1- SI E’ SGONFIATO IL PALLONE MONTEZEMOLO, IL PUPONE ANNUNCIA CHE NON SI CANDIDA 2- COME L’ALTRO PARA-GURO CASINI, SI NASCONDE SOTTO LA POLIZZA-SCUDO DI MONTI-BIS 3- IN REALTA’ NESSUNO, MA PROPRIO NESSUNO, NE’ DESTRA NE’ SINISTRA, L‘HA CHIAMATO PER SALVARE LA POVERA PATRIA (BEN TRE SONDAGGI COMMISSIONATI DA BERLUSCONI HANNO DATO UN RISULTATO DI CONSENSI TRAGICO SU LUCHINO E ITALIA FUTURA) 4- LAST BUT NOT LEAST, ENTRARE IN POLITICA VUOL DIRE PER IL PARSIMONIOSO (EUFEMISMO) MONTEZUMA LASCIARE QUEI 5/6 MILIONI ANNUI CHE INTASCA DALLA FERRARI DI MARPIONNE & ELKANN CHE GLI HANNO CONCESSO ANCORA UN ALTRO ANNO DI CONTRATTO 2- UN BLUFF, MONTEZEMOLO E LA POLITICA, CHE QUESTO DISGRAZIATO SITO VI HA RACCONTATO OGNI GIORNO RICEVENDO IN CAMBIO UNA MEDAGLIA: LA QUERELA CON RICHIESTA DANNI PER DUE MILIONI DI EURO PER “CAMPAGNA DIFFAMATORIA PLURISETTIMANALE”

Goffredo De Marchis per Repubblica

Finisce qui il tormentone sull'impegno di Luca di Montezemolo in politica. Anzi, è finito giovedì quando Mario Monti, da New York, ha offerto se stesso per la guida del governo anche dopo il 2013. «Io non chiedo né ruoli né incarichi - dice adesso il presidente di Italia Futura -. Tantomeno chiedo posti o leadership». Il leader c'è già e non sarà lui, dunque. «Bisogna che il Paese prenda atto della disponibilità del premier a continuare il suo lavoro ».

Montezemolo esce così da un limbo durato cinque anni imboccando la porta di una discesa in campo non diretta, non personalistica. Una "ritirata strategica" che non significa improvviso disimpegno. L'imprenditore si candida a reclutare associazioni, sigle, cittadini e società civile per aggregarli nel nucleo fondativo di una lista Monti. E presentarsi in questo modo alle prossime elezioni.

Montezemolo prepara già oggi una «comunicazione importante », dicono dal suo staff, sui prossimi passi di Italia Futura, la fondazione che conta sedi territoriali e 60165 iscritti (dato aggiornato alle 20,13 di ieri). È confermata la convention di metà novembre con altre associazioni, con Fermare il declino, il gruppo liberale di Oscar Giannino con cui i montezemoliani si muovono in totale simbiosi. «Oltre a Monti - spiega Montezemolo - occorre mettere in campo una politica diversa da quella del passato che ci hanno portato sin qui, in una posizione desolante che l'Italia non merita».

Come si muoverà nell'affollato campo moderato e del Monti-bis, il capo della Ferrari è un dettaglio non trascurabile. Ma ora secondario rispetto alla scelta a favore del Professore. Sul terreno presidiato dall'Udc di Pier Ferdinando Casini, Montezemolo sembra presentarsi come un concorrente.

Le polemiche a distanza, anche pesanti, non sono mancate. Ma se l'obiettivo è lo stesso sarà difficile non ritrovarsi. Emma Marcegaglia e Corrado Passera, che hanno espresso la loro preferenza per l'Udc, non sono affatto considerati avversari dal presidente Ferrari, ma compagni di strada. I cattolici di Todi, che a ottobre torneranno a farsi sentire con un nuovo seminario, sono un altro pezzo del puzzle.

Situazione fluida, ma su dove condurre Italia Futura Montezemolo ha le idee chiare. «Spingerò l'associazione - dice - a dare una mano alla prospettiva di un Monti bis con uomini e donne nuovi. Con idee nuove. Per far nascere una nuova politica, con quelli che ci vogliono stare e cambiare».

Il presidente della Ferrari immagina di contribuire al "secondo tempo" di Monti, ossia
alla crescita, allo sviluppo, con il programma di "If" elaborato da Nicola Rossi, Andrea Romano, Carlo Calenda con il contributo delle idee giunte via Internet. Il bacino di riferimento è quello dell'imprenditoria. Piccola e grande.

Montezemolo torna a difendere Sergio Marchionne in maniera netta e non ambigua «perché in Italia è difficile fare impresa, qui sta il punto. Me ne sono accorto in prima persona con l'avventura dei treni Ntv. Abbiamo avuto un sacco di problemi a liberare veramente il mercato».

Tra gli sfidanti Marchionne e Della Valle, Montezemolo sceglie quindi il primo. E proprio all'amministratore delegato della Fiat ha confidato, tra i primi, la sua scelta di rinunciare a una corsa personale in politica. Lo scambio di battute avvenuto qualche giorno fa al salone dell'Auto di Parigi assume i contorni di una rivelazione più che di affettuosità tra amici. Marchionne spiegò di aver consigliato a «Luca» di stare lontano dalla mischia. Lui rispose: «Di solito tengo conto dei consigli degli amici».

Adesso la scelta è definitiva. Le parole scelte da Montezemolo per ufficializzarla sembrano studiate a lungo e scolpite come una sentenza: «Per quanto mi riguarda alla politica non chiedo né ruoli né incarichi, tantomeno posti o leadership. Il problema italiano è cambiare, non comandare. Cambiare un sistema, non qualcuno».

La sorte di Italia Futura si lega ora alla capacità di aggregare forze fresche, società civile e agli accordi che saprà realizzare con altre componenti dello schieramento moderato. Il tempo degli scontri, delle gelosie, dei protagonismi deve finire. Si attende la riforma della legge elettorale, ma i sondaggi non sono positivi: Italia futura da sola prende ben poco.

Da parecchie settimane il gruppo di lavoro dell'associazione cerca di allargare il suo orizzonte: da Oscar Giannino ai montiani del Pd, dalle imprese ai transfughi di un Pdl travolto dagli scandali e dagli sbandamenti del dopo-Berlusconi. Ma adesso Montezemolo ha trovato un leader. E non è lui, che fa un passo indietro.

 

 

 

MONTEZEMOLO PIERFERDINANDO CASINI E LUCA DI MONTEZEMOLO SILVIO BERLUSCONI E LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO jpegmontezemolo dellavalle italo LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLOMONTEZEMOLO E JOHN ELKANN jpegCAPRI - MONTEZEMOLO DI NUOVO IN VESPA SENZA CASCOSOSTA SELVAGGIA DI LUCA MONTEZEMOLO SU VIA MONTENAPOLEONE A MILANOMARCHIONNE MONTEZEMOLOMARCHIONNE MONTEZEMOLO

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