguire le orme del mentore e amico Fidel Castro è stato spesso Hugo Chavez, noto per aver battuto più volte se stesso lanciandosi in interminabili sermoni, uno dei quali, nel 2012 mise a tacere (ma solo per poco) i timori sul suo stato di salute dopo una logorroica maratona verbale di 10 ore in occasione del discorso sullo stato dell' Unione.

 

gheddafi

In Italia il record spetta a Marco Boato, ex fondatore di Lotta Continua e oggi membro del Consiglio federale dei Verdi, che nell' 81 si dilungò per 18 ore e 5 minuti alla Camera contro la proroga di un anno del fermo di polizia previsto dal dl Cossiga .

Eppure non tutte le ciambelle riescono col buco. Edward Everett, ex segretario di Stato americano, parlò per oltre due ore a Gettysburg - era il 1863 - durante la guerra di secessione. Uno speech di 13.607 parole. Immediatamente dimenticate. Perché, dopo il suo, arrivò il discorso di Abraham Lincoln, pietra miliare nella costruzione della futura nazione americana. Tre minuti in tutto. La prova che a fare la differenza è la qualità.

 

fidel castro copia

 

Ultimi Dagoreport

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)

orazio schillaci gemmato meloni ministero salute

DAGOREPORT – ALLA SALUTE DI GIORGIA! IL FEDELISSIMO DELLA MELONI, IL SOTTOSEGRETARIO MARCELLO GEMMATO, È DESTINATO A ESSERE PROMOSSO A VICEMINISTRO DELLA SALUTE – MA A FRENARE LA SUA NOMINA È IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI, CHE NUTRE DUBBI SUL POSSIBILE CONFLITTO D’INTERESSI DEL SOTTOSEGRETARIO, TITOLARE DI UNA FARMACIA IN PUGLIA – BASTA VEDERE IL PROVVEDIMENTO CHE HA FATTO FELICI I FARMACISTI: ORA POSSONO VENDERE CON RICCHI MARGINI DI GUADAGNO UNA SERIE DI FARMACI CHE PRIMA ERANO NELLA CATEGORIA “ASSISTENZA DIRETTA” ED ERANO DISTRIBUITI DAGLI OSPEDALI – LA DUCETTA HA CAPITO CHE ANCHE MATTARELLA POTREBBE STORCERE IL NASO DAVANTI ALLA NOMINA DI GEMMATO, E PER ORA PRENDE TEMPO…